Pinocchio e il grillo “mangiante”. Secondo la UE il futuro ci mette gli insetti nel piatto. Addio alla nostra cucina tradizionale?

Da pochi giorni la Commissione UE ha dato il via libera all’utilizzo dei grilli in cucina; dopo i vermi gialli e le cavallette arrivano nei nostri piatti anche questi insetti.
Da parte dell’UE si parla di “sostenibilità alimentare” basata sulle proteine alternative e così si fa di tutto a qualunque costo per rendere più “green” le nostre tavole.
Fino ad ora i grilli erano stati utilizzati come mangime per i serpenti; da adesso secondo l’Europa dobbiamo imparare a nutrirci nel loro stesso modo.
L’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha dato il suo preventivo parere positivo affermando che il loro consumo è “sicuro” e verrà comunque segnalato con apposite etichette per chi è allergico.
Noi buongustai e veri amatori del “vero” cibo siamo disgustati ed allarmati.
Ci interroghiamo sul fatto che i “nuovi” cibi arrivano quasi totalmente dall’Asia (Cina, Thailandia) e che non possono certamente essere considerate sicuri dal punto di vista igienico sanitario. Inoltre si parla da tanto tempo di prodotti a chilometro zero: non ci sembra che questo tipo di alimenti osservi neppure questo protocollo.
La nostra Dieta Mediterranea che è un modello nutrizionale invidiatoci da tutto il mondo, è riconosciuta, e non a caso dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’Umanità.

Ci chiediamo legittimamente perché con un riconoscimento così alto e così unico dovremmo uniformarci alle “calde raccomandazioni” che ci fa l’Europa in questo settore.
La nostra è una dieta che viene associata dagli scienziati ad una riduzione della mortalità e ad una aspettativa di vita fra le più alte al mondo oltre che al controllo delle malattie legate all’obesità, come la glicemia ed il colesterolo.
Si tratta ormai di un modello internazionale tipico dei paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo e che condividono la disponibilità degli stessi alimenti derivati dall’agricoltura, dalla pastorizia, dalla pesca.
Pensiamo alle colture dell’olivo, della vite, dei cereali, degli agrumi che crescono in tutta questa zona e che sono a basso contenuto di grassi e pieno di vitamine e proteine.

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Con queste materie prime noi cuciniamo i piatti delle nostre regioni: eredità delle nostre nonne che da secoli ci nutrono e sono unici come le nostre case dove essi vengono preparati.
E’ un connubio di sapori, di colori e profumi; ricette di cucina realizzate con passione usando i nostri prodotti. Esse hanno molteplici sapori capaci di soddisfare ogni palato; si va dal salato al dolce, dallo speziato all’aromatico.
Ogni zona si rispecchia nei piatti che vi si cucinano: le nostre montagne, la nostra campagna, il nostro mare, i nostri boschi ci offrono i loro frutti per preparare piatti meravigliosi e riteniamo che non ci sia alcuna necessità di suggerirci di sostituirli con grilli, tarme e locuste.
L’UE ha motivato, fra l’altro, la sua scelta anche con il fattore risparmio: lo contestiamo in quanto un chilogrammo di farina di grilli costa 100 Euro.
Noi diciamo NO all’entomofagia: non vogliamo perdere la nostra cultura alimentare a favore di una scelta che produce un grande “fattore disgusto”.
Eredità della nostra storia e della nostra tradizione, il nostro patrimonio anche in cucina deve essere conservato e protetto come un bene fondamentale quale esso è.
Fonti: www.ilsole24ore.com, www.ilfattoquotidiano.it,
Valentina Vangelisti
Da FederalismoSi Magazine – www.federalismosi.com

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