Stando ai maggiori quotidiani l’ex assessore De Fanis avrebbe stipulato con la sua segretaria particolare (particolare nel senso che apparteneva allo staff politico e quindi assunta direttamente senza vincere concorso) un vero e proprio contratto in cui avrebbe obbligato la donna ad avere rapporti sessuali. Per questi “straordinari” sarebbe stata convenuta anche una cifra…

    

insomma a me sembra che si possa a pieno titolo parlare di induzione alla prostituzione (ai sensi dell’art. 609 bis c.p. afferma che “L’induzione si realizza quando con un’opera di persuasione, spesso sottile o subdola, l’agente spinge o convince il partner a sottostare ad atti, che diversamente non avrebbe compiuto fonte…LEGGI 

Ma non è questo che mi scandalizza. Mi infastidisce piuttosto che tra tutti i quotidiani che riportano la notizia non ne abbia trovato uno che condanni moralmente il comportamento di quest’uomo.

Non uno che si fermi e cerchi di capire a quali pressioni deve essere sottoposta una donna per accettare una simile scelta.

Non uno che parli di violenza.

Non uno che dipinga De Fanis come un essere meschino incapace di sedurre una donna corteggiandola e che, piuttosto di ricevere un rifiuto usa il potere, anziché la forza fisica, per ottenere il corpo di una donna e che si nasconda dietro una scrittura privata per “legalizzare” uno stupro..

Possibile che neppure uno condanni un abuso sessuale premeditato e reiterato nel tempo?

Ma in fondo di cosa mi lamento? Anche nelle aule di tribunale chi ha subito violenza è condannata se aveva la mini, se in un primo momento ha acconsentito al rapporto, figurarci questa Lucia che aveva pure accettato denaro in cambio.. e infatti ecco già le prime smentite.. anche questi due si amavano e firmare quel contratto era solo un gioco erotico..

Si ok, lo ammetto, credere che quando una donna è oggetto sessuale venga ancora considerata un essere umano in possesso di diritti è come credere a Babbo Natale.. scusate è il periodo

N.d.r. L’altra coppia vinta dall’amore a cui mi riferisco sono l’assistente sociale di anni 60 e la minore a lui affidata di anni 11 e con la quale aveva rapporti sessuali. A detta dell’uomo e dei giudici di cassazione che hanno ridotto la pena perché i suddetti rapporti sarebbe avvenuti all’interno di una relazione amorosa e la bambina sarebbe stata “innamorata” 

CRISTINA RICCI da spiega le ali