Pier Paolo Pasolini
Composizione in versi liberi sul tema “Dimenticare o non dimenticare Pier Paolo Pasolini”? |
L’OMBRA SUA TORNA
L’ombra sua torna che (sembrava) dipartita. Il suo corpo – la sua “persona” – non è rimasto là, in quella tragica notte all’Idroscalo di Ostia, scandalo per i Giudeo-cattolici e follia per i Gentili-compagni, ultima, scandalosa opera aperta di un Poeta scandaloso. Ma i Poeti, se non scandalizzano (penso a Geremia, ad Amos, a Dante, a Blake, a Leopardi, a Whitman, a Baudelaire, a Rimbaud, a Ginsberg) rimarranno tutt’al più cantori e laudatores dello statu quo, o esecrabili autori di servi encomi al Principe di turno. Se l’ombra di PPP torna a turbare il colpevole sonno o la malafede di tante parve anime prave di “terzisti”alla Pierluigi (non) Battista e a confortare e confermare il valore etico-estetico delle rare voci libere ancora in questa terra di morti, allora vuol dire che la voce del Poeta delle Ceneri di Gramsci non è del tutto spenta. Gli “ignoti”, neri, ascosi potenti che hanno decretato il suo assassinio non sono riusciti a spegnere quella sua mite voce profetica che continua a gridare – per chi ha orecchie da intendere, ma anche per chi proprio non la vorrebbe sentire – in questo nostro deserto. No, Pier Paolo Pasolini non è rimasto là, sotto quel cielo piovorno di Novembre del millenovecntosettantacinque, massacrato, in quella tragica notte all’Idroscalo di Ostia. FULVIO SGUERSO |