Scena del crimine

 
 UN RACCONTO INEDITO di ROBERTO CENTAZZO
SCENA DEL CRIMINE

Scena del crimine

Antefatto

Il fatto è che Artur, cinquant’anni, brizzolato, calvizie incipiente, un accenno di pancetta, la mattina del 12 giugno decise di levarsi una caccola e appiccicarla sulla pulsantiera dell’ascensore.

Il fatto è che la discesa dell’ascensore fu interrotta a metà strada, al sesto piano, dalla chiamata della signorina Miller, ventidue anni, quinta misura abbondante, ventre piatto, che si accorse, poco prima di salire sull’ascensore, di essersi tirata dietro la porta lasciando le chiavi in casa.

Il fatto è che Artur decise istintivamente di aiutarla, attratto forse da quelle tette, cercando di forzare la porta e lasciando le sue impronte dappertutto. Con l’aiuto di un piede di porco, prelevato in cantina, riuscì a entrare in casa della signorina.

Il fatto è che lei gli offrì da bere e lui si asciugò il viso imperlato di sudore con un asciugamano che rimase sul bordo della vasca da bagno mentre il bicchiere rimase sul tavolo in cucina.

Il fatto è che quando lui uscì per andare al lavoro, la signorina Miller era ancora viva, ma alla sera fu trovata morta.

Il fatto è che intervennero gli uomini del RIS.

Cronaca

Fecero tutto discretamente. Arrivarono in quattordici, di cui tre addetti a rilevare le impronte, sei alle telecamere a riprendere la scena del crimine, uno alla regia, uno addetto alle pubbliche relazioni, uno alla produzione, uno alla post-produzione, uno alle vendite degli spazi pubblicitari.

Acuto si accorse della caccola. Volpe del sudore sull’asciugamano, Einstein delle impronte sul piede di porco e sulla porta, e tutto fu pronto per il notiziario delle venti, compreso l’arresto del Killer, l’intervista al colonnello, la sceneggiatura per un telefilm e quattordici escort per festeggiare al night Blue-moon.

Epilogo

Dodici anni dopo, quando Artur fu scarcerato (venne riconosciuto l’errore giudiziario a seguito della confessione del vero assassino), ad attenderlo non c’era nessuno. Sua moglie lo aveva lasciato poco dopo l’arresto, i figli se ne erano andati, le telecamere erano spente.

Arrivò alla redazione del giornale e chiese di poter rilasciare un’intervista.

Ma a chi poteva importare ormai?

Ottenne ugualmente un trafiletto sul giornale, la mattina seguente.

Il testo era questo: Sessantaduenne suicida si getta dal cavalcavia. Inspiegabili le motivazioni del gesto

Roberto Centazzo è l’autore della serie Squadra speciale Minestrina in brodo pubblicata da TEA editore e della serie Toccalossi, pubblicata da Fratelli Frilli Editore.
 
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