Ritorniamo a discutere sull’Aurelia bis

 Carissimi amici lettori,

In questi primi giorni di giugno sono comparsi sul quotidiano nazionale “La Stampa” due pregevoli servizi giornalistici, a firma Massimo Picone così intitolati:

9 giugno 2019: La beffa Aurelia bis:

100 milioni spesi

opere inutilizzabili

e il rischio idrogeologico

In attesa della pronuncia del tribunale di Ravenna sul fallimento Cmc, il cantiere è fermo da dicembre.

 

12 giugno 2019: Albisola superiore timori anche per la sicurezza

Cantieri dell’Aurelia bis

da mesi in abbandono

Comitato in allarme

La tanto attesa variante diventerà un’altra incompiuta

Preoccupati cittadini che vivono nella zona dello scavo

 

Alcuni nostri amici, memori del fatto che Aldo Pastore già in data 23 febbraio 2011 si era interessato di questo argomento, esprimendo dubbi e perplessità sulla concreta realizzazione di questa opera, ci hanno chiesto ti sentire il parere di Aldo su queste nuove e recentissime notizie.

Aldo ha semplicemente riconfermato quanto da lui scritto in passato, invitandoci a pubblicare nuovamente l’articolo, da lui scritto, invitata 20 marzo 2012.

 

 

RITORNIAMO A DISCUTERE SULL’AURELIA BIS

– La settimana scorsa, su iniziativa del Comitato Albamare, si è svolta, nella sala Consiliare del Comune di Albissola Mare, un’interessante Assemblea Pubblica sul controverso tema della concreta realizzazione dell’Aurelia-bis.

Dalla Lettura dei servizi giornalistici, vertenti su questo argomento, sono emerse posizioni diverse, se non addirittura contrastanti sui diversi aspetti degli argomenti trattati; ad esempio, tra gli altri:

– L’UTILITA’ O MENO DELLA REALIZZAZIONE DELL’INTERA OPERA

– LE DIVERSE IPOTESI DI ACCESSO E DI USCITA DELLA NUOVA ARTERIA STRADALE

– LA PROPOSTA DELLA CREAZIONE DI UN CASELLO IN LOCALITA’ ALBAMARE

– IL PROBLEMA DELLO SMALTIMENTO DI DUE MILIONI DI METRI CUBI DI TERRA E ROCCIA, RESIDUATI DAGLI SCAVI NECESSARI ALLA EFFETTIVA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO.

– Al solo scopo di offrire un contributo (che mi auguro positivo) al dibattito, mi permetto, IN PRIMO LUOGO, di ribadire sull’argomento, in forma integrale, quanto già avevo scritto in data 23 Febbraio 2011, con relativi dubbi e perplessità:

1) Il Tracciato misura circa 5 chilometri e 200 metri e comprende unicamente il tratto di territorio compreso tra la Valle Del Rio Grana e Luceto (Comune di Albisola Superiore) e Corso Ricci (Comune di Savona);

2) La prosecuzione dell’Aurelia-Bis da Corso Ricci fino alla strada di scorrimento per Vado Ligure non esiste nel progetto; questo futuro tratto viene dato per certo soltanto sulla base degli intenti (o dei desideri), unicamente nel tentativo di far accettare alla pubblica opinione l’attuale monco progetto. Lo stesso discorso va fatto per l’ipotizzato tratto a Levante di Albisola, in direzione di Celle Ligure; anche questo tratto non esiste nel Progetto e va, quindi, catalogato nel settore delle pie illusioni;

3) Nel tracciato previsto dal Progetto (e, quindi, nell’ambito territoriale di soli 5 chilometri e 200 metri) dovrebbero essere realizzate le seguenti opere:

– un grande Viadotto sul Torrente Letimbro

– un Viadotto sul Rio Grana

– l’allargamento dell’esistente Viadotto sul Torrente Sansobbia

– alcuni Viadotti secondari (e, tra essi, quello sul Ritano del Termine) – quattro Gallerie Naturali assai significative (la “CAPPUCCINI“, la”SAN PAOLO“, la “BASCI” e la”GRANA“) per un totale di circa 3,9 chilometri di sviluppo lineare.

– alcuni tratti di Galleria in Artificiale

– va doverosamente ancora aggiunto che la Galleria che dovrebbe passare sotto il “CASTELLARO” (alla periferia Sud di Luceto) non è progettata e, tanto meno, finanziata

– alcuni rami stradali secondari in corrispondenza degli svincoli;

4) Quasi tutto il terreno, interessato dal tracciato, presenta fenomeni di fragilità e di instabilità geologica; inoltre, alcune tra le ipotizzate Gallerie sono poste a ridosso di edifici e di manufatti civici, con conseguenti pericoli di stabilità degli stessi; in ispecie se dovessero essere forzatamente impiegate, durante i lavori, particolari tecniche perforatrici (uso di esplosivi, del “martellone demolitore”, della fresa o “talpa”, che dir si voglia);

5) Sono, intanto, in fase di avanzata attuazione le procedure di esproprio o di occupazione temporanea di terreni; quelle più eclatanti riguardano:

CAPANNONI DI CORSO RICCI (dove dovrebbe essere realizzato lo svincolo)

CAPANNONI DI VIA SCHIANTAPETTO (per il raccordo con il Viadotto sul Letimbro)

DUE EDIFICI DI VIA MIGNONE (l’uno all’interno del tornante della via, l’altro posto lateralmente, sotto il quale passerà direttamente la GALLERIA “CAPPUCCINI”).

