NOLI

I “miracoli” di San Michele in collina
Nuovi smottamenti e piccole frane, tutto sotto controllo
A Noli il ‘rilancio’ continua, a quando il porto turistico?

I “miracoli” di San Michele in collina
Nuovi smottamenti e piccole frane, tutto sotto controllo
A Noli il ‘rilancio’ continua, a quando il porto turistico?
 

Noli – Un altro smottamento ai “piedi” della Collina San Michele, nell’ex fabbrica dei refrattari. Un’area “addolcita”, resa più accogliente e turisticamente produttiva, con un lungo serpentone di cemento, oltre 170 alloggi-seconde case, box, garage. Per la gioia del rilancio del turismo alberghiero di qualità, così come hanno sempre promesso gli ‘illuminati’ pubblici amministratori di destra e di sinistra. Eletti dai cittadini.

Un piccolo smottamento che, a Noli, non fa neppure notizia. Massi e terra, a dura prova la rete di protezione quasi nuova. Non interessa nessuno. Gli unici a farsi subito carico del “problemino” sono il sindaco Ambrogio Repetto, l’assessore ai Lavori pubblici, geometra Piero Penner ed il geologo Mimmo Filippi, già assessore provinciale con il ‘presidente Marco Bertolotto.

Sono stati i primi a correre e rendersi conto di persona delle conseguenze della pioggia normale, ma persistente. Verificare il consolidamento dell’intero costone già sottoposto a importanti lavori di messa sicurezza (vedi foto dei giorni scorsi). Un immagine presa da lontano che descrive come la saggezza umana, non l’ingordigia o l’imprevidenza, può sfidare la natura. Se avete una foto antica, confrontatela e più facile farsi un’idea, senza suggestioni.

Non c’è da allarmarsi. A Noli, la gente lo sa, non si lascia nulla al caso. E se proprio succede qualcosa, leggi frana di via Belvedere, è soltanto colpa della natura ingrata e non della negligenza,o peggio di interessi inconfessabili trasversali. L’avvocato Paolo Marson, futuro candidato a sindaco di Savona, direbbe: “La città di Noli ha voglia di scrollarsi di dosso la polvere che finora non gli ha consentito di brillare…l’élite di sinistra…”. Sarà proprio così? Noli uguale a Savona? Ma qui la destra ha brillato eccome durante il ‘regno di Niccoli’.

Contro la natura, lo sappiamo non c’è nulla da fare. Non ha neppure senso chiedersi cosa accadrebbe nella zona bassa di San Michele “bonificata” da palazzoni, scavi, box, garage, strade, gallerie, parcheggi, qualora il “diavolo” si scatenasse con piogge alluvionali oppure in preda di un terremoto, tipo quello dell’Aquila. Non pensiamo neppure lontamente al Giappone.

Dormano pure tra due guanciali i cittadini nolesi, i turisti, i proprietari delle seconde case che hanno comprato a modiche cifre dai 250 mila euro in su. Del resto i benefici, documentano i dati nascosti dell’economia nolese, si sono estesi all’intera comunità.

Con posti di lavoro a tempo indeterminato. Mentre da ogni parte d’Europa, gli anziani che sui testi di scuola (pensiamo alla Germania) leggevano della gloriosa Repubblica Marinara e del suo fascino antico, c’è grande fervore per tornare ad ammirare ancora una volta le bellezze architettoniche ed ambientali, nate nell’area ex refrattari, le opere innovative di consolidamento, di valorizzazione ambientale.

Questa si chiama amministrazione nell’interesse dei cittadini e non di pochi privilegiati. Meglio se Vip e finanzieri immobiliari.

Noli, la cartolina promozionale della collina San Michele, in basso l’ex fabbrica impreziosita da 170 alloggi

Anzi, le cronache di questa settimana ci hanno raccontato di frane, smottamenti e disagi, da levante a ponente e nell’immediato entroterra (Giustenice, frazione San Michele, Magliolo, Rialto, Orco Feglino, Bergeggi, Borghetto S. Spirito, alcune aree della Valbormida), a Noli la montagna San Michele resta solida, con la sua imponenza, col suo fascino, il verde e secoli di storia. Oggi un po’ più abbandonata ed incolta del passato.

