Proposta di Conarte

Conarte

Riguardo la cessazione dell’attività da parte della Galleria Conarte, desidero farvi partecipi della proposta
nata da un’idea di Claudio Carrieri

Conarte

Riguardo la cessazione dell’attività da parte della Galleria Conarte, desidero farvi partecipi della proposta nata da un’idea di Claudio Carrieri

 

Chi opera in ambito culturale  oggi è particolarmente colpito dalla crisi economica.
Nel campo delle arti visive, diverse gallerie chiudono, quelle che resistono lo fanno, collaborando soltanto con artisti selezionati con i metodi assolutamente liberisti di un mercato che riduce il concetto di cultura alle regole del profitto.

La filosofia estetica di questo mercato ricalca  lo sviluppo dello star sistem: l’apparire è sorretto da una sorta di sostanza dopante derivata da tecniche di marketing che gonfia il valore delle opere fino al traguardo del successo: il sacro “Mito” certifica la “Qualità” che, tuttavia, resta un po’effimera, sottomessa a un’idea di superamento che chiude il cerchio di un loop perfettamente congeniale alla speculazione  economica.

In tempi favorevoli di sviluppo economico, attraverso questo processo, l’arte ha potuto fiorire e svilupparsi: sia pure fra alti e bassi, bolle speculative e ricadute di fiducia, molti artisti hanno potuto manifestarsi e coltivare aspettative ottimistiche.

Ma oggi, in questo sistema, c’è spazio solo per  pochi eletti,  tutti gli altri, quelli che si rivolgono soprattutto a fruitori che appartengono alla cosiddetta “classe media”, hanno meno punti di riferimento e, sempre più isolati,  sembrano destinati a scomparire.

Come si è detto, qui non prevale la forza, e neppure il merito, l’estetica, svuotata di contenuto, attinge sangue dal corpo vivo della cultura, trasformandola nell’immagine decadente di sé.

Bisogna reagire!

L’unico modo è sdoganare l’arte dal signoraggio del mercato, svestirla dal falso alone di sacralità che la tiene chiusa in una gabbia dorata, separata dalla realtà, creare modi per rendere i linguaggi artistici solubili nel dibattito di una platea che sia la più ampia possibile.

Per questo bisogna:

Scegliere spazi espositivi pubblici che a basso costo offrono locazioni ben più prestigiose di quasi tutte le gallerie private.

Creare un  circuito commerciale a km.0, direttamente dall’artista al collezionista, scartando l’intermediazione di procuratori e gallerie.

Facilitare l’accesso a tutti i “materiali” per la costruzione e la promozione delle opere.

Estendere la base dei potenziali fruitori, mutuando i costi e il surplus dei ricavi, con l’obiettivo di riuscire a migliorare i guadagni pur abbassando i prezzi delle opere.

In sintesi, s’è pensato di unire le nostre forze fondando una impresa cooperativa.

Questo fatto, in sé, al di là dei vantaggi economici, rappresenta valore: il “capitale sociale” di un vero e proprio “Manifesto” costituito dagli “Intenti” che, qui di seguito, si va ad enunciare:

gli Intenti

(manifesto fondativo)

Oggi, più che mai, la  genesi formale del bello passa attraverso un rinnovato dibattito civile al quale l’arte deve partecipare proponendosi come trait d’union fra le persone e le loro comunità. 

È importante che la ricerca artistica non si restringa al campo della pura estetica, ma acquisisca coscienza di intervento concreto nella dialettica sociale, schierandosi, ma anche adottando nuove proposte di impresa, che rendano più forte la voce degli artisti e supportino il loro lavoro verso una accessibilità autenticamente popolare.

Ecco come nasce l’idea di


 

 

A ccrescere l’importanza delle arti, che appartengano o siano in qualche modo legate al campo delle arti visive, nell’ambito del dibattito civile

L avorare per migliorare il rapporto fra artisti e Istituzioni pubbliche

T endere agli spazi pubblici come luoghi privilegiati per esposizioni,  eventi, performance, ecc.

A vvicinare gli artisti ai valori della mutua collaborazione con particolare attenzione al coinvolgimento dei più giovani

 

M ettere a disposizione materiali necessari alla produzione delle opere

I ncoraggiare l’accesso ai canali di comunicazione

R ealizzare cataloghi, depliant, filmati e ogni “materiale” atto alla divulgazione delle opere degli artisti associati

A nimare collaborazioni in ambito nazionale e internazionale attraverso scambi, multietnici e multiculturali, delle attività artistiche

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