Ristrutturare vuol dire…

LA RIFORMA DEI CENTRI URBANI
e…  La messa in sicurezza dell’Italia
 
Ristrutturare vuol dire: rifare la struttura portante ma….

LA RIFORMA DEI CENTRI URBANI
e…  La messa in sicurezza dell’Italia
 
Ristrutturare vuol dire: rifare la struttura portante ma….

Per quarant’anni, dopo la guerra, una casa “non collaudabile” dell’Irpinia, dell’Aquila, dell’Emilia Romagna e di… Savona (centro) aveva due soluzioni :

 

 

Premesso che l’indice di edificabilità dei centri urbani, nei Piani  Regolatori. era di 3 mc./mq. per ristrutturarla la si doveva svuotare a “cavatappo” badando a non far crollare i muri perimetrali  ricostruendola dentro questi ultimi,… pena la perdita della cubatura esistente!!.  ( e non ridete è proprio la verità e  posso dimostrarlo con  fatti accaduti …. e se la città fosse franata al suolo la si sarebbe potuta ricostruire tutta …..  alta un piano …. “vedi 3 mc. ogni metro quadro” )!!!!!!!.

Oppure si potevano rifare gli impianti elettrici e idraulici, per  poterla affittare o vendere… il Piano Regolatore non obbligava mai a certificare la messa in sicurezza delle strutture portanti (e non ve ne meravigliate, è così ……. !!)

 

Ultimamente venne concessa la demolizione di questa casa fatiscente per ricostruirla con  la stessa cubatura ……(procedimento però ancora improbabile e costosissimo).

Oppure si aveva sempre, la possibilità di rifare gli impianti elettrici e idraulici,  sempre per  poterla affittare o vendere… mentre il Piano Regolatore non obbligava e non obbliga comunque ancora mai, a certificare la messa in sicurezza delle strutture portanti!!… Per venderla occorre altresì in oggi,  ( quale ultima beffa),  la “CERTIFICAZIONE ENERGETICA” che vuol dire, …. non è sicura ma è ben incappottata !!

Questa è la situazione.

 

Su internet, il “degrado dei fabbricati per vetustà e obsolescenza” non chiarisce il valore di un fabbricato “non collaudabile”, ove il valore dell’ area su cui insiste corrisponde sempre alla sola cubatura esistente, per cui demolirlo e ricostruirlo comporta sempre, come già detto, insostenibili costi.

Quindi che il fabbricato “non collaudabile” abbia subito o debba ancora subire  movimenti sismici, i valori non cambiano,…. ed è qui che i Piani Regolatori dovrebbero  concedere …….  una maggiore cubatura  che, semplicemente maggiorando  il valore dell’area,  renderebbe possibile l’economicità dell’operazione ricostruttiva.

Con le sole “esenzioni fiscali”, l’Aquila manterrà all’infinito i puntelli di sostegno a ruderi che “dovranno” comunque essere spianati, … mentre con una precisa norma di PIANO REGOLATORE che conceda almeno il doppio della cubatura già esistente ai proprietari  delle case crollate o che stanno per crollare o che comunque non sono mai state rese collaudabili, si avrebbe una via d’uscita chiara e sostenibile ; o qualcuno ha in testa cosa fare delle case puntellate dopo il terremoto?

E, attenzione “collaudabili” non significa “antisismiche”; le case che hanno un  centinaio anni anche se collaudate ( e non so da chi), possono venire giù per lo scoppio di una semplice bombola di gas, come del resto avviene troppo spesso nel nostro Paese !!

 

Essendo quindi il loro valore  molto relativo, ritengo che se 100 mq. di edificio non collaudabile   venisse ripagato da un soggetto attuatore (l’impresa) con  50 mq. di edificio antisismico, chi ha avuto la disgrazia di perdere completamente la sua casa potrebbe dirsi ancora e senz’altro fortunato !! e soprattutto non dovremmo essere noi (tramite lo Stato) a farci carico delle sue sventure !!!!

Proprio in quanto dovrebbe, se può o se lo vuole, ricomprarsi gli altri 50 mq. nella stessa situazione anteriore o posteriore al  terremoto, ove il valore delle varie proprietà immobiliari, verrebbe così stabilito a priori, …. e per tutti !!

 

Interessante sarebbe  vedere  quanti a Savona e in tutti gli altri centri urbani della nostra Patria, (dopo gli ultimi avvenimenti) aderirebbero a questo sistema che garantirebbe loro la certezza di non dover provare ciò che è accaduto in Irpinia, all’ Aquila e in Emilia Romagna ; sarebbe sufficiente una corretta trattativa con gli estensori del PIANO REGOLATORE che di volta in volta insieme al “ soggetto attuatore” dovrebbero dislocare le maggiori cubature ( corrispondenti di volta in volta ad almeno 100 o 150 mq.) che potrebbero configurarsi o in una edilizia popolare convenzionata, o in un sistema produttivo alberghiero, come più volte ho spiegato in queste brevi pagine.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed è anche qui allora che si identifica quell’orrenda mancanza di ……. PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO … ove continuando a ripetere all’infinito errori macroscopici e mai giustificati, siamo arrivati alla situazione attuale !!

Con un augurio a tutti i nostri politicanti che si affannano …….

per non dire niente  ……

Guido Luccini

luccini guido @libero.it

Savona 03/06/20012


 

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