Parità di genere nelle assunzioni? Non …

Parità di genere nelle assunzioni?
Non sembra proprio

Parità di genere nelle assunzioni?

Non sembra proprio

Più i contratti sono precari e più sale la quota di assunzioni femminili:nel 2018 in Liguria solo il 37,6% delle assunzioni a tempo indeterminato sono femminili, in quelle stagionali la percentuale sale al 49,1% e per quelle a contratto intermittente (JOB ON CALL) il dato è pari al 57,2%. Nella classe di età giovanile (fino a 29 anni di età) le percentuali sono sempre inferiori a quelle complessive tranne nel caso delle assunzioni a tempo indeterminato, forse perché le ragazze hanno una migliore riuscita scolastica.


 Le assunzioni giovanili (tranne il caso dell’apprendistato, per la natura stessa del contratto) non raggiungono mai il 50% del totale delle assunzioni, con il massimo nel contratto intermittente, che è particolarmente interessante per chi non ha ancora terminato il ciclo di studi. A conferma della difficoltà per le giovani generazioni si nota che nel caso del tempo indeterminato soltanto 1 assunzione su 5 riguarda persone fino a 29 anni di età, con un dato leggermente superiore per il genere femminile. Il dato era salito al 23,2% complessivo e 23,5% femminile nel 2015 con il Jobs Act, confermando anche in quell’anno il differenziale positivo.


 

Le assunzioni a termine superano il 50% del totale tra gli uomini e raggiungono il 43% tra le donne (47,5% in complesso), al secondo posto si trovano i contratti intermittenti (14,9%), seguono contratti in somministrazione (13,7%), contratti a tempo indeterminato (11,2%), le assunzioni stagionali (7,9%) e infine l’apprendistato (4,9%). Gli scostamenti maggiori da questi dati per le donne riguardano i contratti job to call che sono il 19,4% delle assunzioni femminili e il tempo indeterminato che si ferma al 9,6% del totale.

I dati confermano gli squilibri per genere del mercato del lavoro e riguardano sia il numero delle assunzioni femminili, che sono ben al di sotto del 50%, sia la loro distribuzione. Il nostro Paese e ovviamente anche la nostra Regione presentano un tasso di occupazione femminile decisamente basso rispetto alla media europea e come mostrato in questi pochi grafici la situazione si conferma anche nel caso delle assunzioni.

Non solo la donna è retribuita meno del collega maschio per la stessa qualifica e lo stesso contratto, ma ha anche meno possibilità di essere assunta.

 

Fonte: INPS – Osservatorio sul Precariato

CLAUDIA SIRITO

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