Oligarchia per popoli superflui

 
Un nuovo Messia
I veri motivi della desolante situazione in cui le banche ci hanno trascinato

 Un nuovo Messia

Credo che se Gesù decidesse di tornare sulla Terra, affiderebbe ad uno dei suoi evangelisti un nuovo Testamento, preoccupato più di una serena esistenza terrena che non di un’ipotetica esistenza nell’aldilà, usata poi da qualche setta a proprio esclusivo vantaggio (terreno).

 Questo nuovo Testamento metterebbe in luce le verità maggiormente celate alla maggioranza degli uomini da una ristretta cerchia di speculatori (l’ormai famoso 1% denunciato da Occupy Wall Street). Leggete queste verità: cambieranno il vostro modo di interpretare quanto i media non si stancano di ripeterci per fare di noi un docile gregge. Sono verità economiche che però non si studiano nelle facoltà di economia, tanto meno nelle osannate sedi della Bocconi o di Harvard: sono troppo semplici da capire e non sono adatte a confondere le menti come le complicate formule della “finanza creativa”. *

“ Tutto il denaro (tranne gli spiccioli metallici, coniati dallo Stato) è generato dal sistema bancario mediante indebitamento. La valuta legale, ossia l’8% del totale, nasce da uno scambio tra la banca centrale di emissione e il Tesoro, che emette i titoli di Stato, che vanno rimborsati o rinnovati alla scadenza, e su cui lo Stato deve pagare un interesse. Il restante 92% nasce attraverso concessioni di credito dalle banche commerciali, gravati pure essi di interesse.

Ora seguite con attenzione: se il denaro creato è 1.000, al tasso annuo diciamo del 10%, avremo che dopo 1 anno il denaro esistente sarà ancora 1.000, il debito capitale pure 1.000, e il debito per interesse 100: quindi, debito totale 1.100. Attenti: il denaro esistente sarà inferiore al debito totale. Dopo 2 anni avremo che il denaro esistente sarà sempre 1.000, il debito capitale sarà salito a 1.100 e il debito per interessi a 110. E così via, esponenzialmente. Avremo cioè una crescita esponenziale (secondo una curva sempre più ripida) sia del totale del debito che del totale degli interessi passivi [“servizio del debito”, l’antico guiderdone; mentre il denaro esistente non sarà aumentato di un solo euro! Quindi, si dovrà ricorrere a nuovi prestiti, senza fine, per pagare capitale e interessi in continua crescita: è il novello supplizio di Tantalo – NdA].

Le conseguenze di quanto sopra sulla vita di tutti noi sono devastanti.

In primo luogo perchè si crea un debito tendente all’infinito.

In secondo luogo, una quota esponenzialmente crescente del reddito servirà a pagare gli interessi (attraverso le tasse); quindi, a meno di inseguire continuamente questo salasso con un aumento esponenziale del reddito, la società diventerà sempre più povera.

Cristo e mammona

In terzo luogo, questo meccanismo impone all’economia la coazione a crescere senza posa per inseguire il crescente peso degli interessi passivi: e qui sta la vera matrice del consumismo. [Ma se i consumi calano per la diffusa indigenza –nelle metropoli il traffico è calato del 30% a seguito dei continui aumenti della benzina- al governo non resterà che aumentare le tasse dirette; e oggi infatti siamo al 55% del Pil, primi in Europa – NdA].

 In quarto luogo, la rincorsa al reddito per non essere sopraffatti e fallire imprime ai rapporti economici un taglio fortemente aggressivo e sopraffattorio: si cerca di galleggiare arrampicandosi sulle spalle degli altri.

In quinto luogo, il crescente flusso di reddito dalla società alle banche attua un crescente trasferimento di ricchezza, quindi di potere, dai produttori di ricchezza, dai risparmiatori, dai pensionati, ai proprietari delle banche.

In sesto luogo, è inevitabile che il sistema monetario raggiunga un punto di collasso, allorché la produzione diminuisce perché: a) investire e lavorare rende sempre meno, anzi costa più di quanto renda, dati gli oneri finanziari [altro che “repubblica fondata sul lavoro!” – NdA]; b) scarseggiano i soldi per investimenti e consumi; c) si esaurisce e poi distrugge il supporto materiale dell’attività economica, ossia l’ecosistema.

Last but not least, la creazione di liquidità non costa assolutamente nulla né alle banche centrali né alle banche di credito: entrambe prestano a interesse denaro che creano a costo zero. Tutto il denaro che pretendono di prestare va ad aumentare il loro patrimonio. Questo aumento, al fine di non pagarci le tasse e per non svelare coram populo l’arcano del denaro, non viene dichiarato in bilancio, dove iscrivono a passivo il denaro prestato al suo valore nominale [come se creare una banconota o fare un prestito di 100 euro fosse loro costato davvero 100 euro. Quindi, evasione fiscale colossale, mentre la GdF e l’Agenzia delle Entrate sguinzagliano per il Paese in operazioni spettacolari i loro gendarmi, rovinando chi lavora e, per non fallire sotto il gravame delle tasse, tenta di evadere qualcosa, con la continua ansia di venire scoperto e pesantemente sanzionato – NdA].  

Quindi non è vero che le banche, ormai da anni, fanno mancare la liquidità a causa dei titoli tossici che avrebbero in bilancio; lo fanno invece per ottenere da una politica codina (o addirittura loro emanazione, come l’ultimo governo “tecnico”) sempre più potere, meno controlli, riforme a loro uso e consumo e infine per rastrellare per pochi soldi gli assets migliori, dopo averne fatto crollare i prezzi [pratica eseguita alla grande già nell’infausto 1992, dopo la svalutazione della lira e il varo dell’esiziale Trattato di Maastricht, da cui venne partorito l’altrettanto esiziale euro – NdA].

Questo sistema produce quindi inevitabilmente ricorrenti crisi monetarie, creditizie ed economiche. Una contromisura sarebbe l’adozione di una moneta creata senza debito (come le monete metalliche o come erano le banconote di Stato da 500 lire) dallo Stato, il quale la emette e assegna per investimenti infrastrutturali e per l’economia produttiva; e non già per sostenere i mercati speculativi o la spesa corrente.

Si noti che il pagamento delle tasse e la lotta all’evasione o all’elusione fiscali sono invece inutili, inefficaci, perchè non aumentano la quantità di denaro a disposizione per investimenti e consumi, anzi consentono un maggiore sfruttamento della società da parte dei banchieri e la costruzione di maggiori voragini debitorie. Sarebbe utile solo una tassa che spostasse la liquidità dalla speculazione alla produzione.”

 Nel prossimo numero pubblicherò un altro capitolo di verità, che i nostri politici, in tutt’altre faccende affaccendati, si guardano bene dallo svelare: ne andrebbe del loro piccolo potere di vassalli, valvassori e valvassini che la cupola bancaria, il vero potere, concede loro. Salvo togliergli pure quello, quando non hanno fatto bene “i compiti a casa”, come è stato loro rimproverato l’autunno scorso, con una solenne bocciatura. Dopo una simile lezione, figurarsi se racimolano il coraggio necessario a denunciare le verità che verrò pubblicando, a prova di smentita. 

* Quanto segue è uno stralcio, con lievi semplificazioni, aggiunte ed omissis da un testo che consiglio a chiunque voglia avere un quadro completo dei veri motivi della desolante situazione in cui le banche ci hanno trascinato: Oligarchia per popoli superflui, di Marco Della Luna, Cap. IX, pagg. 179-182, Ed. Koinè, 2009 (ogni sua previsione si è puntualmente avverata).

 

Marco Giacinto Pellifroni                 25 marzo 2012

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