Non è una novità, facciamo parte di un Paese dove le terre abbandonate dall’uomo sono una costante. Non accade in Alto Adige (Italia) e meno che mai in Svizzerra, Austria, Germania, pur con le loro estese pianure e montagne. Vietato, per legge, abbandonare le zone censite come coltivabili, produttive.

L’auspicio vero- spogliandoci di ogni ironia – che è il geologo Mimmo Filippi che era stato chiamato a sostituire il prof. Maifredi incaricato dalla ditta nella prima fase del progetto di edificazione dell’ex fabbrica dei refrattari, con l’architetto Castellari di Savona (all’epoca considerato vicino al Pci) e l’ing. Cattaneo di Pietra Ligure (già assessore di centro destra), sia riuscito ad imbrigliare al meglio la parte bassa, più instabile, della collina interessata dai lavori.

Filippi pare avesse chiesto” ed ottenuto carta bianca” da “Liguria Diaciasette” nelle costose opere di consolidamento complessive. Nei mesi corsi si erano mossi alcuni massi sovrastanti la seconda variante, approvata dalla giunta Repetto (centro sinistra, con Rifondazione comunista e poi dicono che sono estremisti, nemici del progresso!). Una scelta, come documenteremo al termine di un laborioso lavoro di ricerca ed approfondimento, assai più lacerante del primo via libera da parte del sindaco-medico Pino Niccoli. (Forza Italia).

Il successore Repetto ed i suoi compagni avevano tutti gli strumenti per tirare un freno? Era stato loro consigliato,  nel primo anno dopo l’insediamento, durante una pubblica assemblea, l’opportunità di richiedere un parere pro veritate, ad un team legale. Per sapere e chiedere consiglio sulla situazione che si era venuta a creare proprio sull’area dell’ex fabbrica. E come procedere oltre.

 Non solo hanno accampato varie scuse (il più furibondo ed indignato era l’ex comunista Rossello, leggi Cooperative Riunite), sarebbero andati avanti con una variante ricca di misteri ed interessi occulti?

Chi ha eseguito, ad esempio, le opere idrauliche interne? Se si tratta della famiglia dello stesso sindaco, non era forse il caso che Ambrogio Repetto, fama di galantuomo, si astenesse dagli atti concernenti l’iter progettuale e la realizzazione? Non era quantomeno opportuno che un assessore provinciale all’Ambiente (Filippi) declinasse l’invito di sostituire il collega Maifredi? Vista la vasta tematica sociale che emergeva dall’iter iniziale di un’operazione in cui è sfumato il progetto di realizzare anche un complesso alberghiero a 4 stelle. Alberghi che, inizialmente, nei primi progetti non mancano mai, per essere sistematicamente cancellati e ignorati all’opinione pubblica meno attenta. E che la Provincia, pare col parere contrastato del funzionario addetto, aveva varato in Conferenza dei Servizi.

Non era politicamente consigliabile che lo stesso Filippi, autore di tante battaglie meritorie per la moralizzazione della vita pubblica, evitasse di farsi coinvolgere nella vicenda dei box di via Belvedere, dell’”affaire Zoppi-Rivarossa- Comune”? Augurando sin d’ora che possa uscire a testa alta dalla verità giudiziaria dell’inchiesta in cui è coinvolto. E da cui uscirà, a quanto pare, su richiesta del Pm, l’assessore Penner, contrariamente al sindaco e a Riba, tecnico comunale.

