Quali funzioni future assegnare a Villa Zanelli

RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
(Trentaseiesima parte)
QUALI FUNZIONI FUTURE
ASSEGNARE A VILLA ZANELLI

RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
(Trentaseiesima parte)

 QUALI FUNZIONI FUTURE ASSEGNARE A VILLA ZANELLI

(Riproduzione integrale dell’articolo del 5 Dicembre 2006
con breve commento finale)

 

 In questi ultimi anni, si sono succedute, provenienti da più parti, numerose ipotesi di utilizzo per questo nostro meraviglioso ” Angolo Dimenticato”.

Ne elenco, molto sinteticamente, alcune:

– Sede Amministrativa della 2° Azienda Sanitaria Locale.

– Centro Pluridisciplinare di Riabilitazione, con particolare riferimento ai settori della Cardiologia e della Neuro-motricità.

– Centro Benessere ( Elioterapia – Talassoterapia).

– Centro Polifunzionale di aggregazione sociale per anziani autosufficienti.

– Centro culturale Polivalente, con particolare predilezione per uno spazio dedicato all’ esecuzione o all’ ascolto di Musica Cameristica.

– Scuola di vocalità. con annesso Settore  di Musicoterapia.

Non posso e non voglio entrare nel merito di queste ipotesi propositive, perchè non conosco, in dettaglio, i relativi progetti esecutivi, ma, soprattutto, perchè non posseggo le dovute competenze  tecniche per poter oggettivamente giudicare.

Desidero, tuttavia, premettere quelli che, a mio modo di vedere, debbono essere i presupposti fondamentali, che possano consentire di giungere ad una soluzione, il più possibile saggia ed equilibrata.

Questi presupposti sono:

* LA SEVERA CONSERVAZIONE STATICA ED ARCHITETTONICA DELL’ IMMOBILE

L’ assoluta originalità dello stile Liberty (di cui Villa Zanelli è un luminoso esempio) non consentono, infatti, inclusioni architettoniche di altra natura e, meno che mai, la creazione  ex novo, all’ esterno o all’ interno dell’ edificio, di sovrastrutture o sovrapposizioni, magari necessarie, sotto il profilo utilitaristico, ma profondamente negative dal punto di vista estetico ed artistico.

Questa strada, purtroppo recentemente perseguita anche nella nostra città, rappresenta un ” inno al cattivo gusto”; Savona deve avere il coraggio di dire ” Basta a tutto questo” , perchè, a furia di sentire questo tipo di inni, la sensibilità artistica collettiva rischia di diventare sorda.

* LA TUTELA DEL PARCO DELLA VILLA

E’ necessario applicare alla normativa di gestione e funzionamento del Parco tutti i presupposti fondanti dei “GIARDINI NATURALISTICI”.

In questa prospettiva, va doverosamente ricordato che i parchi o i giardini naturalistici non sono “patrimoni statici”, nè dal punto di vista biologico nè da quello cronologico, per cui è assolutamente necessario accudire sistematicamente alla loro ottimizzazione non soltanto nel breve periodo, ma, soprattutto, durante la loro intera evoluzione temporale; in altri termini, occorre, periodicamente, potare o, se del caso, tagliare gli alberi ed arbusti secchi, sostituendoli con nuove piante, biologicamente identiche o similari, o, comunque, compatibili.

E’ necessario, inoltre, destinare il parco alla fruizione collettiva libera, con la presenza di modeste attrezzature, atte a favorire la percorribilità leggera e la sosta dei pedoni.

Va, infine, esclusa dal progetto di sistemazione urbanistica del Parco, la possibilità di parcheggio per moto ed auto, per le quali deve essere, invece, prevista un’ idonea area, razionalmente distaccata da quella preliminarmente destinata a Parco.

* L’ ARMONIZZAZIONE DEL RAPPORTO TRA  VILLA  ED  IL CONTESTO URBANO  (ATTUALE E FUTURO)

Occorre ricercare e creare una sintonia ambientale tra il complesso architettonico della villa e l’assetto urbanistico (attuale e, soprattutto, futuro) dell’ intera area, adiacente alla villa stessa.

Debbo doverosamente sottolineare, al riguardo, la mia netta contrarietà alle previsioni del Piano Urbanistico Comunale (attualmente, in fase di elaborazione), riferite all’ intero lungomare del Ponente Savonese.

Desidero ricordare, in proposito, che l’ auspicata riqualificazione del fronte-mare di Ponente passa, secondo le previsioni del Piano, attraverso l’abbattimento e la successiva trasformazione dei due comparti (ex-Cantiere Solimano ed Edificio del Supermercato Famila), immediatamente confinanti ad Est con Villa Zanelli.

L’ ex Cantiere Solimano occupa circa 8.000 metri quadrati di superficie; è  prevista la demolizione in toto dei volumi esistenti, con la possibilità, per i proprietari privati, di ricostruire su un’ area  di 3.200 metri quadrati, ma con uno sviluppo in verticale sino a 12.000 metri quadrati; la destinazione prevista è unicamente residenziale.

Per L’ Area Famila è  prevista la demolizione dell’ edificio supermercato e la possibilità di ricostruire ex-novo una struttura turistico – alberghiera,  con gli stessi volumi attuali; in caso di altra destinazione, i volumi dovranno essere ridotti di quattro/quinti, vale a dire del 20% rispetto agli attuali.

