Preti pedofili

Solo Gesù, nel Vangelo, inesorabile contro una categoria di delinquenti
Ein  böswillig Geplapper

Perché la Chiesa non ha saputo allontanare dal suo seno la pedofilia…
Non ci sono miserevoli scusanti, per nessuno. Ancorché fosse il Papa!

Solo Gesù, nel Vangelo, inesorabile contro una categoria di delinquenti
Ein  böswillig Geplapper
Perché la Chiesa non ha saputo allontanare dal suo seno la pedofilia…
Non ci sono miserevoli scusanti, per nessuno. Ancorché fosse il Papa!

Parlar male dei preti è un antico vezzo proprio di chi i preti li subisce, come sempre avviene per tutti coloro che esercitano un qualsiasi potere, all’interno della loro sfera d’azione.

Ne sanno qualcosa i Carabinieri. Neppure i più temibili dittatori hanno potuto evitare  feroci barzellette sulla loro persona da chi li serviva chino a 45 gradi.

 

Ciò è tanto scontato che il Papa, prendendo a nostro modestissimo avviso un grosso abbaglio, ha definito “chiacchiericcio”  (termine  da noi poco usato col quale si è, evidentemente, tradotto quello che avrà pronunciato in tedesco, nella sua lingua madre: “Geplapper”, un malevolo – böswillig- chiacchiericcio), la sconvolgente accusa di pedofilia nei confronti di molti sacerdoti, scoppiata con grande scandalo in queste ultime settimane, dall’Irlanda, agli Stati Uniti, all’Europa, con un’estensione a macchia d’olio che lascia chiunque abbia un minimo di sensibilità sociale  piuttosto turbato.

Credenti o non credenti che possiamo essere, abbiamo sempre considerato il sacerdozio e gli insegnanti in toga doctoralis del Clero come una categoria di massimo rispetto. Li abbiamo avuti come maestri, abbiamo spesso affidato loro i nostri figli, abbiamo non poche volte  avuto modo di apprezzare la loro preparazione scientifica, la capacità didattica e, ammettiamolo, anche l’apertura di base alle idee di progresso, non proprio coerenti con la vecchia dogmatica cattolica, in molti di loro.

   Detto questo, non possiamo non valutare come una grossa piaga il bubbone della pedofilia che ha colpito la Chiesa cattolica – che poi meglio potrebbe chiamarsi  “misopedia”, perché non proprio di amore per l’infanzia si tratta ma, semmai, del contrario-.

Ha colpito la Chiesa ma, soprattutto, ha colpito i suoi …fedeli. Notizia di ieri, anche a Savona.

 Ciò che appare più allarmante è l’incapacità spaventosa dei soggetti implicati di dominare le proprie pulsioni, qualunque sia la sua causa remota – dalla violenza sessuale subita nell’ infanzia dallo stesso agente, alla repressione sessuale dovuta al celibato (ma a questo crediamo poco ), al conclamarsi di una vera e propria malattia della mente e della psiche, agevolata dalla guerra al sesso che le alte gerarchie della Chiesa, obnubilate dall’ansia del potere sui fedeli, hanno dichiarato, conducono e hanno  condotto, negli ultimi due secoli,  nel peggiore dei modi, creando drammi, sofferenza e  infelicità.

    L’alibi  del “anch’essi sono uomini e, come tali, peccatori ecc.” è semplicemente penoso ma, soprattutto, non è un alibi.  Non lo è perché non si tratta di pochi casi isolati, ma di una serie generalizzata e tipica, tenuta spesso nascosta e che, per ciò stesso, comporta una responsabilità eccezionale dell’Istituzione Chiesa.  Capace di allontanare da sé i sacerdoti che si sono schierati nelle lotte rivoluzionarie dell’America latina dalla parte degli sfruttati, di scomunicare quei cattolici che militano in formazioni politiche di sinistra, quelli che hanno affrontato, con serietà e coscienza, il problema dei loro rapporti familiari con il divorzio,  affermando con forza la necessità di un vero vincolo coniugale per la sussistenza del “sacramento matrimoniale”, la Chiesa cattolica non ha  saputo allontanare dal suo seno la pedofilia, lasciando che il male crescesse fino alla prevedibile deflagrazione .

Altro che “chiacchiericcio” :  in una società come la nostra dove il suo prestigio è ancora così forte, altrettanto forte dovrebbe essere l’azione di risposta , il risarcimento morale e materiale per le vittime, la condanna inequivocabile  e l’allontanamento dalla Chiesa dei colpevoli e il loro deferimento, senza sconti, alla legge civile . Essi avranno semmai modo di esibire le loro difese davanti ai Tribunali dello Stato.

   Non vogliamo neppure ricordare la violenta condanna pronunciata contro tale categoria di delinquenti, nel Vangelo, da un Gesù che, su questo punto, era inesorabile. Noi vorremmo proprio che la Chiesa si liberasse di tale macigno, che  lo facesse senza ricorrere a miserevoli scusanti  e senza menzogne, denunciando chiunque risultasse compromesso nel nascondimento dei fatti. Chiunque, ancorché fosse il Papa.

   E’ troppo chiedere?

Ma a chi pretende di rappresentare sulla terra Dio stesso noi veramente crediamo che  si possa chiedere il “troppo”, certamente molto di più di quanto si chiederebbe ad una semplice istituzione statuale che rappresenta solo il tormentato Popolo, e magari lo fa malamente.

   Qualsiasi chierichetto, qualsiasi fanciullo o fanciulla di coro, o che frequenti una scuola della Chiesa, deve poter pronunciare con serenità e gioia la risposta al Sacerdote che celebra la messa  introducendola (preferiamo, per  reazionaria nostalgia, il latino) con “Introibo ad altare Dei” – :

Ad Deum qui laetificat iuventutem meam”.

 

                                                                       BELLAMIGO

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