Noli, piccoli smottamenti (a destra della zona bonificata) nell’area dell’ex fabbrica, chiuso un parcheggio
E’ vero che Il Secolo XIX, non molte settimana fa, pareva caldeggiare con tre articoli la proposta “Mimmo Filippi candidato sindaco a Savona”, ignorando che pur con la presunzione di innocenza, è coinvolto nell’inchiesta della frana di via Belvedere, con decine di famiglie rimaste senza casa. Nel frattempo quattro abitanti sloggiati sono  morti, tra essi l’ex sindaco Carla Fois. Con una serie di richieste danni impressionanti, da far tremare i più pavidi. Ma Filippi, ricordava il giornale, ha fermamente rifiutato la proposta di candidarsi. Bisogna prendere atto della sensibilità dell’organo di informazione, sia di quanti, a sinistra, gli rinnovavano totale fiducia

Questo è il vero rinnovamento della politica, non quella praticata dal tanto vituperato Berlusconi e dai suoi accoliti. Perseguitati da magistrati comunisti. A Noli la sinistra, con il monumento moderno post fabbrica refrattari, può essere orgogliosa dello slancio e rilancio della collina San Michele, di via Belvedere e delle aree attigue; della conservazione (scopri e chiudi) interrata di antiche e storiche rovine di Noli romanica. Una miscela capace di dare impulso alla sana economia, al turismo che riscopre i tesori d’arte, sempre in attesa di una medicina per il decollo.

Del resto ce ne danno atto ogni giorno, gli stessi media locali, inascoltati quando si fanno portavoce e promotori tenaci del nuovo porto turistico Noli-Spotorno. Perché? E’ un formidabile volano – ascoltate loro ed abbiate fiducia –, prodomico alla realizzazione di nuovi alberghi, a 4 e 5 stelle; per attirare a Noli un turismo nautico ricco, opulento, capace di dare lavoro a ristoranti, negozi, bar; valorizzare finalmente gli immobili vecchi e nuovi, sia sul fronte delle vendite, sia per gli affitti. Forse persino con una funzione calmierante sul mercato.

Insomma, il porto sarà manna per tutti. Accade alle città che già ne sono datate. Siamo proprio sicuri? Basta fare un giro e rendersene conto. Qui non si raccontano favole. Ecco perché dopo che gli stessi giornali hanno sponsorizzato, nell’interesse dei cittadini nolesi, la trasformazione della fabbrica dei refrattari – con case al mare, tanti box e garage – , a ruota la trasformazione delle aree dell’ex ferrovia, ora puntano decisi verso il nuovo porto che ritarda per colpa di quattro gatti e quattro matti.

Si può bloccare la rinascita di Noli per due scemi che ‘sbraitano”?

Sarebbe una follia! Avanti, dunque, c’è posto. Il rilancio ambientale farà la sua parte. Osservate, ad esempio, lo stile impagabile della collina edificata sopra l’Aurelia, a Spotorno. Impreziosita, offre uno spettacolo da mandare in onda a spot promozionale. Farebbe impazzire milioni di telespettatori e si riuscirebbero a riempire di turisti gli alberghi.

I primi a saperlo sono proprio gli albergatori, commercianti, esercenti, proprietari di locali dati in affitto o presi in affitto. Tutti o quasi concordi. La strada giusta l’abbiamo intrapresa da qualche anno, grazie ai Niccoli, ai Repetto.

Mentre Spotorno scampato il pericolo Bruno Marengo che aveva paralizzato la città, fa ben sperare il ritorno dei paladini dello sviluppo. Osservate, ripetiamo, le ultime meraviglie edilizie in collina tra Spotorno e Noli.  Chi bisogna ringraziare? Troppa grazia Sant’Antonio!

Ci hanno segnalato che sono meta di ammiratori muniti di cinepresa e macchina fotografica. E di giovani universitari di architettura.

Concludiamo. Bisogna avere fiducia ed esse positivi, con l’ottimismo della ragione, non dell’invidia, della permalosità, dei rancorosi. Già, purtroppo, anche gli invidiosi possono fare danni. Cerchiamo almeno di tenerli a bada. Soprattutto a Noli. Perché rappresentano un ‘pericolo pubblico’. Non fatevi influenzare da alluvioni, rischio terremoti e frane incombenti. Noli ha un passato glorioso. I cittadini abbiano fiducia nel futuro dei loro figli, dei nipoti. C’è già chi si preoccupa e non lascia nulla al caso.

R.T.

 

20 marzo 2011

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