Patto sicurezza per la Provincia di Savona

Riflessioni amare sul “Patto sicurezza per la Provincia di Savona”
               BUFALA SAVONESE MARONIZZATA
La montagna ha partorito un topolino. L’Antimafia a Imperia, noi a Savona non ne abbiamo bisogno…! Il “contratto”… in stile Vespa 

Riflessioni amare sul “Patto sicurezza per la Provincia di Savona”
               BUFALA SAVONESE MARONIZZATA
La montagna ha partorito un topolino. L’Antimafia a Imperia, noi a Savona non ne abbiamo bisogno…! Il “contratto”… in stile Vespa 
 

Corredata da un ‘en plein’ di stucchevoli luoghi comuni , si è tenuta a Savona l’8 giugno 2010, in Prefettura, una riunione di amministratori ed autorità locali con i quali il Ministro Maroni ha firmato il “Patto per la sicurezza per la Provincia di Savona”che sarebbe un “contratto (?)” della durata di due anni.

Poiché i berleghisti, oltre ad essere completamente privi del senso dell’umorismo, non sono neppure dotati del senso del ridicolo, si sono potuti contemplare i loro prototipi locali partecipanti alla inutile kermesse con penose, ma proterve, esternazioni.

In esse si è soprattutto segnalata la sindachessa “Coprifuoco” di Albenga, Rosalia, preoccupata di definire e sistemare il fenomeno della “prostituzione” in zone ad hoc, con tassa e ricevuta fiscale , così come per gli islamici che usano, pregando, il suolo pubblico. Pare che il suo sogno proibito sia poter applicare tasse anche ai giapponesi che scattano fotografie alle torri, ai cinesi che si siedono sulle panchine, ai mimi che imitano Napoleone, ai senegalesi che attendono l’autobus e agli illusi cittadini che osano sostare per leggere le ordinanze comunali.

Per tornare al ridicolo, questo “contratto” ( qui c’è la lezione di “Lui”, maniaco della privatizzazione della politica: ve lo ricordate il contratto con gli italiani sottoscritto nella poltrona edulcorata di Vespa?) è stato assunto per due anni.

Figuriamoci ! due anni nella vita amministrativa e politica sono un soffio. Il bello è che l’oggetto del patto non comporta nulla che non sia istituzionalmente dovuto. Ma se il Ministro promette quello che ci spetta, che contratto è?

Ci ha già pensato il cronista de “Il Secolo XIX”, Dario Freccero, a mettere in rilievo (Primo Piano pag. 18- 9/6/2010) la sostanza di questa incredibile “bufala(“Senza risorse fresche , il patto…decollerà, è ovvio, in tutto ciò che si poteva fare anche prima, senza firme…”).

Però Maroni ci viene a raccontare che farà “pressing” su Tremonti per allentare la stretta del “Patto di stabilità” ai Comuni ‘virtuosi’, con i conti in regola…

         “Presidente della Provincia, Sindaco in una di Loano, batta un colpo, mettendosi d’accordo, magari, con il vicesindaco Cenere che ce l’ha con Tremonti, come abbiamo già visto in Bellamigo del 19 aprile 2010”.

Ed ecco che, mentre stendevamo tali pensate, ci perviene il foglio “Riviera” del Secolo con la notizia delle dimissioni di Cenere che ha deciso di piantarci lì e di dedicarsi al Tour de France, dove è Presidente della Giuria:- nos compliments les plus vivants!- (glielo diciamo in francese maccheronico , per simpatia).

E adesso chi li sostiene i conti comunali? Giovanni Battista Cepollina? Il promettente giovine “bon ton”, coordinatore loanese del PdL, è impegnato a dimostrare che l’amore improvviso dei borghesi abbienti per l’agricoltura, riversatosi con impegni edilizi molteplici nella plaga collinare verzina e denunciato (atti alla mano) da Gilberto Costanza, è un progresso ed un bene per il territorio, così mantenuto dall’elegante ed improbabile categoria campesina , cui si connettono liriche ricordanze.

