Rifiuti

ANCORA UNA VOLTA RIFIUTI
Violenze, rifiuti, discariche, inceneritori e…
Interpellanze parlamentari!!
Noi siamo sulla buona strada… quella della Campania

ANCORA UNA VOLTA RIFIUTI
Violenze, rifiuti, discariche, inceneritori e…
Interpellanze parlamentari!!
Noi siamo sulla buona strada…quella della Campania
 

I rifiuti sono tornati con violenza nelle nostre case.

Mentre sotto quelle della Campania e di Terzigno accadeva realmente, nelle nostre case accadeva in forma virtuale. Le emittenti televisive con i loro telegiornali ci portavano ad assistere impotenti alla violenza dei rifiuti.

Bruciati insieme ai cassonetti, nuovamente ammassati sui bordi delle strade, accumulati in luoghi improbabili, ci comunicavano virtualmente il loro odore nauseabondo.

La gente tornava per le strade, in uno scontro da guerra civile, a lottare perché l’ennesima discarica in un Parco nazionale non si aprisse proprio lì dove da tempo si sono riversati rifiuti anche fortemente tossici e da tutta Italia. Proprio lì dove tutto si compiva con la criminale connivenza dei potenti e dei politici del luogo, affamati di guadagni e di lucrosi quanto sporchi profitti.

Molti di noi hanno sentito ribollire il sangue pensando a quante decisioni mai prese, a quali comportamenti mai assunti prima, abbiano potuto portare a questo punto.

Le inchieste televisive che raccontavano, per l’ennesima volta, storie di ecomafia, le trasmissioni di Santoro che tra alti Commissari alla protezione civile, ministri, giornalisti di trincea e sindaci virtuosi mettevano in luce quello che, purtroppo, sapevamo già.

Un capo di governo che sa fare solo proclami, che inaugura inceneritori prima che siano collaudati, quantità inaudite di eco balle stoccate che saranno presto una bomba a orologeria, Sindaci che chiedono solidarietà ai comuni del Nord, cittadini inferociti che cercano solo di riconquistare il diritto alla salute.

Molti si dichiarano sicuri di avere le soluzioni e le trovano nei “termovalorizzatori”, provvidenziali nelle emergenze.

Purtroppo però mentre questi hanno il pregio di beneficiare dei contributi dei cittadini, i CIP6 (per le fonti rinnovabili) e di dare molto guadagno a chi li costruisce e a chi li gestisce, hanno il difetto di aver bisogno di due anni di tempo per essere completati.

Una disdetta perché l’emergenza è emergenza, lo dice la parola stessa.

L’emergenza non può aspettare due anni, mentre la spazzatura ci sommerge e le discariche si esauriscono.

La soluzione comunque sembra quella: mega discariche e grandi inceneritori, non si parla d’altro. Anche quando timidamente si parla di raccolta differenziata lo si fa nei termini in cui si può ottenere il residuo secco che diventa CDR , quello utile proprio al termovalorizzatore.

Ma questa è un’Italia divisa in due e queste due parti non corrispondono necessariamente al Sud e al Nord.

E mentre a Terzigno la polizia manganella, negli scontri, la gente esasperata, in altre Città d’Italia, le amministrazioni incontrano i cittadini in assemblee dove viene spiegato loro come separare correttamente gli scarti quotidiani.
Saluzzo, Savigliano, La Spezia, solo per citare alcuni esempi.
La raccolta differenziata, se fatta bene, direttamente sotto casa con il cosiddetto porta a porta, costa qualche sacrificio come tutte le cose che richiedono un minimo di attenzione ed organizzazione, crea però posti di lavoro per chi raccoglie e chi ricicla, dà un senso di ordine e pulizia, induce un comune senso civico e di riscatto collettivo, perché mentre una discarica o un inceneritore e di pochi che ne traggono personale profitto, la raccolta differenziata, fatta seriamente, è di tutti.

Alcuni Comuni si sono spinti oltre come: Novara, Dogliani, Capannori, Salerno e si stanno impegnando per la riduzione dei rifiuti.

La rete rifiuti zero è una realtà dei comuni cosiddetti virtuosi.

E noi?

Discarica del Boscaccio a Vado Ligure

Noi siamo sulla buona strada. Non quella di Capannori ma quella della Campania, perché anche noi stiamo costruendo un’emergenza.

Abbiamo prontamente firmato l’accordo a ricevere nella discarica di Vado del Boscaccio anche la spazzatura di tutta la provincia di Imperia. Per fare ciò è stato chiesto l’ampliamento di quest’ultima, anche perché non molto tempo prima, gli amministratori disponendo la chiusura di altri siti ammettevano una situazione di pericolosa incapacità di smaltimento dei rifiuti savonesi, tanto da far gridare il pericolo di una probabile emergenza.

Dopodiché l’assessore Marson si è affrettato subito a salvare le sorti della provincia di Imperia che, non solo non è stata in grado di risolvere la semplice raccolta e conferimento dei rifiuti, ma esige il senso di solidarietà e il salvataggio proprio da Vado.

A Vado, però, non sembra vero, perché questo potrà far confluire danari nelle casse comunali e quindi anche un po’ di sollievo.

Intanto in un territorio, quello savonese, dove la differenziata non decolla per mancate politiche di sensibilizzazione e per scarsa e inefficiente organizzazione, mentre il ciclo della raccolta rifiuti viene gestito da ATA, società a capitale pubblico, quindi con situazione economicamente compromessa, il ciclo finale in discarica è controllata da GEOTEA s.p.a, socia di maggioranza in ECOSAVONA con i Comuni di Savona e Vado Ligure, sarebbe controllata al 59,107 per cento (maggioranza) dalla GEOTEA INTERNATIONAL S.A. Società anonima con sede al 7/11 di Route D’Esch, in Lussemburgo; la lussemburghese GEOTEA S.A. è a sua volta controllata al 99,99 per cento dalla GEOTEA Holding Ltd, società anonima di diritto con sede nelle Isole Vergini britanniche, in particolare presso l’Akara Building, al 24 di De Castro Street, a Wickhams Cay I.

 

Intanto in un territorio dove la differenziata è ai minimi storici, i due vecchi gruppi , 3 e 4, della centrale a carbone di Vado, che continuano a funzionare nonostante siano ampiamente fuori legge, potrebbero diventare una “buona” soluzione all’incenerimento dei rifiuti, creando per il territorio un’ulteriore bomba ambientale.

Intanto in un territorio dove presto la discarica sarà satura, dove si pensa a inceneritori, dove la differenziata non potrà raggiungere i livelli richiesti , dove manca la volontà politica di affrontare in modo virtuoso il ciclo dei rifiuti, dove sono i privati a gestire il loro lucroso conferimento, il 26 ottobre un senatore, Elio Lannuti,(IDV) presenta un’interrogazione parlamentare sulla gestione GEOTEA, sui paradisi fiscali e sulle collaborazioni con enti pubblici.

Il 29 ottobre lo stesso senatore, deposita…. un’interrogazione parlamentare…. sulla Tirreno Power e sull’ampliameto della centrale a carbone , nonché sulla discussa gestione dei controlli da parte di ARPAL. Lo fa nella seduta 447.

 

   ANTONIA BRIUGLIA                  30 ottobre 2010

 

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