Nuove tasse Rc auto

 In nome della politica nuove tasse Rc auto
La ‘spremuta savonese’. Solo La Stampa insorge

 In nome della politica nuove tasse Rc auto

La ‘spremuta savonese’. Solo La Stampa insorge 

 

Savona – Il 20 giugno 2011 la giunta provinciale di Savona ha riservato agli automobilisti savonesi (esclusi i ciclomotori) quella che in gergo tecnico è definita “variazione dell’aliquota dell’imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore”.

Il 21 giugno, a tamburo battente, come l’argomento e la portata dell’avvenimento meritava, La Stampa edizione di Savona  ha riservato una pagina. Con un titolo significativo: “Provincia, stangata sull’assicurazione auto. L’imposta sale dal 12,5 al 16 per cento”.

 L’amministrazione provinciale ha applicato il massimo della tariffa consentita dalla legge varata nell’ambito del Federalismo fiscale del governo Berlusconi-Bossi.

Il giorno dopo (Trucioli ha fatto un collage…vedi) il pacato, ma sagace commento del capo redattore delle edizioni della Liguria, Sandro Chiaramonti.

Una inequivocabile presa di posizione e censura verso gli inquilini eletti di palazzo Nervi, col presidente Angelo Vaccarezza.  Ovvero gli uomini del fare. Citati per nome e cognome, quali esponenti della giunta. Non conosciamo i loro redditi dichiarati.

In realtà alla deliberazione risultavano assenti il vice presidente Luigi Bussalai (il ‘povero‘), gli assessori Livio Bracco (benestante in ascesa) e Paolo Marson (ricco da sempre).

Ma la sorpresa è arrivata anche dall’atteggiamento della minoranza, l’opposizione, detta anche inesistente e dormiente. All’acqua di rose. O quantomeno non si avverte all’esterno. Ma loro diranno, costruttiva. Poverini!

 Quanto sia costruttivo prelevare dalle tasche dei savonesi, indistintamente, 2 milioni e 700 mila euro in più, all’anno, solo perché si possiede un’auto, non pare arduo intuire il malessere dei cittadini colpiti. La spremuta.

A seguito del servizio si sono fatti vivi gli esponenti del Pd  per spiegare il motivo della loro astensione. “Per noi  il problema – scrive il Pd – non è legato all’aumento dell’imposta Rc auto, bensì allo spreco delle risorse in spese inutili”.

Attendiamo con ansia la pubblicazione della lista spese inutili. Eventuali studi professionali che rilasciano parcelle. Assunzioni per potenziare lo staff quantomeno come il sindaco-commercialista Berruti.

La voce leghista, nonostante il voto favorevole dell’assessore pietrese Carla Mattea, non è chiaro se sia quella di Andrea Bronda, ex segretario provinciale, il quale appoggia senza mezzi termini le critiche pesanti rivolte da La Stampa. E parla di decisione imbarazzante, visto il momento economico attuale. Pochi poveritti, tanti incassi in nero.

 Il decano di tutte le stagioni, Giancarlo Garassino, Udc,  maestro della moderazione, preferisce dare la colpa al governo Berlusconi. Senza l’aumento della Rc deciso in provincia  si rischia, a suo dire, di pregiudicare il miglioramento della rete stradale dell’entroterra che già gode di ottima salute e di proliferare di aziende ricettive.

La classe politica amministra esclusivamente nell’interesse dei cittadini? C’è qualcuno che ha ancora qualche dubbio? Si faccia vivo, prima che sia troppo tardi. Noi tifosi dei politici di lungo corso conosciamo la loro bonta.  

R.T.

 

26  giugno 2011

 

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