RISPOSTA A MARCO GIACINTO PELLIFRONI

Dunque anche tu (tu quoque), caro amico Marco Giacinto, minimizzi e banalizzi, anzi, addirittura giustifichi non “qualche epiteto” più o meno triviale a cui ricorrono spesso e volentieri alcuni tra i più ardenti e arditi “cittadini” parlamentari del M5S, evidentemente emuli del loro comico e buffonesco leader extraparlamentare, ma quell’insulto sessista “scappato” al deputato Massimo Felice De Rosa, e che è configurabile come il reato di ingiuria previsto e disciplinato dall’art. 594 del codice penale; il quale così recita: “Chiunque offende l’onore o il decoro di una persona presente è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa fino a euro 516…La pena è della reclusione fino a un anno o alla multa fino ad euro 1.032, se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato. Le pene sono aumentate qualora l’offesa sia commessa in presenza di più persone”. Che è proprio il caso in oggetto. Qui non si tratta, come ha detto uno stizzito Vito Crimi, ex capogruppo grillino al Senato, sul cui noto acume il tacere è bello, all’inviato di “Servizio pubblico”, di guardare solo al dito e non anche alla cosa indicata, perché qui il designatum (tu m’intendi, vero?), nella psiche immatura del deputato de Rosa consiste nell’abilità e nei meriti, diciamo extrapoltici, con cui e per cui le deputate del Pd presenti in quell’aula dove era riunita la Commissione Giustizia della Camera, erano state elette: cioè la loro bravura nella pratica della fellatio (per la verità l’onorevole De Rosa ha usato il termine “pompini” onde troncare in radice qualsiasi dubbio interpretativo sul significato da dare alla sua frase). Mi vorresti spiegare che cosa c’entra qui “il livello d’impudenza con cui la classe politica sforna leggi truffa a gogò”? Nella fattispecie la Commissione Giustizia era convocata per discutere e votare sugli emendamenti al decreto 146713, relativo ai diritti dei detenuti; per quale motivo i deputati del M5S hanno pensato bene di “impedire il regolare svolgimento della attività” della Commissione medesima, come risulta dal verbale della denuncia-querela che, non per niente, prevedendo contestazioni di parte come la tua (se non scritte di certo pensate) ho trascritto e posto come premessa al mio articolo. E poi ho parlato di “atti linguistici” non di “porcate” come il decreto “IMU- Bankitalia”, sul quale potrei persino concordare con la tua analisi (benché tu sappia meglio di me che si tratta di un’operazione interbancaria che, almeno per ora, non comporta nessuna “rapina” ai danni dell’erario. Questo non toglie che l’operazione andasse meglio spiegata agli italiani in tutti i suoi risvolti. Non mi risulta che lo scialbo Saccomanni lo abbia fatto. Tantomeno il povero Letta; dimostrando, certo, tutta la loro inadeguatezza o ambiguità o ricattabilità che sia). Tu dici che di fronte a simili “porcate” gli atti linguistici – e anche i gesti, come di quegli onorevoli gentiluomini pentastellati che si portavano le mani sui genitali per significare “visivamente” il loro sdegno nei confronti della maggioranza governativa – osceni sono la comprensibile reazione di giovani esasperati che, andati in Parlamento per porre fine a “questo pluridecennale schifo di partiti che pensano solo alle poltrone, agli emolumenti, alle tangenti e, soprattutto, a compiacere il loro occulto padrone, che li manovra da dietro le quinte”, non reggono più a tanto stress, i nervi gli cedono di colpo, e non riescono più, i miseri, a trattenersi. Ed ecco come può scappare detta qualche oscenità a fronte della ben più grave oscenità…di chi? Della maggioranza che approva leggi-porcata o del suo “padrone occulto che la manovra da dietro le quinte”? Perché vedi, caro Marco Giacinto, quel padrone occulto che ha il potere di manovrare la debole politica di un Paese come il nostro, non lo si combatte né tantomeno lo si debella, con un Movimento di giovani baldanzosi, sì, ma – come abbiamo visto e tu stesso hai confermato – dai nervi troppo fragili e dall’animo troppo irascibile per reggere a lungo nelle dure battaglie politico-parlamentari, a sua volta manovrato da due guru di cui uno fa fuoco e fiamme dal suo blog e l’altro non si sa bene che cosa faccia o cosa pensi (e quello che se ne sa fa pensare di più a una setta tipo Scientology che a un movimento politico trasparente e democratico). A meno che quel Movimento diventi maggioritario nel Paese. Già, ma per il momento maggioritario non è, e quindi può strepitare, gridare al golpe, insultare a tutto spiano la Presidente della Camera e il Presidente della Repubblica, non per questo diventa maggioritario, e allo schifo legislativo aggiunge lo schifo linguistico-espressivo, alla barbarie sostanziale aggiunge la barbarie formale, senza per questo, come usa dire, portare a casa qualche apprezzabile risultato (anche perché finora ha schifato qualsiasi tipo di compromesso e di alleanza). Se questa è anche buona politica lo lascio dedurre a te. Ciao. Fulvio Savona, 12 febbraio 2014

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