Scuola

LETTERA A 5 ALLIEVI “ETICHETTATI”

Dove è finita la scuola di qualità che vi meritate?

LETTERA A 5 ALLIEVI “ETICHETTATI”

Dove è finita la scuola di qualità che vi meritate?

Cari S., P., A., C., H., 

 avete terminato la quinta elementare e siete, probabilmente, pieni di sogni ed aspettative… confidate nel fatto che i vostri problemi e le difficoltà che (dopo attente ed accurate indagini da parte dell’ASL ) vi sono stati riconosciuti, verranno affrontati con professionalità e i nuovi insegnanti vi aiuteranno a superarli.

Tu, A., ti presenti alla scuola media con una diagnosi di dislessia: hai difficoltà a leggere e a comprendere ciò che leggi, i numeri a volte si accavallano nella tua testa, sei un DSA!!! Questa piccola etichetta che ti porti appresso vuole semplicemente dire che tanto, senza i dovuti accorgimenti, nessuno (o quasi) potrà più fare niente per te.

Anche tu, P., porti con te la tua etichetta fantasiosa: EES!!! Trattasi di Esigenze Educative Speciali, ma neanche per te sono previsti aiuti di alcun genere… Forse le tue esigenze non sono allora così speciali, o forse TU non sei veramente speciale???

E tu S.… che saranno mai i tuoi problemi?! Sei cresciuto in un ambiente culturalmente povero e poco stimolante, nel tuo vocabolario ci sono poche parole, ma alcune di esse sono molto chiare… “botte, insulti, alcool…”, per te la scuola non potrà fare nulla se non tenerti lontano dalle sfuriate del tuo papà, che da quando ha perso il lavoro è diventato ancora più violento.

Anche per te, C., c’è un’etichetta gratuita: madre psichiatrica e padre depresso… insomma: ragazza in situazione di disagio.

E tu, piccolo H…, tu sei lo ‘straniero’, sei arrivato nell’estate dal Marocco, sei spaventato, frastornato, non conosci neppure una parola del nostro linguaggio, a volte non comprendi le nostre abitudini, altre volte ti chiedi perché qualcuno ti guarda “un po’ storto”; neanche per te potremo fare niente: tutto il materiale da noi preparato e predisposto per voi, allievi stranieri, non serve a nulla se non c’è qualcuno che lo può somministrare con le dovute modalità… e pensare che abbiamo realmente sperimentato, in questi anni, quanto la multiculturalità sia stata preziosa per noi e per gli allievi italiani…

 

Ragazzi, volete davvero sapere che cosa vuol dire tutto ciò? Che percorrerete una corsia preferenziale verso l’insuccesso!!!

 

Lo so, S., che non avresti voglia di fare la fine di tuo padre… che sa solo alzare la voce e le mani perché non lavora, beve ed è sempre più arrabbiato… e so pure, C., che tuo fratello è l’unico a portare soldi ‘onesti’ in casa… mi ricordo di lui, delle sue difficoltà e della possibilità che questa scuola gli ha dato di recuperare le sue lacune… e mi ricordo di F., arrivata in Italia senza conoscere una parola di italiano: in tre mesi era diventata amica di tutti, al termine dei tre anni parlava e scriveva nella nostra lingua… eh, ma erano altri tempi…ED ERA UN’ALTRA SCUOLA!!!

E pensare che la normativa parla ancora di didattica flessibile, di progettazione di interventi diversificati o, meglio, individualizzati che consentano il recupero delle abilità di base dei ragazzi in difficoltà, al fine di prevedere per loro una vera e realistica possibilità di apprendimento e non semplicemente un ‘parcheggio’ all’interno di aule affollate, dove nulla di ciò che viene proposto è alla loro portata; di effettiva acquisizione, da parte di tutti gli allievi, di capacità e conoscenze atte a garantire un loro proficuo inserimento nel mondo degli adolescenti prima, degli adulti poi.

 

Sì, lo so a che cosa state pensando: ma voi insegnanti non potete dedicarci del tempo?

Noi, vostri futuri insegnanti, non possiamo né vogliamo dimenticare che ogni ragazzo entra nella scuola portando con sé un proprio patrimonio culturale e linguistico che deve essere riconosciuto, accolto, rispettato e valorizzato…ma non abbiamo più risorse: sparite le ore di compresenza, ridotte le ore di lezione curricolare (soprattutto italiano e matematica!!!), scomparse quelle per i recuperi, quella da dedicare agli allievi stranieri, quelle per l’alternativa alle lezioni di religione… nessun soldo per comprare i registri, la carta, le cartucce per le stampanti, il toner per la fotocopiatrice… docenti con trenta e più anni di servizio che si trovano ad avere due o più scuole tra le quali correre, perdendo tempo prezioso, tempo che avrebbero potuto dedicare alla progettazione di interventi mirati, alla preparazione di materiale semplificato e specifico per voi; docenti che perdono il posto di lavoro nella scuola in cui insegnano da anni abbandonando classi nel bel mezzo di un percorso…

Sembra che non interessi più a nessuno il vostro cammino scolastico, il vostro diventare adulti preparati, il vostro (e nostro) futuro…

 

Fino a quando reggerà il nostro entusiasmo? Fino a quando potremo continuare a fare i salti mortali per potervi dare qualcosa in più, offrirvi ancora una possibilità di recuperare e farcela… se anche a noi continuano ad appioppare etichette: FSIM (Fannulloni Sempre In Mutua), SPT (Statali Part Time), ISIV (Insegnanti Sempre In Vacanza)…?

Noi saremo comunque qui, anche l’anno prossimo: sempre più agguerriti anche se sempre più soli, sempre più desiderosi di lavorare al meglio anche se sempre meno ascoltati e considerati, con sempre meno risorse e tempo per l’insegnamento, sommersi dalla burocrazia…sempre più in difficoltà, esattamente come voi!

 Dove è finita la scuola di qualità che vi meritate?

 

I VOSTRI FUTURI INSEGNANTI

 

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