Povera Patria

IPOTESI. Ci mancava, tanto per infiammare ancor più la contesa, l’idea del Presidente patriota e rigorosamente senza la tessera del Pd. La politica e l’idea di Patria. Guarda tu! A meno di una boutade elettorale, non nuova in simili frangenti, saranno questi, con l’imprimatur di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, i requisiti assolutamente non negoziabili posti dalla destra per accedere al Colle. Strano, molto strano, tanto più, detto a scanso di equivoci, che in democrazia termini come patriota e patriottismo, da maneggiare con cura per evitarne l’abuso, non sono il monopolio di nessuno. Certo, la tentazione di impadronirsene ad esclusivo uso e consumo esiste. Rubando la citazione alla scrittrice Francesca Melandri, si potrebbe dire che la seduzione cresce a vista d’occhio quando scalpitano i commensali “del mistico banchetto del potere”. Ora resta da capire chi sarà il “vate” ammantato di cotanto algido patriottismo? Fare nomi sarebbe un azzardo, anche se qua e la, sullo sfondo di alcune indiscrezioni, si staglia lo scenario delle famose “cene eleganti” d’antan che patriottiche di certo non furono e nemmeno fecero un gran bene all’immagine dell’Italia. Anche per questa ragione l’ipotesi sembra improbabile mentre finora prevale la sensazione che nessuno abbia le chiavi del Quirinale. Eppure sotto il cielo di Roma sono successe le cose più strane.

Renzo Balmelli da Avvenire dei lavoratori  

PER RICEVERE  “L’AVVENIRE DEI LAVORATORI” … ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER 

 

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.