RUSSOFOBIA E RUSSOFILIA

“I popoli hanno sempre interesse ad evitare la guerra, ma è difficile per loro opporsi ai guerrafondai, perché essi decidono le guerre e altre crisi (finanziarie, commerciali, migratorie, ora anche pandemiche) per un proprio tornaconto, e hanno il potere di avviarle e giustificarle, controllando i mass media.

Ciò che i popoli possono fare, allora, è respingere il loro story telling mistificante e ipocrita, e non lasciarsi manipolare dalla loro campagna di istigazione all’odio verso altri popoli e di demonizzazione dei loro leaders (sic). Il recente vertice Nato in Spagna si è concluso con la dichiarazione di impegno a difendere gli interessi e le libertà occidentali, ossia del capitalismo occidentale. In tutto il mondo. Ha cioè proclamato che useranno la forza militare a questo fine in modo sistematico, non solo contro la Russia. Bene, noi possiamo rispondere dicendo: vi abbiamo smagati; quindi, caro Biden, cara Ursula, caro Stoltenberg, caro Di Maio, riprenditi il tuo story telling e mettitelo là, dove volevi metterlo a noi (sic!)” ( da “Ipocrisia e russofobia” di Marco Della Luna su Trucioli savonesi del 24 /07/2022).

Marco Della Luna

I lettori di “Trucioli savonesi” ricorderanno la discussione tra il sottoscritto e Marco Giacinto Pellifroni sulla diffusione del pensiero magico tra gli italiani secondo il Rapporto del Censis per l’anno 2021. Allora l’emergenza era la pandemia; ora non c’è davvero bisogno di un nuovo rapporto del Censis per registrare un aumento del pensiero magico nella società italiana  propiziato dall’emergenza della guerra in Ucraina; l’articolo dal quale ho tratto il brano  sopra citato ne  rappresenta un eloquente esempio. Della Luna, anche se afferma di non avere contezza della propaganda di Mosca, la assume acriticamente alla lettera, dal momento che attribuisce all’Occidente capitalista tutta la responsabilità della guerra in Ucraina, data la trentennale espansione della Nato in Europa orientale e la colonizzazione economica e militare dell’Ucraina. In altri termini, capovolge pari pari il principale argomento usato da Putin e dal patriarca Kirill I per giustificare l’invasione dell’Ucraina, cioè che si tratta della lotta metafisica  del Bene contro il Male, considerando l’autocrazia russa dalla parte del Bene e l’Occidente in blocco dalla parte del Male.

 Ma non basta, tramite il battage propagandistico dei media  occidentali controllati in sostanza dagli Stati Uniti e dalla grande finanza,  che danno una rappresentazione emotiva e moralistica del conflitto, viene fomentato l’odio non solo  contro Putin ma anche contro il popolo russo. Per quanto riguarda l’Italia, osserva ancora  il Della Luna, “assistiamo a una curiosa (!) polarizzazione tra chi considera Putin un tiranno sanguinario e chi lo considera un eroe e un santo votato a sconfiggere il nuovo ordine mondiale, che è quello instaurato dai cattivi padroni del mondo”.  (Sottinteso gli americani, a loro volta assoggettati da chi tira i fili della politica mondiale, cioè coloro che tirano quelli della moneta, del credito e del rating, ossia la grande finanza, le grandi famiglie dinastiche bancarie ebraiche). “Ne consegue che gli stati oggi  rappresentano la grande finanza, non i popoli”. E’ per questo che, sempre secondo il Della Luna, la russofobia è funzionale a tutti o che considerano la Russia un ostacolo all’organizzazione di un mondo unipolare, che già si annuncia come un mondo orwelliano, transumano, che fa carta straccia dei famosi “valori” dell’Occidente liberaldemocratico. Sì, liberale per pochi, democratico per nessuno.

Cade, quindi, per il Della Luna la finta distinzione-opposizione tra democrazia occidentale e autocrazia russa e dittatura cinese: la democrazia è un’illusione strumentale ai veri padroni del mondo sopra ricordati. Questo azzeramento delle differenze tra liberaldemocrazie e autocrazie plutocratiche (gli oligarchi russi che fine hanno fatto?) toglie all’Occidente l’argomento della giusta resistenza armata all’invasione russa: la finta democrazia ucraina come testa di ponte occidentale ai suoi confini era una costante  minaccia per la Russia di Putin, che ha giustamente reagito a quella provocazione. Questa la tesi unilaterale del Della Luna, perfettamente allineata allo story telling (ma perché abusare di questo anglicismo quando abbiamo a disposizione l’italianissima parola “narrazione”?)  del Cremlino. Ma c’è di più: nel momento stesso in cui il nostro convinto  russofilo denuncia l’insopportabile ipocrisia dei guerrafondai occidentali e della loro cinica propaganda basata sull’emotività e il moralismo peloso dei media “embedded”, evita di pronunciare  una sola  parola sui conclamati crimini di guerra dell’armata russa; e qui, è il caso di dire, casca l’asino, perché di fronte a una tale macroscopica censura delle efferatezze di parte russa – tra l’altro impossibili da nascondere grazie ai riflettori puntati sulla guerra dalle televisioni di tutto il mondo (per cui i russofili integrali come il Della Luna non si dimostrano neppure  particolarmente sagaci) – l’intenzione manipolatoria delle opinioni pubbliche e propagandistica di posizioni come questa appare in tutta la sua oscena evidenza. Naturalmente per chi ha occhi per vedere e orecchie per sentire.

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Però attenzione, questo non significa che l’Occidente non abbia le sue responsabilità in questa guerra; e qui colgo l’occasione per rimarcare una volta di più la differenza tra pensiero magico e pensiero razionale: là dove il pensiero magico vede solo quello che vuol vedere e si connota come soprattutto soggettivo, il pensiero razionale tiene conto, o meglio, cerca di tener conto dei dati forniti dalla realtà, e mira a una conoscenza il più possibile oggettiva magari chiedendo la collaborazione di chi ne sa e ne capisce  più di lui. Il pensiero adulto, diversamente da quello infantile, tiene conto dell’esperienza propria e di quella altrui, indaga, confronta, interroga e si interroga, pesa le parole e valuta le obiezioni e, soprattutto, sa di non avere la verità in tasca, come credono di averla  gli sciocchi.  Quanto alle guerre, non c’è bisogno di immaginare chissà quali complotti per sapere che in gioco  ci sono sempre anche corposi interessi economici, quindi anche in questa, come stiamo vedendo e subendo sulla nostra pelle: ad esempio, per il prezzo del petrolio e del gas russo e del grano ucraino; interessi materiali,  commerciali e finanziari che, tra l’altro,  non sono prerogativa dell’Occidente (si pensi solo alla Cina!), è chiaro che la posta in gioco riguarda l’assetto. o meglio, il riassetto geopolitico del nuovo ordine mondiale. Più che a un mondo unipolare, tutto lascia credere che stiamo andando incontro a un mondo multipolare, quindi a un superamento della, a seconda dei punti di vista,  esecrata o benedetta globalizzazione. Sia come sia, stiamo vivendo una fase storica di profonde trasformazioni, tecnologia e rivoluzione o transizione digitale aiutando. Questo significa che l’umanità futura, ammesso che non scoppi la terza guerra mondiale,  sarà diversa da quella attuale, Kirill o non Kirill, Marco Della Luna o non Marco Della Luna. Russofobi o russofili permettendo: la realtà supera sempre l’immaginazione umana.

Fulvio Sguerso

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