Notizie turistiche dalla Riviera

Notizie turistiche dalla Riviera/ Da Alassio ad Albisola Superiore
E’ nato il primo Hotel senza ristorante
A Borghetto anche un RTA a 4 stelle
 

Notizie turistiche dalla Riviera/ Da Alassio ad Albisola Superiore

E’ nato il primo Hotel senza ristorante
A Borghetto anche un RTA a 4 stelle
 

In sordina, immeritatamente ignorato, è nato nel mese di aprile il primo hotel della provincia di Savona che offre camere e colazione, ma privo di ristorante. Un tempo si chiamavano meublé. Ora possono fregiarsi a hotel.

In altri paesi europei il francesismo hotel è da sempre sinonimo di albergo, fornisce  alloggio senza ristorazione. Più diffusi e conosciuti in Europa sono gli hotel garni.

 Per la Riviera è una novità, positiva, in un panorama turistico-ricettivo non certo in ottima salute. Nonostante le iniezioni di fiducia che una certa classe politica ed amici affini, continua a proclamare, annunciare, con scrupolosa cadenza. C’è chi lo definisce fumo negli anni,  e chi parla di indispensabile tonificante all’ottimismo.

ECCO L’HOTEL VILLA DANCI

L’“Hotel Villa Danci” –   vedi ….-   sorge  a Borghetto S. Spirito, attiguo all’Aurelia, un immobile ristrutturato (demolito e ricostruito) che già dai primi anni sessanta ospitava la pensione Milano, di via IV Novembre, con 16 camere. Per alcuni anni era stata  gestita anche dalla famiglia Bailini. Quindi i lunghi anni di chiusura.

Ora l’edificio appartiene ad una società che fa capo al sindaco di Borghetto, Santiago Vacca, commercialista ed imprenditore, una delle famiglie più facoltose della cittadina. Sono rimasti fratello e sorella, dopo la morte della mamma.

Il depliant del nuovissimo hotel, provvisorio, ricorda  che “la calda accoglienza riservata agli ospiti, e la professionalità del personale, rendono l’Hotel Villa Danci il luogo ideale dove trascorrere un soggiorno all’insegna del comfort e dell’ospitalità. E’ possibile trascorrere la vacanza negli spaziosi appartamenti e nelle accoglienti camere”. 

Camera doppia, al prezzo massimo di 90 euro dal 15 luglio al 15 settembre e minimo 70 euro. Camera singola da 35 a 55 euro. Camera tripla da 80 a 100 euro. Sono disponibili inoltre appartamenti per il periodo minimo di una settimana.  Si va dai 260 agli 860 euro, a seconda della stagionalità.  Può essere utilizzato anche il garage sotterraneo a 5 euro al giorno e si accettano animali di piccola taglia.

L’esordio è stato positivo e per Borghetto, capitale delle seconde case e la prima a conoscere la rapallizzazione, può essere di buon auspicio.

Del tutto fantasioso, invece, prevedere una rilancio del turismo alberghiero, di qualità. Potrebbe esserci spazio per medie strutture, ma occorre trovare chi è disposto ad investire e rischiare. Puntando sulla razionalizzazione delle spese di gestione.

Non solo, l’investimento può essere meno effimero, insicuro, se a gestire l’attività è lo stesso proprietario dello stabile e dell’azienda.

NUOVO RESIDENCE A 4 STELLE

Sempre a Borghetto, sul fronte ricettivo, c’è un’altra iniziativa promettente. Il primo luglio, con un atto dirigenziale della Provincia di Savona, è stato autorizzata la classificazione preventiva e provvisoria per la realizzazione di una nuova RTA a quattro stelle: Il Gumbo della Riva, situata al confine con Toirano, in località Pattana al civico n. 1, dove un tempo sorgeva la casa agricola Carrara.

La richiesta porta la firma di Giorgio Durante, geometra, 55 anni, ex consigliere comunale ai tempi della Dc. E’ lui il legale rappresentante  della “Il Gumbo della Riva srl”.  Pare siano interessanti anche due fratelli che hanno gestito a lungo delle panetterie. Una in via Aurelia (Gattuso) ha chiuso nei mesi scorsi.

