Riconvertire non significa costruire palazzi per…

Riconvertire non significa costruire palazzi
per fare speculazione edilizia

  UNA RISPOSTA ALL’EX SINDACO

CARLO  RUGGERI

Leggo con stupore l’articolo di Carlo Ruggeri sulla Stampa locale e, avendo vissuto le vicende del porto per tanti anni, non posso evitare di oppormi alle affermazioni del tutto contraddittorie e fuorvianti dell’ex Sindaco.

Sono d’accordo con lui sulla “straordinaria intuizione dei Savonesi di trasportare le rinfuse nere in Val Bormida dove vi erano grandi aree disponibili per insediamenti industriali e acqua in abbondanza“,  e parliamo dei primi anni del 900.

Ciò fa pari alla straordinaria intuizione dei Tardy e Benech di costruire una fonderia nelle aree vicino al Porto di Savona alla fine del 800.

Peccato che i tempi passano, le mode cambiano e soprattutto i cicli industriali cambiano e chi non vede al di là del proprio naso, tanto per usare la frase del nostro ex Sindaco, deve saper cambiare adeguandosi alle nuove situazioni tramite la riconversione di ciò che non può più continuare a funzionare come un tempo, specialmente quando è trascorso un secolo e oltretutto le esigenze ambientali della popolazione non sono più le stesse.

Voglio soltanto informare il  Sig. Ruggeri che riconvertire non significa costruire palazzi per fare speculazione edilizia, togliendo la vista mare a chi ce l’ha per venderla a pochi privilegiati, ma favorendo quegli insediamenti industriali meno inquinanti e portatori di grande innovazione e valore aggiunto, cosa che lui e la sua amministrazione non hanno saputo realizzare, portando invece la città verso una vera e propria deindustrializzazione, pur essendovi  state a quel tempo parecchie possibilità, tra le quali, un esempio su tutti, la famosa Wally Yachts.

Per ciò che concerne  le darsene del porto di Savona, intanto rammento all’ex Sindaco che la vecchia darsena è stata salvata dal degrado in cui versava e riqualificata dall’allora grande Sindaco Gervasio, con tutta l’opposizione della sinistra contraria a questa operazione di riqualificazione, che avrebbe dovuto continuare fino alla vecchia Stazione Funiviaria, dato che la Zust Ambrosetti  lasciava il terminal auto della darsena, ma che purtroppo si è interrotta con la successiva vittoria della sinistra e la sua elezione a Sindaco.

Se il Sig. Ruggeri ha la compiacenza di visitare anche attraverso Google Earth  tutti i Porti commerciali  del sud Europa, ma non solo quelli, vedrà che tutti dico TUTTI questi porti hanno collocato i Terminal Passeggeri agli alti fondali e hanno collocato i megayacht nei porti storici, creando compenetrazione fra città e porto e portando ricchezza e internazionalità alla città stessa.

Solo il porto di Savona fa da eccezione a questa regola, malgrado la sua posizione geografica  ancor più favorevole degli altri porti,  e ciò è dovuto  purtroppo alle scelte sulle quali ha inciso in modo determinante e negativo la nuova Amministrazione della città insediatasi in quegli anni decisivi per l’economia cittadina capitanata dal Sindaco Ruggeri, che ha deliberatamente ribaltato le strategie vincenti che l’Autorità Portuale di allora pareva perseguire, quando Presidente era l’Ing. Sciutto.

Infatti vi era un progetto in discussione, promosso dal compianto Ing. Novella con al seguito una cordata di imprenditori , incluso il sottoscritto, che proponeva di realizzare ciò che stava avvenendo in tutti i porti mediterranei, da Barcellona a Marsiglia, da Valencia a Nizza.

Faccio presente, che a quei tempi il porto di Montecarlo non era ancora stato raddoppiato, non vi erano le marine di Genova Aeroporto, di Varazze, di Loano ne quelle di Imperia e tanto meno quella di Mirabello a La Spezia,  e nel porto di Savona vi era anche lo spazio per le grandi navi passeggeri  nella darsena Vittorio Emanuele e agli alti fondali, tanto è vero che le navi passeggeri  sono continuate ad arrivare anche in questi ultimi mesi durante i lavori di dragaggio e consolidamento  delle banchine nella darsena attigua alla città, lavori come al solito  a carico dei contribuenti, ma che potevano essere evitati  qualora si fosse deciso con maggiore razionalità.

