Raccolta differenziata

 Seconda puntata/Viaggio informativo e dati ufficiali dei 67 Comuni imperiesi
 Raccolta differenziata? Liguria terzultima in Italia
Al vergognoso primato partecipa la provincia di Imperia
Solo 1 su 67 comuni è virtuoso. Chi ci rimette sono i cittadini. Ignorati obblighi europei

 Seconda puntata/Viaggio informativo e dati ufficiali dei 67 Comuni imperiesi
 Raccolta differenziata? Liguria terzultima in Italia
Al vergognoso primato partecipa la provincia di Imperia
Solo 1 su 67 comuni è virtuoso.
Chi ci rimette sono i cittadini. Ignorati obblighi europei 
Imperia-  La Regione Liguria è terzultima nella graduatoria delle Regioni italiane per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Inimmaginabile! Purtroppo, è vero!

 
E’ la prova che il problema della raccolta differenziata in Liguria è totalmente deficitaria e dimenticata da chi di dovere (ad eccezione di pochi meritevoli Sindaci) e che il grave problema è totalmente ignorato dalla Regione Liguria e dalle 4 province liguri.

 

I presidenti e loro collaboratori sono evidentemente responsabili della situazione per mancanza (da anni) di iniziative e indirizzi mirati a sopperire alle evidenti carenze della grande maggioranza dei Sindaci.  

Bene ricordare che dal 2006 è in vigore il D. Lgs. n.152/2006 (su indirizzo della Comunità Europea) il quale, all’art. 205, ha fissato gli obiettivi puntuali di raccolta differenziata dei rifiuti urbani.

Prevede che nell’arco di 6 anni dall’entrata in vigore del decreto la raccolta differenziata dei rifiuti urbani deve raggiungere i seguenti obiettivi: 

 -almeno il 35% entro il 31 dicembre 2006;

 -almeno il 45% entro il 31 dicembre 2008;

 -almeno il 65% entro il 31 dicembre 2912.

Lo stesso decreto prevede che, qualora non siano conseguiti gli obiettivi minimi previsti, deve essere applicata un’addizionale del 20% al tributo (ovviamente a carico dei cittadini!).

E a chi ci amministra e non rispetta le scadenze di leggi nazionali (volute dalla Comunità Europea): Nulla! Una palese ingiustizia!

In un nostro precedente intervento avevamo fatto diverse domande indirizzate ai nostri amministratori (regionali, provinciali e comunali), che notoriamente non si sentono in dovere di dare risposte ai propri cittadini, di cui ne riproponiamo alcune.

Non fa parte dei doveri civici degli amministratori operare nel rispetto delle leggi e, in particolare, nell’interesse dei propri cittadini?  

Non hanno l’obbligo  di salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica?    

Vi sono interessi occulti che prevalgono su quella dei cittadini? 

Vi sono presunti beneficiari? Se sì, chi sono? 

Pubblichiamo la tabella con tutti i comuni della provincia di Imperia e i dati relativi alla raccolta dei rifiuti urbani in cui, alla colonna E, è indicata la percentuale della raccolta differenziata. 

Nella tabella sono evidenziati in grassetto i comuni con  più di 10.000 abitanti. 


Dai dati riportati nella Tabella si rileva: 

a) – Solo un comune su 67 comuni ha rispettato gli obiettivi del decreto: Camporosso (50,80%).   

Un particolare riconoscimento e merito al primo cittadino e suoi collaboratori: 

  Dott. Tiziana Civardi  email: info@comunedicamporosso.it      

b) – I comuni con una produzione annua maggiore a una tonnellata (1.000 kg) per ogni abitante sono 3 : San Bartolomeo al Mare (1.303 kg), Diano Marina (1,159 kg), Cervo (1.173 kg);

c) – I comuni con una minore produzione annua di rifiuti inferiore a 350 kg per ogni abitante sono 3: Cosio d’Arroscia (348 kg), San Biagio della Cima (344 kg), Armo (241 kg);

d)- Sono 21 (poco meno del 35%) i comuni che hanno diminuito (?) la percentuale di raccolta differenziata nel 2010.

 

Un comportamento irresponsabile ed ingiustificabile degli amministratori!

In evidenza il comune di Bajardo che ha diminuito la percentuale dal 21,67% del 2009 al 7,84% del 2010, con una differenza in meno del 13,83%.

Incredibile! Quali le giustificazioni?  

e)- I comuni con una percentuale di raccolta differenziata inferiore al 15% sono 16: Borghetto d’Arroscia (14,99%) – nel 2009 (16,17%), Triora (14,14%) – nel 2009 (12,25%), Cipressa (14,13%) – nel 2009 (11,62%), Borgomaro (13,40%) – nel 2009 (9,24%), San Biagio della Cima (12,91%) – nel 2009 (18,16%), Aurigo (12,74%) – nel 2009 (13,37%), Pornassio (12,70%) – nel 2009 (10,84%), Diano Arentino (12,65%) – nel 2009 (9,90%), Ceriana (10,93%) – nel 2009 (8,94%), Pietrabruna (10,24%) – nel 2009 (10,61%), Costarainera (8,75%) – nel 2009 (8,65%), Bajardo (7,84%) – nel 2009 (21,67%), Dolcedo (7,74%) – nel 2009 (4,91%), Prelà (6,87%) – nel 2009 (7,01%), Civezza (6,32%) – nel 2009 (10,24%), Diano Castello (4,27%) – nel 2009 (2,77%), la “maglia nera” Santo Stefano al Mare (3,36%) – nel 2009 (3,00%). 

Prevale la tesi che il sistema “Porta a Porta” risulta essere il sistema qualitativamente migliore nella raccolta differenziata. E’ un sistema fortemente responsabilizzante che incide prevalentemente sul comportamento individuale coinvolgendo tutte le utenze domestiche, commerciali e produttive del Comune.

 La regola consiste nell’eliminazione dei cassonetti stradali e nella raccolta dei rifiuti con cadenza periodica direttamente presso l’abitazione del cittadino, il quale separa già in casa i rifiuti prodotti in frazioni organiche e rifiuto secco riciclabile, differenziando tra carta/cartone, plastiche riciclabili, vetro, legno, alluminio. Come accade del resto, già da decenni, nel centro e nord Europa.  

Ottimizzando la raccolta differenziata dei rifiuti urbani si ottiene:  

 – la tutela dell’ambiente e la salute dei singoli individui

 – la sensibilizzazione e collaborazione dei cittadini

 – l’igiene e il decoro della città

 – la riduzione della tassa rifiuti per chi realmente differenzia.  

Nella prossima puntata sarà pubblicata la tabella con tutti i comuni della provincia di Savona e i dati relativi alla raccolta dei rifiuti urbani, suddivisi nei quantitativi raccolti in modo differenziato: carta, vetro, plastica, legno, metalli.

 Gilberto Costanza

email: gilberto.costanza@alice.it

 

11/09/2011 – Trucioli Savonesi . n. 306

 

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