Nel provvedimento della Provincia è indicato che al termine dei lavori dovranno essere presenti tutti i requisiti obbligatori previsti per le Residenze turistiche alberghiere a 4 stelle, nel rispetto della legge regionale 2/08 e del regolamento 2/09. A quel punto il Comune potrà rilasciare la licenza di esercizio.

La capacità ricettiva è stabilità in 26 unità abitative, appartamenti con vani soggiorno e pernottamento, per un totale di 26 posti letto effettivi e altri 26 aggiuntivi.

A Borghetto, l’annuario alberghi del 1980, indicava: Majestic (3 stelle, ora chiuso da anni), Petit Hotel (chiuso), Saint Tropez (chiuso), Genny (chiuso), La Ligure (chiuso), Borghetto, Cristina, Da Mario (chiuso), Elisa (chiuso), Glory, Graziella (chiuso), Milano (nuovo Hotel Villa Danci), Sirena (chiuso) Vergani, Primosole (chiuso).

ALBISOLA SUPERIORE, UN SOGNO DA 5 STELLE

Nei  giorni scorsi si è tornato a parlare di un albergo a 5 stelle ad Albisola Superiore, area ex stazione ferroviaria.  Si è scritto di trattativa avanzata del Comune con le Ferrovie. Negozi al piano terra e ai piani superiori 25 stanze.

Per Il Secolo XIX l’operazione potrebbe diventare molto appetibile. Il fabbricato sorge praticamente sul mare, circondato dagli spazi della passeggiata, a due passi dal centro e con un grande parcheggio a disposizione.  L’incognita è la presenza, viene ricordato, della discoteca Golden Beach proprio di fronte.

 Premette che ci sono i moderni sistemi di isolamento acustico. Si può dormire con le finestre chiuse? Non sarebbe il massimo per una vacanza e per una clientela di qualità alla ricerca di aria marina.   

Il giornale aggiunge che il prezzo del fabbricato esistente, fissato dal tribunale di Genova a un milione e 400 mila euro, renderebbe appetibile l’acquisto da parte di “una catena alberghiera di lusso”.

E aggiunge da esperti della materia: “ L’elevata categoria consentirebbe la redditività della struttura pur con poche camere. A cui si può aggiungere uno o due piani di parcheggi e box nel terrapieno su cui sorge la vecchia stazione. Un ulteriore incentivo all’affare”.

Il blog Uomini Liberi ha ricordato che un’altra importante iniziativa alberghiera potrebbe arrivare dal costruttore di Loano, Enzo Cappelluto (la famiglia è proprietraria del moderno complesso Loano 2, residenze ed albergo), interessato  alle aree dell’ex fabbrica Piral.  Non solo. Un terzo albergo potrebbe essere realizzato nell’ex deposito dell’ACTS.

Tra gli interessati a realizzare e cogestire un albergo di lusso c’è  Marco Fiore, proprietario dell’omonimo ristorante e portavoce dell’Associazione ristoratori, baristi e commercianti.

Tanto impulso e dinamismo si direbbe, grazie all’arrivo dell’amministrazione del sindaco-senatore Franco Orsi e dell’assessore Ghigo Gaspari, decisi a rilanciare il turismo ad Albisola, “contrariamente alle orecchia da mercante delle vecchie giunte comunali”. Non resta che attendere il miracolo.

La speranza e la fiducia non devono mai mancare. Purtroppo non basta la buona volontà. Né i progetti sulla carta, oppure annunciati ed inflazionati. Chi conosce la realtà e la potenzialità alberghiera della provincia, del ponente ligure, della Regione si fa meno illusioni. Non si culla nel libro dei sogni. Basta sfogliare le cronache turistiche degli ultimi decenni.