– Sono, inoltre, state avviate le procedure che riguardano le zone di VIA SCOTTO, il CAPANNONE DI GRANA ed altre ancora;

6) Il Costo per la realizzazione dell’opera dovrebbe aggirarsi attorno alla vertiginosa cifra di 250 Milioni di Euro, ai quali potrebbero aggiungersi eventuali (ma, assai probabili) risarcimenti dei danni arrecati agli edifici delle zone attraversate, a causa degli assai probabili problemi di cantierizzazione.

IN SECONDO LUOGO, desidero aggiungere, in merito allo specifico argomento delle Gallerie naturali ed artificiali ipotizzate, che sarebbe opportuno (se non, addirittura, logico) che la loro progettazione avvenisse in armonia con le norme, dettate dal DECRETO LEGISLATIVO 5 OTTOBRE 2006, N° 264, che porta il seguente titolo:

ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 2004/54/CE IN MATERIA DI SICUREZZA PER LE GALLERIE DELLA RETE STRADALE TRANSEUROPEA

E’ pur vero che il Decreto, ora citato, fa riferimento alla RETE STRADALE TRANSEUROPEA, e quindi, in linea puramente teorica, le Gallerie, ipotizzate nel contesto dell’Aurelia –bis, potrebbero tranquillamente essere escluse dal recepimento della direttiva della Direttiva Comunitaria, ma mi permetto di replicare a questa osservazione che l’attuazione delle norme legislative condurrebbe ad una maggiore sicurezza per i conducenti ed i trasportati all’interno delle gallerie progettate, tenendo conto, oltre tutto, che alcune di esse (ed, in particolare, quella dei “CAPPUCCINI”) presentano tortuosità di percorso e consistenti variazioni altimetriche.

Entrando maggiormente nel dettaglio, desidero aggiungere che le norme UE, sopra citate, prevedono precise disposizioni attuative sui seguenti argomenti:

VENTILAZIONE:
NELLE GALLERIE PIU’ LUNGHE DI UN CHILOMETRO E CON UN VOLUME DI TRAFFICO SUPERIORE A 2.000 VEICOLI PER CORSIA, VA SEMPRE INSTALLATO UN IMPIANTO DI VENTILAZIONE.
 
ILLUMINAZIONE:
LE LUCI ORDINARIE DEVONO PERMETTERE UNA VISIBILITA’ ADEGUATA SIA ALL’INGRESSO CHE ALL’INTERNO DEL TUNNEL, ANCHE DURANTE LE ORE NOTTURNE.
 
SEMAFORI:
ALL’INGRESSO DELLE GALLERIE, DEBBONO ESSERE POSTI DEI SEMAFORI, CHE PERMETTANO DI BLOCCARE LE AUTO IN CASO DI NECESSITA’, IMPEDENDO L’ACCESSO ALL’INTERNO.
 
VIE DI FUGA E USCITE DI EMERGENZA:
LE USCITE DI EMERGENZA SONO OBBLIGATORIE SE IL TRAFFICO SUPERA I DUEMILA VEICOLI PER CORSIA. OGNI VIA DI FUGA DEVE CONSENTIRE L’USCITA A PIEDI DI CHI SI TROVA DENTRO UN’AUTOMOBILE. DEVE, INOLTRE, ESSERE LASCIATO SPAZIO SUFFICIENTE PER L’ARRIVO DEI SOCCORSI.
 
PIAZZOLE DI SOSTA:
NELLE NUOVE GALLERIE BIDIREZIONALI DI LUNGHEZZA SUPERIORE A 1.500 METRI E CON UN VOLUME DI TRAFFICO SUPERIORE A 2.000 VEICOLI PER CORSIA, QUALORA NON SIANO PREVISTE CORSIE DI EMERGENZA, DEVONO ESSERE PREVISTE PIAZZOLE DI SOSTA, A DISTANZE NON SUPERIORI A 1.000 METRI PER OGNI SENSO DI MARCIA E TRA LORO SFALSATE.

In sintesi, la realizzazione di gallerie coerente con le Regole Comunitarie consentirebbe non soltanto di garantire maggiore sicurezza e tranquillità ai passeggeri, ma anche alla nostra amata Italia (almeno in questa occasione) di essere in armonia con una visione Europea (e, quindi Sovra-Nazionale) dei problemi, tenendo conto, oltre tutto, che ogni Nazione aderente alla CE deve adeguarsi agli standards, previsti dalla Normativa Comunitaria, entro il 30 Aprile 2019 (data che sembra apparentemente lontana, ma che è, invece, assai vicina, tenuto conto della complessità e delle difficoltà dei problemi da risolvere).

In conclusione di questo Articolo ed al fine di apportare un contributo al dibattito in corso, voglio aggiungere che il PROGETTO COMPLESSIVO DELL’AURELIA BIS VA ATTENTAMENTE DISCUSSO E RIESAMINATO. ANCHE ALLA LUCE DI TUTTE LE ALTRE CONSIDERAZIONI APPORTATE DA MOLTI PARTECIPANTI, NEL CORSO DELL’ASSEMBLEA DELLA SETTIMANA PASSATA. IN CASO CONTRARIO, RISCHIAMO DI CREARE UNA STRUTTURA DISPENDIOSA E FINE A SE STESSA, SENZA POSITIVE RIPERCUSSIONI SUL TRAFFICO E SULL’ECONOMIA DEL NOSTRO TERRITORIO.

20 Marzo 2012  Aldo Pastore

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