Rincaro prezzi. Allarme rosso

Sempre più grave è il timore, ed ormai quasi certezza, che per tutti noi ci saranno variazioni (verso l’alto) di quello che ci costerà mangiare e bere, riscaldarci, vestirci: in una parola vivere.

Le materie prime agricole sono schizzate al +22% per il grano, al +80% per l’avena, al +50%per le uova, +40%per olio di semi e burro. Le borse merci oggi sembrano impazzite. Questa è la sciagurata conseguenza dell’aumento dei costi energetici: ad oggi c’è già stato un rincaro del +22% ma il primo trimestre del nuovo anno vedrà una lievitazione del +55% per energia elettrica e + 42% per il gas.
Questo ci porta a dover spendere il 30% in più per il nostro cibo di cui è costituita la nostra dieta mediterranea. Un chilogrammo di pane oggi arriva a costare da 3,90 o 4,50 Euro ed un Kg. di pasta rincara di almeno di un Euro al Kg. Rispetto al 2021 stiamo andando incontro, per gli italiani, ad un aumento del costo globale della vita di circa il 25%. Per contro non si vede alcun aumento in busta paga.
Non viene risparmiato neppure il rito della tazzina del caffè, tradizione quotidiana degli italiani: costerà almeno 1,50 Euro; la colazione al bar con cornetto e cappuccino costerà almeno 3,50 Euro.
Sono segni molto evidenti dell’inflazione che si sta espandendo in tutti i settori e che arriva nel “carrello della spesa” delle famiglie costringendole così a rinunciare a spese superflue e prolungando le difficoltà per settori già duramente colpiti dalla pandemia.

La crescita dei prezzi dei beni al dettaglio si è osservata più volte nel settore alimentare (es. brutti raccolti causati dalla siccità) ma stavolta non è dovuta ad eventi naturali ma ad interventi dell’economia globale.
Gli italiani così si vedranno recapitare bollette impossibili da pagare, aumentate di circa 1.000 Euro rispetto ai dodici mesi dell’anno precedente e porteranno purtroppo ad una stangata globale di circa 1.400 Euro. Infatti dobbiamo aggiungere circa 200 Euro per gli alimenti e circa altrettanti per i trasporti, e varie spese.
In questo tempo di pandemia dobbiamo anche aggiungere il costo delle mascherine: essendo obbligatorio indossarle ed essendo anche più pesante il costo delle FFP2, una famiglia di 4 persone a fine anno avrà altre 1.000 Euro di spesa.
Molte famiglie già oggi permangono in situazione di grande difficoltà dovuta alla pandemia e quindi questi aumenti avvengono in un contesto estremamente critico e non faranno altro che accrescere disuguaglianze e disparità all’interno del Paese. Si dice che il Governo sia al lavoro per mitigare gli effetti degli aumenti. Ridurrà l’IVA su gas ed elettricità? Ci sarà una manovra sugli oneri di sistema? Erogherà un bonus sociale? Con quali fondi? Con quelli che avanzeranno dai provvedimenti per l’emergenza coronavirus?
In una fase delicata come quella che il nostro Paese sta vivendo è fondamentale mettere in atto ogni azione e sanzione affinchè il mercato non sia viziato da intollerabili fenomeni speculativi.
Gli aumenti sono esorbitanti per la famiglia media che già adesso vive in difficoltà. Qualunque sarà il rimedio che il Governo penserà di porre, la sua applicazione non potrà essere sufficiente: per combattere il caro bollette si dovrà invece accelerare il passo verso le energie rinnovabili che dovranno essere disponibili per tutti. Quindi meno dipendenza dalle fonti fossili e dal gas naturale. E’ assolutamente anche necessario un maggior controllo sulla trasparenza e veridicità delle bollette e sulle pratiche commerciali messe in atto da chi vende contratti di energia ed in questa emergenza la sospensione dei distacchi per morosità.
Valentina Vangelisti
Da FederalismoSi Magazine – www.federalismosi.com
Breve considerazione finale:
Se una famiglia di 4 persone normalmente fa la colazione al bar e se il cappuccino ed il cornetto aumentano di almeno 1 Euro, la famiglia spende mensilmente circa 120 Euro in più che diventano circa 1.450 all’anno rispetto al passato!!!!!
Piccolo esempio di ciò che si trovano ad affrontare le famiglie nel quotidiano che si ripercuoteranno a cascata sulle attività produttive, negozi ed imprese.

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.