Palazzine Spotorno, altro round

Con l’amministrazione commissariata, il cartello di inizio lavori
in via Laiolo scatena nuove forti proteste
PALAZZINE SPOTORNO, ALTRO ROUND

I residenti: “Non siamo neppure stati avvisati dell’avvio, ma non ci arrendiamo: tanto motivi per fermare il piano”

 

Con l’amministrazione commissariata, il cartello di inizio lavori in via Laiolo scatena nuove forti proteste
PALAZZINE SPOTORNO, ALTRO ROUND

I residenti: “Non siamo neppure stati avvisati dell’avvio, ma non ci arrendiamo: tanto motivi per fermare il piano” 

 Al momento non sono servite né le proteste dei residenti, né la raccolte firme e neppure le azioni legali. Il tanto contestato progetto edilizio di via Laiolo a Spotorno  ha infatti preso il via da alcune settimane. E se il cartello di inizio lavori fa bella mostra davanti al cartiere, non si placano le polemiche: ora la rabbia dei cittadini si mischia con la rassegnazione per non essere riusciti a fermare in tempo l’opera. La costruzione di sei palazzine di tre e due piani nello spazio di fronte all’ex Convento dei Cappuccini sembra infatti più vicina. Inoltre l’amministrazione comunale del sindaco Calvi, ormai prossima al commissariamento, sta vivendo giorni decisamente difficili e questa situazione non fa che generare nei cittadini preoccupati per questo progetto un sentimento di smarrimento e di grande incertezza per il futuro.

“Non ci arrendiamo, ma senza dubbio la preoccupazione è tanta: gli interventi sono iniziati e come al solito nessuno ci ha informato di nulla – spiegano dal comitato di via Laiolo – confidiamo di riuscire a fermare questo progetto prima che sia troppo tardi, anche se con il via dei lavori le probabilità sono ridotte”. Da alcuni mesi sette famiglie sono sul piede guerra e dopo aver fatto ricorso al Tar della Liguria per presunte irregolarità procedurali e interpellato il Fai, il Fondo per l’Ambiente Italiano, non si danno per vinte nonostante le ultime notizie non siano così rassicuranti. La paura è quella di vedere costruito, in una località dalla forte tradizione rurale, un complesso residenziale con tanto di piscina che mal si inserisce all’interno di un territorio verdeggiante e ancora incontaminato dalle costruzioni di massa.


Ma c’è di più: secondo il comitato, le nuove palazzine, oltre a togliere la vista e ad essere realizzate su un suolo fragile – il recente passato ha visto frane e smottamenti nella zona – verranno collocate in un contesto dalla forte valenza storica e culturale. Non è un caso che nel vicino Convento dei Cappuccini, vincolato dalla Sovrintendenza e dal Ministero dei Beni culturali – siano stati ritrovati, in epoca recente, anche alcuni reperti archeologici.

“Le motivazioni per fermare il tutto non mancano e l’amministrazione comunale, oltre a non voler capire le nostre ragioni, sembra girarsi dall’altra parte di fronte alle nostre richieste – spiega Sabrina Ovan, residente di via Laiolo – possibile che nessuno ci avvisi almeno sugli sviluppi che ci interessano da vicino? “L’unica comunicazione scritta è stata una richiesta pervenuta all’amministratore del condominio delle famiglie da parte dello studio BP incaricato da Edilcostruzioni (la società incaricata per l’intervento ndr) per la verifica dello stato di consistenza delle proprietà – prosegue – dobbiamo preoccuparci? Abbiamo chiesto all’avvocato la legittimità di questa richiesta, ma ci sentiamo in completa balia degli eventi”. Ma qual è la posizione del Comune di fronte alle accuse di “cementificazione dissennata e scempio paesaggistico”? Il sindaco di Spotorno, ormai “uscente”, Gian Paolo Calvi non ha mai nascosto il suo pensiero definendo l’intero progetto “utile e funzionale perché in grado di apportare, grazie agli oneri di urbanizzazione, alcuni interventi necessari per il paese, in un periodo in cui le casse comunali piangono”. Ora, però, l’ultima parola spetta a legali e Tar e in una città dove i cantieri aperti non hanno fine, i colpi di scena non sono da escludere.

 

ANDREA GHIAZZA  da IL LETIMBRO

  E’ in edicola il numero di Febbraio

 

   

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