“ Novelli Cincinnati essi, perfusi di rustiche meditazioni, si adunano in agro di Quarzi e, nelle albe ligustiche, muovono sulle dorate pendici, con antichi attrezzi e moderne macchine, alle cure dei declivi e dei boschi. Riedono a sera, accompagnati dall’allegro frinire dei grilli, dal canto degli augelli e dal nitore della sorgente luna. Oh! qual meritato premio alla fatica profusa, quale gioioso anelito per le sudate membra li conduce al bagno lustrale, al fresco stagno apprestato nelle corti delle agresti magioni! Le loro donne, adornate il seno e il crine di selvaggi fiori montani, li servono di scozzese licore e i pargoli graziosi si accostano, ansiosi di una carezza dalle forti mani callose, mentre dalle stanze s’alza, come preghiera, il profumo del primo pane di casa.”

 Egli, Cepollina diciamo, è “caduto dalle nuvole” alla notizia delle dimissioni di Cenere. Non ne dubitiamo: per fare il coordinatore del PdL a Loano occorre, in effetti, barcamenarsi tra nebbie e nuvole, estraniarsi dagli eventi con una capacità di astrazione che consenta, sempre, la meraviglia , arma difensiva notevole quando poi si sbatte il naso contro i fatti.

Maestro insuperato, ad oggi, l’ex Ministro Scajola la cui meraviglia per l’esborso di un milione e centomila euro a suo favore (novecentomila per l’acquisto della casa e duecentomila per la ristrutturazione), senza nulla a pretendere da parte di chicchessia, costituisce un ammaestramento inacclarato di stupefacente stupefazione.

Ma, tornando a bomba, chi li ha i conti in regola? Ce lo dica un po’ il nostro Maire (omaggio a Cenere), magari con un fumetto applicato alle quotidiane fotografie su ‘Il Secolo XIX’ che, così, servono a qualcosa.

La montagna, però, ha partorito il topolino: “Il Prefetto Claudio Sammartino ha confermato l’arrivo di una ventina di nuovi agenti sul territorio savonese. Cinque poliziotti al Commissariato di Alassio (esagerato!) e quattordici carabinieri (non dice dove, intanto è lo stesso).” E c’è chi afferma che i Prefetti sono inutili !

         “Grazie a Lei, Dottore, con questo siamo sistemati, altro che lottare contro la criminalità organizzata! Per quella, seriamente, ci si è riuniti a Imperia con l’Antimafia, in Procura; noi, a Savona, non ne abbiamo bisogno…”

        Il vetero compagno Pistarino ci ha detto: “Ma, a parte a questiôn di casin, che intanto i nô i drôeven ciü, anche se Melgrati ô l’ha avüô ô môrô de portâ sta berleghinata in Regiôn, in scie cosse serie cosse i fan? Fotografie ? Nô so mancô si bastan pe’ quelle i ventimila euro che han ciammòn ‘Interventi finansiari’. I n’han propriô pigiòn pe’ belinôi ; ün paise che ô vôta berleghista pôeu dâ st’impresciôn, però, attenzione, la luce può accendersi all’improvviso anche nei cervelli più abberleghinati!”

  Perché (come ci ha scritto il solito impietoso dantista):

Fatti non fummo a viver come bruti

ma a coglier del reale le ragioni,

dinanzi ad esse non restar mai muti

 

contro color che di Colui son cloni,

il qual però ben poco ci guadagna:

basti notare il ministral Maroni.

 

Non è colpa il nomarsi, ma in Romagna

presentarsi non può senza il secondo

che gli completi la formal magagna.

 

A noi qui invece viene, tondo tondo,

con bufale stoccate a raccontarci

come e qualmente s’è toccato il fondo.

 

                                                                           BELLAMIGO

 

 

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.