Venendo alle Funivie, il sorpasso delle fonti rinnovabili a scapito del carbone ormai è diventato una realtà afferma l’AIE (Agenzia Internazionale Energie)  riferendosi ai due Paesi  che ancora usano tale fonte inquinante di energia, l’India e la Cina, ma in Europa era già una realtà 30 anni fa, tanto e’ vero che Paesi  come il Belgio e la Germania, che peraltro hanno grandi miniere di carbone, iniziavano a chiuderle già allora, quindi la decisione di finanziare con i soldi del contribuente un tunnel  per fare affluire, si diceva, 3 milioni di tonnellate  di carbone all’anno nel comprensorio  savonese, oltre che velleitaria era una  scommessa irresponsabile, altro che ”ambizione di diventare grande”!

Oltretutto , come dice giustamente l’Assessore Maria Zunato  (Lega nord) non si spendono miliardi di lire  del contribuente senza un piano industriale concreto , basandosi solo sui sussidi pagati dai contribuenti, perché le Funivie hanno sempre campato con i sussidi: volendo estremizzare, tanto valeva con quei denari pensionare i dipendenti in anticipo e avere una banchina  da 50 piedi di pescaggio a disposizione in più nel porto agli alti fondali; semmai, piuttosto che il tunnel del carbone ne sarebbe servito uno  per  fare entrare i mezzi pesanti  nel porto, togliendo  tale traffico  dal centro città.

Forse un Sindaco “con l’ambizione fare ritornare grande la città ” avrebbe dovuto farsi consigliare da validi economisti, a meno che il grande disegno di “fare ritornare grande la città“ nel suo pensiero fosse quello di chiuderla fra il Ponente con  una Centrale di Vado raddoppiata  a ciclo carbone, e il Levante con lo scarico del carbone, facendo così un grande favore al suo compagno di partito Claudio Burlando che, per liberare il porto di  Genova dalle merci povere voleva fare di Savona il porto delle rinfuse nere ( la rumenta), lasciando al suo successore Berruti il compito di completare il lavoro con l’approvazione del terminal di Bitume nella zona del porto a sud.

Credo che i Savonesi , anche quelli che ingenuamente  hanno votato il Sig. Ruggeri, non nutrissero questa ambizione di “grandiosità” della città!

La Stazione delle Funivie, che ora è “un miserevole inutile ammasso  di ruggine che occupa uno specchio acqueo prezioso “ è un argomento che a noi della Lega sta molto a cuore  e faremo di tutto per trovare una soluzione, se sarà possibile; tuttavia mi permetto di ricordare che la problematica della bonifica di quest’area avrebbe dovuto essere affrontata da quella amministrazione  che, 25 anni fa, ha perorato lo spostamento della stazione funiviaria agli alti fondali, evitando oggi di blaterare dopo il susseguirsi di ben quattro amministrazioni di sinistra le quali, una dopo l’altra, hanno saputo soltanto lasciare il cerino in mano a chi veniva dopo.


Faccio altresì presente che grazie al trio Burlando-Del Rio-Serracchiani (nella foto), compagni di partito del Sig. Ruggeri, il porto di Savona, che con la piattaforma di Vado a regime diventerà il  quarto porto d’Italia, non compare neanche più negli elenchi dei Porti, quindi non abbiamo più neanche  un interlocutore in loco con cui ragionare e con tutte le problematiche che hanno a Genova figuriamoci se hanno il tempo e la voglia di ascoltare i “rivieraschi” sulla bonifica dell’area de quo.

Ricordo infine al Sig. Ruggeri che tutto il resto, vale a dire le Fornaci, i Giardini, il Chiabrera – che ogni anno , tra l’altro, costa 500.000 euro al nostro Comune – per la maggior parte sono lavori che nel suo periodo di amministrazione sono stati solo terminati, ma che erano stati programmati dal Sindaco Gervasio che l’aveva preceduto, il quale lui sì, aveva una visione nuova della nostra città; una città che aveva ereditato grigia e senza futuro e per la quale Lui aveva posto le basi di un grande cambiamento.

Purtroppo per i Savonesi, il vecchio sistema parassitario, ben inserito nei gangli vitali della città dopo quarant’anni di giunte rosse, è riuscito a fare cadere colui che stava lavorando per Savona con una visione vincente di rinnovamento e modernità, restaurando il grigio sistema precedente con l’elezione di quello che, a mio parere, è stato il peggior Sindaco della storia savonese, il quale oggi ha pure il coraggio di salire sul pulpito per proferire sentenze.

da Uominiliberi

SILVIO ROSSI  Consigliere LEGA NORD 

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