E’, inoltre, ipotizzata, soltanto su di un piano puramente teorico la nascita  di una passeggiata a Mare, che dovrebbe collegare il Quartiere delle Fornaci al Quartiere di Zinola.

Al riguardo, mi preoccupano le dichiarazioni recenti (12 novembre 2006) dell’ Assessore  Comunale Rosario Tuvè, che testualmente riporto:

“Il waterfront di Ponente ha bisogno di un riordino urbanistico.

L’edilizia residenziale non deve spaventare nessuno, se i privati garantiranno, in cambio alla città, qualcosa di davvero importante.

Penso, ad esempio, alla realizzazione, a loro spese, di una Passeggiata a Mare che percorra l’ intera via Nizza e che dia continuità a quella di Corso Vittorio Veneto.

La trattativa non potrà prescindere, a mio avviso, da una contropartita del genere”

Con tutto il rispetto dovuto all’ Assessore Tuvè, mi permetto di portare a conoscenza dei nostri concittadini le motivazioni della mia preannunciata contrarietà e cioè:

1) Sarà molto difficile creare l’ auspicata sintonia ambientale tra il Complesso Architettonico- Naturalistico di villa Zanelli ed i Maxi-Edifici, previsti dal Piano Urbanistico Comunale.

Per di più, i costruttori privati  avranno a disposizione, in tempi relativamente brevi, le aree per edificare ex-novo, senza poter garantire alcun impegno per la realizzazione della Passeggiata a Mare ( priva, com’è, di progetto esecutivo e ricca, invece, al limite dell’ infinito, di ostacoli burocratici e di difficoltà espropriative).

La mia impressione è che ci si trovi di fronte, ancora una volta, ad un ESTENUANTE RICATTO, chiamato, in altri termini, SPECULAZIONE URBANISTICA.

2) Inoltre, per realizzare in concreto la Passeggiata è necessario superare l’ostacolo fisico dello stesso Parco di Villa Zanelli ( oltre che della sede dei Vigili del Fuoco, immediatamente successiva ad ovest); credo che i cittadini savonesi, amanti delle bellezze della propria città, abbiano diritto a qualche  risposta in merito; mi sembra che l’ unica certezza attuale risieda nel fatto che sarà possibile ( anzi, probabile) l’ invasione del Parco della Villa, con successivo crollo di almeno uno dei presupposti di recupero, inizialmente citati.

* LA TUTELA DELL’ INTIMO RAPPORTO ESISTENTE TRA LA VILLA, LA SPIAGGIA ED IL MARE

Quest’ultimo presupposto è semplicemente un MIO SOGNO; l’ amore profondo, che sento per le bellezze della mia Città, mi spinge, tuttora, ad immaginare ed auspicare un ottimale rapporto tra la spiaggia, di diretta competenza della Villa, ed il Mare.

Purtroppo, però, così non è e così non potrà essere; infatti, i rapporti tra spiaggia e mare si sono ampiamente deteriorati in tutto il tratto della costa, che va dalla foce del Letimbro sino alla rada di Vado Ligure; è subentrata una insidiosa malattia, che si chiama:

EROSIONE DELL’ ARENILE

Non voglio aggiungere molte parole a quanto  già precedentemente scritto su questo argomento ( vedere: articolo su “Trucioli Savonesi ” del 17-9- 2006).

Consiglio, semplicemente, a tutti i lettori che desiderano saperne di più  su questa patologia ambientale, di avvalersi di fonti scientifiche serie e di diffidare di molti giudizi sentenziosi, comparsi, in questi giorni, sui quotidiani locali.

La causa dell’ erosione non è, infatti, da attribuire al Libeccio o ad altri venti ( sempre esistiti nel nostro ecosistema costiero) nè, tanto meno, si deve accusare del misfatto il Mare.

Abbiamo letto che il mare, in questi ultimi anni, avrebbe “rosicchiato” alla spiaggia  circa 8-10 metri; chiedo a questi  facili accusatori se conoscono quante centinaia  di metri quadrati gli esseri umani hanno sottratto al mare, nel tratto antistante il Faro di Vado Ligure ed intercorrente tra il confine di questo Comune e Bergeggi.

Ecco, verosimilmente, il nocciolo della questione: non già l’ ampliamento del Porto Commerciale di Vado Ligure (che tutti quanti, compreso il sottoscritto, abbiamo auspicato), bensì le modalità attraverso le quali l’ ampliamento  è stato realizzato; v’è da chiedersi, infatti, quali e quante modificazioni alla idrodinamica costiera  sono state indotte da questa  mastodontica opera.

Per quanto concerne, poi, la futura edificazione dei pennelli verticali ( destinati a curare  la malattia erosiva), mi è venuta la tentazione di citare un’ antica riflessione tratta da ” Il Principe di Niccolò Machiavelli; preferisco, invece, chiudere con una massima di autentica estrazione popolare :

U  LE’  CUMME VERSÔ  L’ EGUA IN  TEN  SESTIN /

E’ COME VERSARE DELL’ ACQUA IN UN CESTINO

  5 dicembre 2006

BREVE COMMENTO FINALE

Dal 2006 ad oggi, ben poco è cambiato, se non in senso negativo.

Solo recentemente, è comparso qualcosa di nuovo.

Ne è testimonianza questo prevevole servizio giornalistico a firma di Elena Romanato (datato: 28 Maggio 2018)


ALDO PASTORE 

 

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