NON PER QUESTO SISTEMA…

 NON PER QUESTO SISTEMA,
NON PER LA STESSA CLASSE POLITICA!

NON PER QUESTO SISTEMA,

NON PER LA STESSA CLASSE POLITICA!

Cari grillini, serve un bagno di umiltà!” titolava il giornalista del Fatto Quotidiano, Franz Baraggino lo scorso ottobre, quando ancora non si  percepiva con chiarezza  cosa fosse e cosa sarebbe diventato il Movimento Cinque Stelle, e soprattutto quanto i cittadini avrebbero riconosciuto in esso le istanze e la voglia di cambiamento ormai troppo disattese dalle altre forze politiche.

Con toni stupidamente aggressivi criticava, proprio all’indomani del successo del Movimento in Sicilia che avrebbe già dovuto mettere in guardia sulle vicende future, il comunicato dell’ufficio stampa milanese inviato a tutti gli organi di stampa, dove s’invitava a non usare termini come “partito” e “leader”, lontani dal movimento ed espressivi di un sistema politico tradizionale cui si opponeva.

Il giornalista si sprecava, in quell’occasione, con frasi polemiche, minacce per la lesa libertà di stampa, rivendicando il ruolo del giornalista che riscopriva, cavalcando le stesse argomentazioni mosse dal “Il Sole 24 ore”, intrise di ridicoli motivi di persecuzione e censura a carico della categoria.

Ho voluto ricordare quest’avvenimento come chiaro sintomo della scarsa comprensione di quanto in Italia stava già accadendo e di quanto poi si sarebbe espresso con tanta chiarezza.

Ho voluto ricordare questo fatto a simbolo di come anche in questi giorni i partiti e i mass media stentino a comprendere la portata di quanto in Italia stia accadendo.

Quanto i termini ai quali il movimento milanese si riferiva fossero rivelatori proprio di quel cambiamento che solo l’immobile classe politica e i giornalisti, i redattori e i capo-redattori anche televisivi, non avevano voluto capire.

Il termine “movimento” al posto del partito non come termine di glossario ma come forma nuova di politica partecipata, e quello di “portavoce” al posto di leader perché Grillo di fatto questo dice di essere da sempre: colui che dà voce alle istanze della gente, così come portavoce saranno gli eletti.

Questo è democrazia vera con la libertà di stampa delegata ormai da anni ai blog e alla rete, mentre le autorizzazioni o le censure arrivavano proprio da chi, in Italia, da tempo si è impadronito degli organi di stampa, nessun colore escluso. Prova ne è che, nello stesso articolo, come d’altronde in moltissimi altri, il giornalista insinuava con decisione, la mancanza di rispetto verso gli attivisti del M5S nel scegliere le candidature, di fatto imposte dall’alto: una vera menzogna per chi sa come sono andate le cose
Nell’articolo si farneticava, pontificando “ Dove non c’è confronto non c’è democrazia. Dove non c’è discussione sulle regole interne non c’è un movimento. La democrazia non è fatta di glossari per la stampa, di comunicati numero 53. Un bel bagno di umiltà, cari attivisti, è d’obbligo.”
Quale confronto democratico?
Quello del PD e delle sue segreterie di partito dove contano sempre e solo i soliti “noti” referenti di un apparato autoreferenziale o quello delle sezioni ormai semideserte? Oppure quello delle finte segreterie PDL dove il partito segue le sorti del padrino (leader) di turno che quando cade in disgrazia e difficile sostituire?

 

Il confronto e la voglia di democrazia ora si aspettano un cambiamento del sistema, dove non ci sono glossari che tengano, ma fatti veri.

 

Il cammino è cominciato e i partiti del “dopo elezioni” non se ne sono ancora resi conto e parlano, loro sì, lo stesso linguaggio, che traduce le stesse regole che portano al perpetrarsi dello stesso sistema politico.

 

Quello che non si vuole!

 

Mentre si parla del senso di responsabilità che dovrebbe avere il M5S, mentre si diffondono petizioni a favore di una fiducia a un governo Bersani, a Roma, a quanto è dato sapere, è cominciato “il mercato delle vacche”.

Il PD, come nelle migliori vecchie Repubbliche, offre al M5S presidenze della Camera, commissioni e ministri e sceglie, addirittura, le persone che potrebbero ricoprire queste cariche.

Il PD non ha ancora compreso che il movimento è in movimento e non è in vendita e che quello scouting, già previsto in campagna elettorale, non andrà in porto.

 

Di Tullio a Savona, tornando sui suoi passi, riscopre opportunisticamente Renzi, e dichiara che se lo facesse sognare, anche lui lo voterebbe. Per lui forse il sogno è un’altra poltrona, ma per noi il sogno è cominciato qui e ha contagiato anche Savona, tutta la Provincia e la Liguria.

Un sogno che non ha bisogno di poltrone, d’incarichi, di glossari: difficile da capire per chi è veramente lontano dalla storia.

 

Non è questo il sistema che deve salvare a tutti i costi chi vuole realizzare seriamente la moralizzazione della politica e una seria riduzione dei suoi costi, un programma energetico nazionale basato sull’uscita dal carbone e lo  sviluppo delle energie rinnovabili, un programma nazionale dei rifiuti basato sul risparmio e sul riciclo col  divieto d’incenerimento, un recupero delle spese delle grandi inutili opere e garantire un reddito di cittadinanza.

 

Non è questo il sistema da salvare a tutti costi, quello che nelle amministrazioni locali non ha fatto la differenza tra centro destra e centro sinistra, senza soluzione di continuità se non nella spartizione delle nomine o delle cariche da garantire a tutti costi anche a trombati e ai politici dai troppi mandati.

Queste elezioni sono state vinte da chi ha saputo meglio interpretare quello che la gente vuole e sarà difficile se non impossibile pensare che un improvviso, folle autolesionismo porti chi sta lavorando per il cambiamento, scendere a patti con chi invece è sopravvissuto in uno strumentale immobilismo intriso di scandali a vari livelli, lasciando che un Governo tecnico rassicurasse i mercati e l’UE, propinando ricette di lacrime e sangue a carico dei soliti cittadini esasperati e ignorati.

Sui giornali e nei talk show si sproloquia sugli eventuali scenari.

Grillo è l’ago della bilancia…. Può giocarsela al meglio….”

Non hanno ancora capito che nessuno ha più voglia di “giocare” per questo sistema e tanto più per questa classe politica!!!

ANTONIA BRIUGLIA

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