Ridate forza al Parlamento

Ridate forza al Parlamento

Ridate forza al Parlamento

 Quando si vogliono avviare delle riforme, occorre legiferare. E questo potere spetta al Parlamento. Con un governo Monti dimissionario, ma tutt’ora in carica, fino all’insediamento del prossimo, è gravemente sbagliata l’affermazione che c’è un blocco istituzionale.
Basta prendere la Costituzione e i Regolamenti Parlamentari per capire di cosa stiamo parlando. E non regge nemmeno la scusa del “però senza governo non ci sono maggioranza ed opposizione, senza cui le commissioni permanenti non possono partire”. Difatti nei regolamenti non si citano mai questi due termini, che non sono altro che tali. Solo in forme di governo diverse dalle nostre, questi due termini assumono molto più rilievo, basti pensare che ad esempio nel Regno Unito il leader dell’opposizione assume alcuni poteri importanti.

 

Nei regolamenti delle Camere non ce n’è traccia, solo un breve accenno in quello della Camera, dove ai gruppi d’opposizione vengono garantite priorità e tutele nell’ordine dei lavori.

 

Il Parlamento è messo al centro della vita politica, lo si nota studiando approfonditamente la Costituzione, ed è infatti l’unico organo elettivo del Paese e, con la sovranità appartenete al popolo, l’unico organo SOVRANO.

 

Il maiuscolo l’ho messo apposta: è il Parlamento che ha potere di decidere della vita di tutti noi. Ma se negli ultimi 20 anni ci siamo trasformati, de facto, in una sorta di semi-presidenzialismo, questo non vuol dire che quest’organo non possa lavorare al meglio fin da subito.

E’ stata una pessima prassi quella dei governi Berlusconi, portata avanti anche dai Prodi, da Monti e da tutti i Presidenti del Consiglio di questi anni.

La loro forte posizioni all’interno del partito ha difatti sottratto il Parlamento dei poteri, abusando dei decreti legge e delle questioni di fiducia.

La prassi è stata per anni di emanare decreti legge, addirittura reiterati in caso di non conversione (per fortuna intervenne la Corte Costituzionale), oppure che il governo presentasse maxi-emendamenti o qualsiasi altro provvedimento, ponendovi la questione di fiducia, strumento previsto dai regolamenti delle Camere, anti-ostruzionista (fa decadere tutti gli emendamenti), che impegna il governo a dimettersi in caso di non approvazione del provvedimento da loro proposto.

Eppure basta davvero iniziare a far lavorare il Parlamento: non solo leggi, abrogazione di leggi, ma anche atti di indirizzo e controllo verso il Governo (ancora in carica). E soprattutto unico luogo di confronto e dibattito politico tra le forze parlamentari.

MoVimento 5 Stelle, SEL e Lega Nord chiedono che si insedino ed inizino a lavorare queste Commissioni Permanenti. PdL, PD e Scelta Civica s’oppongono.

Eppure PD e PdL ne avrebbero da guadagnare, prendiamo ad esempio alcuni punti proposti da loro (ieri anche B. ha tirato fuori i suoi otto punti).
Legge anticorruzione e sul conflitto d’interessi
 
Proposte dal M5S, ma anche il PD dice di essere d’accordo (ma perché in 10 anni di loro governi, con una maggioranza parlamentare forte, non le hanno mai fatte? Mistero). Basta depositare un ddl (disegno di legge) alla Camera o al Senato, calendarizzarla, portarla all’esame delle commissioni competenti, votare il testo in commissione e poi portarla in Assemblea per la votazione definitiva.
Una volta approvata in entrambe le Camere con lo stesso testo, spedita al Capo dello Stato per la promulgazione, controfirmata e pubblicata in GU dal Ministro della Giustizia. Non c’è il governo, dite? La Severino è ancora in carica, come i suoi colleghi, e questo rientra nella casistica del disbrigo degli affari correnti per cui i governi, dimissionari (con dimissioni ovviamente accettate dal Capo dello Stato) o sfiduciati, restano in carica.

 

Legge elettorale

Rilanciata da tutti. Basta emendare quella esistente o farne una nuova. Stesso procedimento di cui sopra. In più, se si intende metter mano alla Costituzione, la sua revisione spetta al Parlamento. E anche qui le modalità sono simili, con l’aggiunta di alcuni paletti per renderla più “rigida”.

 

Poi si parla sempre “sì, ma la copertura economica? E i soldi dove si prendono?”

 

Ogni nuova legge che prevede spese ulteriori deve prevederne la copertura, art. 81, ultimo comma della Costituzione e art.11-ter della legge 468/1978.

 

PdL e PD, con Scelta Civica sono responsabili dell’attuale stallo. E’ solo questione di volontà politica, perché una volta appreso che il governo Bersani non sarebbe mai entrato in carica, dovevano SUBITO far lavorare le Commissioni. Non l’hanno fatto e pongono ancora il loro veto. Forse gli sta bene così. Sono loro che stanno creando il blocco istituzionale.

 

Se i nostri padri costituenti hanno scelto per la Repubblica Parlamentare ed hanno scritto la Carta attorno al popolo, ai loro diritti, sancendo la supremazia di questo organo sopra gli altri, un motivo c’è. Ossia quello di evitare ondate autoritarie del Governo. Cosa che può accadere solo se il Governo svuota di poteri le camere abusando degli strumenti a sua disposizione, con l’accondiscendenza del partito di cui fanno parte i membri dell’esecutivo e la rispettiva maggioranza. L’occasione per ripristinare il corretto funzionamento ed assetto istituzionale è questa! Ridate forza al Parlamento. 

Manuel  Meles  da Il cittadino frustrato

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