“L’addio, un anno fa”

“L’addio, un anno fa”

L’addio, un anno fa”

 ” Sera buia…..la brezza mi accarezza i capelli…..lo sguardo vaga….lontana la città….
penso alle tante solitudini che si incrociano, esigenze, bisogni, che non si possono vedere….
Dove sarai, cosa farai, cosa provi in quest’istante…..notte.” F. (sms inviatomi il 3 luglio 2011, h 23:34).
 – Trovo questo messaggino sul mio cellulare dopo mesi e mesi di “navigare, alla ricerca d’un mare perduto…ma non per sempre”!
Tua madre mi chiese di poter leggere queste parole, che tu mi scrivesti…oggi, un anno fa ,prima dell’abbandono totale della terra per il cielo! Ritrovo la rotta, nell’unico attimo della tua vita, del tuo pensare, del tuo pensarmi, nel rispondere alle mie parole, scritte come risposta al mio messaggio!
 
“Unica eredità che mi lasci, uomo sconosciuto, che per gioco, o prima che la candela si spegnesse….
tu mi donasti….un pezzo, un attimo, un pensiero di te…..mai un addio per me, ma un “arrivederci”!
 
Passo dopo passo, mano nella mano, quella sera di te, di noi, fu davvero lungo, il lungomare!….Quel lungomare ligure, che tu avrai calpestato mille e mille volte ancora, per tutti i tuoi “quasi cinquant’anni”….
 
E a metà della nostra lunghissima passeggiata, fatta di parole, sensazioni, emozioni, ma fatta anche di te….
perché parlavamo di te, F., Lui, il tuo amico e compagno di scuola, si ferma ,mi guarda negli occhi e mi dice:
“F. ti ha conosciuta, e tu lo conosci!”
 
“Mi ha conosciuta?” Ci siamo conosciuti nel pensiero e nelle parole, un solo istante, ma quello che serviva a conoscerci oggi….
 
Un brivido veloce percorre la mia schiena, poi un momentaneo rifiuto di sapere oltre, contro l’ostinazione del nostro comune amico, che mi porterà a te, F…..con te, oltre!
 
Una storia raccontata qualche mese prima, come il” botto e poi l’arresto”…..l’arresto di un cuore, di una vita, per sempre!
 
Perché con il tuo amico, camminando, la sera, in quel lunghissimo lungomare savonese, in compagnia del tuo compagno di scuola, sento che sfiori la mia anima…a dirmi che sei con noi, tra noi, se no… io non sentirei questo tuo volermi sfiorare….a ricordarmi che tu ci sei stato…..
 
Ancora un sospiro, amarezza: per non aver letto dentro a quelle tue parole, che credevo del tuo amico…..
ma che per dolcissima gentilezza mi scrivesti tu, inviandole dal suo cellulare…al mio….a me…..
 
-Prima parte di “sera buia-Savona, 31 luglio 2012
di c.barux
 
 
CONTINUA“……………….fantasia o utopia di princìpi di vita ormai da pochi, pochissimi….rispettati!?
e la tua vita che scorre…. che corre, forse l’hanno fatta correre gli altri! Basterebbe fermarsi un attimo a guardarla la vita, per darsi consolazione che non è poi così male???Il tempo, lo spazio….le corse di noi ragazzini “che si fa a chi arriva prima”, nelle gare, nei giochi, poi crescendo nello studio, nelle scuole, nei compiti. Le corse di chi finisce una scuola e ne comincia un’altra….asilo, elementari, medie, superiori, l’università e la laurea!
 
E quel “modus vivendi” di guardarsi sempre un po’ indietro, per non perdersi mai: gli amici, le amiche, le storie di bimbi che il tempo e le corse  hanno reso uomini e donne….
 
….e le corse: sempre a chi arriva prima! sempre a chi fa meglio…..al più bravo, al più grande, al più alto e al migliore tra i fratelli, per chi ha dei  fratelli!!Sempre a chi arriva prima!…per un attimo, dopo la laurea….sembra di esserci persi….di aver perso un pezzo di sta vita…..:”il militare?”-“no, già fatto!”
 
Allora c’è l’arresto…proprio come la tirata d’un freno a mano……..
 
…….fa sempre parte della corsa della vita, ma qui si va fuori binario!   ….(pg 4)
 
Fa sempre parte della corsa, crediamo sia la corsa della vita, ma si va così di corsa, che non può essere infinita…..
E’  come quando i nostri genitori ci spiegavano, e che i più furbi non ascoltavano, che se vai a cento all’ora, potresti non veder mai più l’aurora…..
Così di premere troppo l’acceleratore, se non ci si ferma (ubriachi, o senza sensi) ore e ore, non si riesce più ad afferrare …..qual’è la vita da affrontare……”
” ……………..non siamo liberi di decidere quando venire al mondo, ma abbiamo facoltà di decidere quando uscir di scena!…………………..”
 
Dedicato a una grande donna, alla madre di F., un uomo che si è preso la facoltà di decidere quando uscire di scena.
“dal manoscritto di c.barux: “sera buia”
Ricordando….. l’addio, un anno fa!”
c.barux

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.