Parlano di me

Parlano di me
di Guglielmo Olivero

 Parlano di me

Guglielmo Olivero, giornalista pubblicista, collaboratore de La Stampa dal 1991 al 2014, sospeso dopo aver fatto richiesto, tramite uno studio legale (Avv. Cristina Rossello di Milano, delegato ad Avv. Carla Zanelli di Savona) ad una collocazione più dignitosa all’interno del prestigioso quotidiano torinese, precisa quanto segue:

Prima di tutto un doveroso ringraziamento a Trucioli Savonesi che ha voluto mettere in evidenza la mia storia che si protrae ormai da due anni e due mesi. E un ringraziamento a tutti coloro che seguono con attenzione la mia vicenda, soprattutto rappresentanti di società sportive che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare nell’arco di 25 anni di militanza a La Stampa. Un saluto anche al rappresentante dei collaboratori liguri che in due anni non ho mai avuto piacere di ascoltare, forse perché troppo impegnato da una parte a diramare comunicati stampa sulla situazione della categoria e dall’altra a tessere la sua tela con gli Editori.  Desidero dunque precisare quanto segue: nel novembre del 2014 ho deciso di rivolgermi allo studio legale di Cristina Rossello a Milano (che poi ha delegato, in sua vece, l’Avv. Carla Zanelli di Savona) perché erano sempre più insistenti le voci, con la fusione tra Secolo XIX e La Stampa, di un minor spazio per i collaboratori.


La mia richiesta, e tengo a precisarlo a scanso di equivoci, è stata soltanto rivolta ad una miglior collocazione all’interno del giornale, anche con una collaborazione, definiamola così, blindata che mi mettesse al riparo da brutte sorprese.  E questo mi avrebbe permesso di continuare ad esercitare, con meno patemi, un lavoro che ho sempre fatto, e farei ancora, con la massima passione. Del resto dopo 25 anni trascorsi nella redazione di Savona e nei quali mi sono sempre comportato correttamente, non avendo mai discussioni con colleghi che sono stati in pratica la mia seconda famiglia, non mi sembrava una richiesta esagerata. Poi si sa, con il passare del tempo, le vicende prendono una piega diversa. Ma una cosa ho continuato a sostenere fin dal primo giorno: io non ho rancori o rabbia nei confronti della cosiddetta controparte e, come ben sanno amici e colleghi, sono sempre stato (e lo sono ancora) aperto ad un confronto che possa regolare questa incresciosa situazione. Io non ho mai avuto intenzione di dichiarare una guerra contro qualcosa o qualcuno convinto come sono che un conflitto non ha vincitori e vinti, ma soltanto superstiti.

Guglielmo Olivero

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