Intanto bisognerebbe conoscere cosa significa costruire e gestire albergo a 5 stelle, o anche a 4 stelle. La possibilità di stare sul mercato 360 giorni all’anno. Magari chiedendolo a chi questa scommessa, pur con professionalità, ha provato a farla. Facciamo qualche esempio concreto.  Il Meridiana di Garlenda  (vicino al golf) da 5 stelle iniziali è sceso a 4 stelle e fatica. Il Grand Hotel Granden Lido di Loano (da 5 a 4 stelle, e appartiene ad uno solido gruppo industriale famigliare). Più recente la sorte del Saraceno di Varigotti (famiglia Nucera, tra i big dell’imprenditoria edile savonese)  chiuso da quasi un anno per complesse vicende giudiziarie e con i bilanci poco entusiastici nel comparto albergo.

Nell’ambito dell’attività dei Nucera – proprietario del Saraceno ad Alassio – altra novità recente. Il 24 giugno scorso, è subentrato nella titolarità della struttura ricettiva denominata RTa Al Saraceno di Albenga, di via Michelangelo 13, il signor Andrea Damele, 46 anni, nella veste di legale rappresentante di “Iniziative e Partecipazioni Srl”, con sede in Roma.  L’RTA è stata classificata 3 stelle, dispone di 24 unità abitative, di cui 22 appartamenti, con vani distinti per soggiorno e pernottamento e 2 camere doppie, per un totale di 44 posti letto effettivi e 67 posti aggiuntivi. Come si legge nell’atto dirigenziale della Provincia di Savona  del 24 giugno 2011.   

Oppure l’esordio del Grand Hotel di Alassio che dopo un travagliatissimo e lungo percorso, sta conoscendo nella ‘capitale del turismo” savonese tutte le difficoltà di una struttura di alta qualità. Forse sono significativi i giudizi di alcuni clienti che possono essere letti su siti alberghieri. Tra critiche ed elogi, carenze, prezzi, servizio. La proprietà è una solida famiglia di imprenditori piemontesi che ha investito alcune decine di milioni di euro. Quale futuro?

Intanto è difficile stare sul mercato, come documentano del resto analisi e studi del settore realizzati da importanti investitori ed istituti di credito. Non esiste solo un problema di attrarre clienti che possono pagare certe cifre e pretendono un servizio adeguato alla categoria. Ci sono soprattutto i costi del personale (se qualificato), il tasso di occupazione delle camere nell’arco dell’anno, i tempi di apertura (la tendenza generale in Riviera è di ridurre, optando in molti casi per la licenza stagionale e ci sarà pure un motivio), la capacità di spesa del singolo cliente, il rapporto qualità-prezzo come indispensabile veicolo promozionale e di fidelizzazione del cliente.

Ma serve anche l’offerta complessiva del dopo albergo. Ovvero cosa offre la città, il suo comprensorio, anche in termini qualitativi, visto che si sbandierano i 4 e 5 stelle alle stregua di  formaggini.

Pare del tutto fuori luogo, persino ingannevole, far balenare l’interesse di catene alberghiere che non sono assolutamente interessate né a gestire piccoli hotel e soprattutto al di fuori di grande città o di località turistiche affermate. Ci sono mille e una conferme su questo fronte. E non diciamo nulla di inedito.

Perché allora si insiste nel “fumo negli occhi” ad sparare un cinque stelle oggi, uno domani, poi dopodomani. Ogni occasione è buona, soprattutto quando bisogna far digerire operazioni immobiliari di una certa consistenza e da parte di particolari operatori.

Del resto è un luogo comune che tutti siano tecnici di calcio e tutti possono anche ergersi ad esperti di turismo alberghiero. Un dato. Avrebbero già dovuto essere attivi, stando agli annunci-spot, almeno una settantina di 4 e cinque stelle, tra Andora e Varazze. A chi giovano le bufale, anche in buona fede?

E’ già difficile gestire un residence. Ovvero far tornare i conti dell’investimento.

Non sono opinioni.

R.T.

 

17 luglio 2011

 

  

Il nuovo hotel di Borghetto S. Spirito, visto dall’Aurelia

 

  

L’ingresso del nuovo hotel, Villa Danci, di Borghetto S. Spirito

 

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