Ora i fatti

Il nuovo Sindaco è stato eletto, complimenti a lui.
Rispetto a un povero tapino pentastellato o outsider destinato a essere bersagliato, come Marino per il PD, ad esempio, avrà già dalla sua il fatto di essere bene accetto dai poteri forti e dai media, perfettamente inserito e gradito al sistema e all’intellighentia. E non è poco.
Nello spirito chiunque ma non i 5 stelle già se ne sono visti i segnali, in una campagna elettorale dove i due contendenti principali ricevevano spesso spazi privilegiati e la contesa ridotta a loro era data per scontata. Ma qui entriamo nel campo dove cause e conseguenze si mescolano, lasciamo stare.

Marco Russo

C’è da dire che persino Caprioglio, in un quinquennio decisamente disastroso se non per il crudo recupero dei conti effettuato dall’assessore Montaldo, è sempre stata trattata con guanti di velluto. Avesse avuto addosso un’altra etichetta, una Sindaco ora neppure ricandidata sarebbe stata sepolta dalle bordate ad alzo zero per tutto il mandato. Ma no, ossequio e rispetto, e persino ipotesi di carriera politica futura. Tale è il sistema, che fa figli e figliastri, che trova incapacità vere o presunte solo in chi si mette di traverso agli affari.
Finita comunque la transizione del ballottaggio, dove gli slogan su Savona che doveva svoltare o non doveva tornare indietro ricordavano più che altro il codice della strada, ora tutto è chiaro e definitivo.
Ora dunque il nuovo Sindaco ha promesso rinnovamento, e poco meno di un terzo dei cittadini attende ansioso che agli slogan più o meno fumosi seguano i fatti. Gli altri attendono pure, ma scettici e rassegnati.
I segnali si vedranno sin dalle prime mosse. Non è che la festa sguaiata in cui si celebrava la vittoria, dove si aggiravano molte vecchie conoscenze con gli occhi brillanti dell’euforia di chi è tornato in auge, faccia ben sperare.  Ma io appartengo alla truppa degli scettici, magari verrò stupita e smentita.

Trenino per festeggiare la vittoria di Marco Russo

Si vedrà fin dalle prime nomine e dagli assessori. Circolano nomi nuovi, alcuni interessanti, vedremo chi la spunterà. E vedremo quanta autonomia di azione potranno avere in un sistema in cui i quadri degli uffici sono inamovibili, nessuno spoil system o rinnovamento. Non l’ha fatto il centrodestra, figurarsi se lo farà il centrosinistra tornato in sella. Chissà se si riuscirà a superare la visione “strabica” della cultura cittadina, a valorizzare ciò che merita, come il Museo Archeologico, come promesso in campagna elettorale. Chissà se certe discutibili opere pubbliche e certi progetti privati avranno ancora campo libero nel solco tracciato.
Dipenderà da quanto riuscirà a essere forte e indipendente il neoeletto. Oddio, su alcuni progetti non è che si sia espresso chiaramente, eh…
Né ha mai avuto una che è una apertura sui temi a noi cari, a dispetto di quanto dichiarato.
Dunque attendiamo. Sperando che voglia veramente impegnarsi a fondo per la città e non, come tanti altri, interpretare il ruolo solo come trampolino di lancio per ulteriori ascese politiche.

La Partecipata Ata e i suoi problemi da risolvere

A partire dal discorso partecipate. Il nodo Ata è fondamentale, sia nella speranza di trovare presto una quadra e avere una città meno sporca e inguardabile, sia da tutti gli altri non secondari punti di vista, pensando a quanto hanno sborsato e stanno sborsando i savonesi.
Proseguirà l’azione di risarcimento nei confronti dei vertici in carica nella fase del dissesto, avviata nel precedente mandato? La presenza di certi personaggi, al momento indagati, alla festa di fine campagna elettorale del neosindaco, era una pia illusione loro, oppure sono destinati a ritrovare qualche spazietto?
Queste saranno già risposte significative. E ce ne saranno molte altre.

La chiesetta di NS degli Angeli e i lampioni davanti ai balconi in via Nizza

Il degrado della chiesetta di NS degli Angeli avrà finalmente una fine, nel modo più semplice e alla portata dell’amministrazione, ossia rifare i sentieri con fondi pubblici e dichiarare zona inedificabile la bellissima collina, oppure rimarrà la minaccia incombente della strisciante cementificazione, cui la presenza della chiesetta dà solo fastidio? Anche qui c’è stata attenzione in campagna elettorale.
In via Nizza proseguirà l’insulsaggine di marciapiedi ondeggianti e pali piantati davanti alle case, propedeutica ai progetti in agguato? Per la RSA da costruirsi sulle aree ex Miglio Verde, bocciata a fine mandato anche grazie ai voti del PD, pare si stiano comunque predisponendo i servizi.  Le villette in zona la Playa saranno alla fine approvate?
Per non parlare dei cantieri Solimano.
Di Binario Blu, con la recente ipotesi supermercato.  Della zona Orti Folconi.

Il progetto delle villette alla Romana

E in collina, dobbiamo aspettarci altre concessioni o un freno alle villette?  E il progetto Romana al Santuario?
Questi solo alcuni accenni di megurbanistica fuori tempo massimo su cui sarebbe necessaria una decisa inversione di rotta.
Poi la collocazione del mercato, e sempre restando al commercio: si continuerà con gli eccessi della grande distribuzione, la crisi delle botteghe, il dilagare di mercatini non sempre appropriati e dal valore aggiunto?
Si auspica un rilancio del verde cittadino che in questi cinque anni ha vissuto un degrado inarrestabile.
Il ripristino di condizioni decenti di decoro urbano, e il famoso discorso sicurezza.
E poi i servizi ai cittadini, tanto sacrificati e ridotti al lumicino.
E la viabilità e il trasporto pubblico, altro tema spinoso sempre rimandato, affrontato in modo così dilettantesco e velleitario nello scorso mandato, da imbarazzare la stessa maggioranza.
I nodi sono tanti, ce ne sono molti altri, e non si pretende certo che vengano affrontati tutti, subito e tutti assieme. Ci sono tempi e priorità, ci mancherebbe.
Però i segnali, già i primi segnali saranno importanti, e bisognerà coglierli.
Sono sicura che i nostri rappresentanti in Consiglio, forti dell’esperienza di appunti decennali, saranno molto attenti a segnalare, proporre, criticare, nel migliore spirito di una opposizione documentata e non velleitaria e strumentale.  Supportati dagli attivisti.
Non resta che attendere.

Milena Debenedetti

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One thought on “Ora i fatti”

  1. Leggo sempre con interesse i suoi interventi perché denotano interesse per il bene pubblico, rimane il fatto che l’azione dei partiti, qualsiasi, resta in arretrato rispetto a programmi e strategie inerenti la promozione del livello di vita cittadina. Che i cosidetti poteri forti si limitino nello specifico alla realizzazione di progetti laterali il più delle volte non produttivi neanche più di tanto per coloro che investono è il problema dei problemi, ma detto questo non si può far finta che non esistano né si possono esorcizzare invocando una palingenesi politica improbabile quanto non realistica. Credo che sia necessario un profondo lavorio di persone libere e professionalmente dignitose, cosa che permette una dialettica onestà anche tra posizioni partitiche non coincidenti. Questo sarebbe il campo di una vera lista civica che cominciasse ad operare non alla vigilia di elezioni, ma già da oggi. Dal contributo di tutte queste persone scaturirebbe una obbligazione di dignità e di progettazione che finirebbe di imporsi sia ai poteri forti sia ai partiti. Un saluto

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