Ormea

Dossier di 12 pagine: come valorizzare ambiente, turismo, Alpi Liguri
Ecco i progetti per rilanciare Ormea
Coinvolti anche 5 paesi dell’Alta Valle Arroscia
Si parte con un’azienda leader nell’ex cartiera.
Coinvolti Università e Politecnico di Torino,enti, imprese.
Obiettivi,  benefici, interrogativi. Sistema pilota a livello nazionale 

Dossier di 12 pagine: come valorizzare ambiente, turismo, Alpi Liguri
Ecco i progetti per rilanciare Ormea
Coinvolti anche 5 paesi dell’Alta Valle Arroscia
Si parte con un’azienda leader nell’ex cartiera. Coinvolti Università e Politecnico di Torino,
enti, imprese. Obiettivi,  benefici, interrogativi. Sistema pilota a livello nazionale 
 
Il Sindaco di Ormea, Gianfranco Benzo
ORMEA –  Passare dai buoni propositi, dagli auspici, dai progetti, dalle promesse, alla fase operativa. Si è già perso troppo tempo. Per molteplici responsabilità e più concause.

 

Lo spopolamento, le dinamiche demografiche hanno superato, nell’ultimo decennio, tutte  le soglie di allarme. La crisi si è accentuata con la chiusura dello stabilimento che ospitava la Cartiera, ma anche con un’offerta turistica in costante flessione, un ‘mercato’ ormai ridotto alla terza età.

Ci sono inoltre segni evidenti di un aggravamento, un’ulteriore involuzione economica e demografica; di pari passo ad un sempre più marcato abbandono dell’ambiente naturale che resta tra i più suggestivi, caratteristici del Piemonte e della Liguria, come ha già avuto modo di documentare, anche in un libro, lo scrittore Filippo Bonfiglietti, ingegnere, ex dirigente di multinazionali.

L’abbandono delle attività agricole e boschive, della pastorizia, rischia di lasciare al degrado un patrimonio naturale ricchissimo che, se sapientemente gestito ed organizzato, potrebbe costituire invece una grandissima risorsa economica, sia per lo sviluppo industriale nell’ambito delle attività di produzione e trasformazione del legname, sia per un rilancio del turismo. Sfruttando soprattutto la vicinanza con la Riviera Ligure e la Costa Azzurra.

Nei progetti strategici sono coinvolti l’Università di Torino (Dipartimenti Agroselviter, Deiafa, Divapra), il Centro Interdipartimentale NatRisk. Il Dipartimento di Idraulica del Politecnico di Torino, il Comune di Ormea, la Comunità Montana Alta Val Tanaro, Arpa Piemonte e Ipla.

Tra le imprese, la Doris Srl (Gruppo Mallarini di Ceresole d’Alba), Calore Verde di Ormea, Ebis Energia di Pornassio, Rineva Spa di Genova. Tra i potenziali partner anche EnerGrid del Gruppo Gavio.

Alcuni obiettivi: uso sostenibile di risorse forestali e idriche per la produzione di energia a ciclo chiuso per le imprese ed il territorio; realizzazione di un modello di conversione industriale sostenibile e compatibile con la realtà di una valle alpina; riqualificazione economica e razionalizzazione dello sfruttamento delle risorse forestali e idriche; gestione polifunzionale del patrimonio forestale, capacità di utilizzo di biomasse legnose anche di bassa qualità, autonomia energetica, ricadute occupazionali nella filiera del legno, ricadute sui trasporti con l’utilizzo della linea ferroviaria Ceva-Ormea.

L’EX CARTIERA DI ORMEA  E L’ALTA VALLE ARROSCIA

Nell’ex cartiera di Ormea verrà realizzata, da parte di un’azienda leader in Europa per la produzione di pallet ed imballaggi, una nuova unità produttiva a tecnologia avanzata alla quale si potrà aggiungere la produzione di pareti portanti di legno. Da sempre rispettosa dell’ambiente tale azienda intende impegnarsi perché sia introdotta una tecnologia nuova per il territorio.

Da qui l’importanza della cooperazione ed il coinvolgimento di altri comuni, in particolare dell’Alta Valle Arroscia con Pornassio, Cosio d’Arroscia, Mendatica, Montegrosso, Armo. Un mutuo beneficio di durevoli soluzioni per l’utilizzo integrato ed integrale di una delle fonti di energia rinnovabile specifica delle valli alpine: il legno dalle coperture forestali. Il patrimonio forestale delle due vallate (Tanaro e Arroscia) necessità con urgenza di interventi di gestione (dalla nuova viabilità forestale al taglio ragionato del bosco) per evitare un drammatico decadimento forestale.

Un sistema pilota a livello nazionale, non essendovi sinora esempi operativi  che prevedono una sinergia virtuosa che leghi la produzione industriale con quella dell’energia da biomasse basato sul ciclo chiuso o addirittura con la possibile apertura in termini di output energetico verso altri settori produttivi.

Una delle questioni fondamentali in ambiente montano è che il piano di utilizzo di biomasse forestali non è ottimizzato e soprattutto, non è sempre inserito in un  ambiente economico reattivo e in un contesto capace di integrarsi con altre forme di produzione di energia, nonché coinvolgere le realtà sociali e produttive del territorio con lo scopo di ridurre a zero le dispersioni e le perdite.

Si stima che, a regione, la filiera foresta-legno-energia in Alta Valle Tanaro e Arroscia sia economicamente autosufficiente.

La “Convenzione delle Alpi”, primo trattato internazionale dedicato alle regioni di Montagna, afferma che è necessario attuare misure adatte a contrastare lo spopolamento di queste aree. Assicurando la fornitura di adeguati servizi di base, sostenere la promozione delle identità culturali, combinare tradizione ed innovazione.   

Dal 1951 al 2001, l’Alta Val Tanaro, con altri attigui comuni alpini dell’Alta Valle Arroscia, nelle Alpi Liguri, evidenzia un decremento di popolazione allarmante ed in costante diminuzione.

Il sindaco di Ormea, Gianfranco Benzo, tornato alla guida del paese, è impegnato a fare da apripista, propulsore, tiene i contatti a tutti i livelli. Uno sforzo, una sfida che non vorrebbe perdere. Ci riuscirà? Sarà in grado di coalizzare la politica, le istituzioni, dalla Regione Piemonte, alla Provincia, al mondo imprenditoriale e finanziario? Riuscirà a rispettare una tabella di marcia in grado di avviare la ripresa economica e sociale? Dalle parole ai fatti, alla concretezza, alle scelte senza tempi lunghi.    

Leggi la documentazione che segue…

R.T.    























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