Programma di Sviluppo Rurale

PSR: i coltivatori fantasma
Sembra che in caso di accettazione della domanda,
il denaro non venga poi conferito

PSR: i coltivatori fantasma

Sembra che in caso di accettazione della domanda, il denaro non venga poi conferito

Il Ponente Ligure vede le domande per i contributi PSR calare drasticamente in numero: è questo il panorama che si para dinnanzi a chi intervista in presa diretta i coltivatori della zona. La maggior parte di loro sostiene che, per quanto ogni anno presentino apposita domanda per la ricezione di fondi di aiuto, queste non vengano quasi mai accolte. Molti di loro sostengono invece che anche in caso di accettazione della domanda, il denaro non venga poi conferito.

Alcuni parlano di danni da animali nocivi (cinghiali e daini perlopiù), altri di incentivazione per l’acquisto di nuove macchine agricole, assegnazione di carburante od aiuto per la realizzazione impianti di grande importanza turistica; nessuna domanda che abbia avuto seguito. Verrebbe da chiedersi se vengano operate distinzioni tra iscritti ad organi di categoria e non tesserati, tra coltivatori di professione e contadini nel tempo libero, ma pare non ci sia discriminazione di sorta, nemmeno tra chi produce troppo o troppo poco. Allora perchè le domande cadono nel vuoto se nemmeno si fanno figli e figliastri? Mancanza di fondi, stritolamento dei vari moduli nei mulinelli della pratica di ufficio, cos’altro? Non è noto il guasto burocratico a monte del blocco lamentato dai coltivatori, ma questo è quanto.

Certo è probabile che qualcuno, dall’altra parte della scrivania, fornisca una versione assai diversa, una decisa smentita per rassicurarci sul buon funzionamento dell’incentivazione del settore agricolo del Ponente Ligure. E sicuramente sarebbe piacevole poterne essere sicuri e fidarci del sistema di pagamento come di una macchina ben oliata, ma questa è la voce di chi lavora la terra, questo è ciò che dicono i coltivatori a chi chiede loro lumi sull’argomento.

    Davide Frumento

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