NINO CI RIPENSA….

La scenetta della raccolta – firme contro la centrale a carbone di Vado è stata strategica e vincente

 NINO CI RIPENSA….

La scenetta della raccolta – firme contro la centrale a carbone di Vado è stata strategica e vincente

NINO CI RIPENSA….

Succede ……quando si organizza la campagna elettorale, si tratta, si promette, ci s’impegna, si spergiura, si garantisce, poi quando il posto di potere è assicurato, allora si cambia rotta.

Si ritorna a essere “pragmatici”, “concreti” come conferma al fatto che i programmi elettorali debbano essere astratti, indeterminati, irreali per essere credibili.

L’assurdo diventato prassi.

Si fa come se nulla fosse successo. Gli elettori della provincia savonese sono serviti allo scopo, hanno ancora una volta capito che si doveva votare il PD, partito ancora solido che riesce, grazie allo spauracchio Berlusconi o peggio leghista, a fare quadrato e addirittura convincere di tapparsi ancora una volta il naso.

 

La scenetta della raccolta – firme contro la centrale a carbone di Vado poi, è stata strategica e vincente. Anche quella frangia fedele ma a rischio, perché particolarmente coinvolta sui temi ambientali e sulla salute pubblica, poteva essere convinta a schierarsi con chi davanti alle scelte importanti di difesa del territorio e della vita dei cittadini non si sarebbe certo tirato indietro.

Così non potendo confezionare una lista, come un tempo a tavolino progettavano i Ds, con uno o più rappresentanti della cosiddetta società civile o meglio dei comitati cittadini, si decideva che la lista stessa di partito dovesse cavalcare anche quei temi scottanti del territorio che erano già stati, a Vado, causa di sconfitte a livello comunale.

 

Non si può dire neanche che Nino Miceli non fosse in Regione il 10 marzo del 2009 quando fu firmato l’Ordine del giorno contro l’ampliamento della centrale, perché fu il primo firmatario.

Non si può dire neppure che la raccolta- firme fosse estranea alle decisioni ufficiali del partito perché fu un impegno solenne che quest’ultimo prese proprio in concomitanza col referendum, a cui Miceli peraltro partecipò personalmente .

Non lo si può certo dire neanche oggi. Prova ne è che dopo le esternazioni di Nino, il partito ha dovuto correre ai ripari e davanti alla legittima richiesta di dimissioni da parte di chi sottolinea l’allontanamento del Presidente delle attività produttive della regione Liguria alle posizioni del partito che lo ha fatto eleggere , risponde che nulla è successo.

Alle polemiche che immediatamente il Presidente della Provincia Vaccarezza innescava a sua convenienza, sfruttando le contraddizioni degli oppositori, il PD rilasciava alla stampa un comunicato dove, si dichiarava la comprensione verso il Miceli che trovandosi a ricoprire la carica in questione  era costretto a rilasciare dichiarazioni di taglio istituzionale, come se questo non fosse stato messo in conto in campagna elettorale.

Il PD riesce, così, anche a dare al termine “istituzionale” un significato di inevitabile e pragmatico tradimento, mentre è proprio nel ricoprire le cariche istituzionali che le azioni del centro-sinistra devono differenziarsi da quelle di un governo di centro destra:è questo che la gente si aspetta quando vota.

La confusione di queste posizioni ormai troppo evidenti ha subito fatto complimentare coloro che, soprattutto nella destra, da tempo si dichiaravano favorevoli all’ampliamento della centrale come fonte di sviluppo, fregandosene altamente di tutti gli aspetti legati alla salute del territorio di un’intera provincia.

Il partito si affretta a ribadire comunque che è ancora contrario come lo era in campagna elettorale; Nino è una cosa, il partito che lo ha proposto per quella carica istituzionale un’altra.

 

I Sindaci di Vado, Caviglia ( lista civica) e di Quiliano, Ferrando (PD), intanto riaffermano la ferma contrarietà all’ampliamento e confidano nel Presidente Burlando che dichiara di voler ascoltare i Comuni. Se così sarà, i Comuni potrebbero ottenere il tanto atteso monitoraggio delle emissioni tossiche che i medici per l’Ambiente sollecitano da lungo tempo.

Intanto, sabato pomeriggio, anche i circoli Pd di Vado e Quiliano rilasciano una dichiarazione di contrarietà alle affermazioni di Miceli, prendendo le distanze da quest’ultimo e confermando quanto era contenuto nel documento di raccolta- firme.

 Il momento è delicato per il PD savonese, perché le annose contraddizioni intorno a questa drammatica vicenda e le incongruenze degli amministratori,  potrebbero indebolire definitivamente la credibilità verso gli elettori che con tutta probabilità non ricadrebbero nello stesso errore nelle prossime elezioni comunali savonesi.

Insomma la crisi del partito, a livello di forze interne, potrebbe allargarsi anche intorno a questa vicenda, il disorientamento che l’elettore di sinistra prova sempre più davanti ad atteggiamenti e prese di posizione non più identificabili con la sua idea o i suoi valori, potrebbe essere incontrovertibile.

Intanto Nino, politico navigato, cresciuto nel partito ed esperto di dinamiche elettoralistiche e che quindi tutte questi aspetti li conosce, sulla centrale ci ripensa.

Ci ripensa sulla pericolosità verso la salute del nuovo gruppo da 460 megawatt, ci ripensa su un’azienda che si monitorizza da sé e si autocertifica, ci ripensa su tutto l’evolversi della storia della centrale che dalla gestione Enel a oggi ha sempre dimenticato di ottemperare alle disposizione di legge, come la copertura del parco carbone, o il controllo delle polveri sottili e la manutenzione dei gruppi esistenti, ci ripensa sull’inutilità di ulteriori gruppi e di ulteriori produzioni di energia.

  

La gente della provincia, però, non ha più tempo di fare analisi politiche, di mediare posizioni come ha fatto per molti, troppi, anni. Non ha più il tempo di pensare, di discutere, di dibattere, deve agire e farlo in modo efficace.

 

GIOVEDI’ 10 GIUGNO alle ore 20.00 in sala Coop a Vado si terrà il Coordinamento e mobilitazione di cittadini e comitati contro la centrale.

Trucioli savonesi ci sarà.

 

                                                             ANTONIA BRIUGLIA

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