Perizia e minicronistoria dell’ex ospedale San Paolo

 
Ecco la perizia e minicronistoria dell’ex ospedale San Paolo
Il 28 ottobre l’asta per vendere la quota di proprietà del Comune

Ecco la perizia e minicronistoria dell’ex ospedale San Paolo
Il 28 ottobre l’asta per vendere la quota di proprietà del Comune
Il 29 settembre 2011, Uomini Liberi, con un’acuta (e senza malizia) nota d’autore (vedi) proponeva qualche riflessione e dato di fatto sull’alienazione del vecchio ex ospedale  San Paolo di Savona. Una storia infinita che nel corso dei decenni ha occupato centinaia di pagine di cronaca locale e sullo sfondo un possibile ‘boccone’.
L’immobilismo pubblico degli inossidabili parolai, campioni di promesse facili, di lungaggini, di lotte tra “bande”, spesso con interessi inconfessabili (e non scopriamo l’acqua calda), producono da sempre paralisi, danni, sottosviluppo, sprechi, privilegi, buchi di bilancio, imposizione tributaria locale ai massimi livelli. Frenano lo sviluppo, scoraggiano i veri ed onesti imprenditori.

 Anche il Comune di Savona, da anni, attende l’epilogo, e oggi far cassa per la parte del palazzaccio  che dovrebbe acquisire il Comune  e che invece è intenzionato a vendere ai privati, grazie all’alienazione immobiliare; emblema di interminabili mediazioni, pressioni, retroscena annosi. Basti pensare che tra le tante ipotesi c’era quella di un “albergo di lusso”. Come per il Crescent (ex area Italsider) ed altro ancora.

Ben venga, comunque sia, la sospirata soluzione. Ma, all’italiana, c’è sempre qualcosa che rischia di gettare ombre, o coni d’ombra. Sarà colpa dei disfattisti? Dei denigratori di ‘professione’? Degli invidiosi?

A dar adito a qualche interrogativo l’ultima stima – della quota di proprietà spettante al Comune- , inizialmente indicata in cinque milioni di euro. Esagerata? Ed ora scesa, a seguito di perizia, a 4 milioni.

Il prossimo 28 ottobre, alle ore 10, a Palazzo Sisto, è fissato l’esperimento di asta pubblica per aggiudicarsi il bene. Vedremo l’esito, forse istruttivo.

L’autore di Uomini Liberi chiedeva, opportunamente,  di rendere noti tutti gli atti anche attraverso l’albo on-line del Comune, così come prevedono le nuove normative. Ed il Comune di Savona ha provveduto, anche senza solleciti, a rispettare nei tempi la “trasparenza”. Anzi, a rendere ufficiale una utile e sintetica cronistoria.

Pubblichiamo dunque i due atti dirigenziali che in sintesi illustrano il San Paolo story e rispondono ad un lecito quesito: perché da 5 milioni di euro  si è scalato a quattro (vedi a fondo pagina…..). 

Ricaviamo uno dei passi salienti del contenuto dove è scritto: “…Per poter completare il procedimento di alienazione entro l’anno, ed incassare la relativa somma, si è reso necessario verificare celermente la congruità del prezzo offerto dalla società San Paolo Spa di Savona, e a tal fine con determinazione dirigenziale n 222 del 6 -9 -2011 (vedi….) è stato affidato allo studio tecnico Armellino e Poggio, con sede a Savona, in piazza Diaz,  l’incarico di procedere a verifica di congruità del prezzo offerto  dalla società San Paolo Spa….

In attesa, manco a dirlo, ricordava Uomini Liberi di “vivi applausi del Pdl (savonese) e del Pd (savonese), senza L”. Chissà a chi si riferiva e cosa avrà voluto dire.

Nessuna illazione, diamolo per scontato; almeno la certezza di una “vera gara” ed un equo prezzo di mercato. E si, perché di gare “finte” forse i cittadini non ricordano più di tanto. Finiscono in archivio, nel dimenticatoio. Nel calderone dei colpi di spugna.

Vinca il migliore, dia il buon esempio di correttezza imprenditoriale e, altri, di tutela del superiore interesse pubblico. Se va ancora di moda?  
















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