Niente ristoro ai camici bianchi morti sul lavoro durante la pandemia. Eroi dimenticati dallo Stato pavido e ignavo. Ma il popolo non dimentica!

Qualche giorno fa la Commissione Bilancio del Senato ha bocciato il ristoro destinato ai familiari dei “Camici Bianchi” deceduti per aver contratto il Covid sul posto di lavoro adducendo a giustificazione la “mancanza di coperture finanziarie”.
Per un passaggio burocratico in Senato purtroppo si è annullata la possibilità di dare la somma di centomila Euro destinata a queste famiglie spesso monoreddito.
Avrebbe dovuto essere invece normale considerare i 369 camici bianchi, vittime del virus, di cui 31 solo a Bergamo e 10 medici di base, come morti sul lavoro e come morti in una guerra da loro combattuta contro la pandemia.
Il provvedimento è stato ritirato e quindi niente è dovuto; c’è soltanto un grande disinteresse e tanta arroganza da parte del Parlamento.

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Con un voto a dir poco vergognoso, destra e sinistra che con tante belle parole hanno chiamato “Eroi” i medici caduti, si sono palleggiati un doveroso provvedimento e l’hanno rimandato al Governo.
Non ci dimentichiamo che a quei medici, che hanno lavorato soprattutto nella prima fase della pandemia, mancavano non solo le mascherine, i guanti e quindi il minimo della protezione ma neppure avevano la minima conoscenza di come affrontare il virus; essi sono morti per il loro spirito di servizio e di abnegazione.
Ci troviamo di fronte ad una totale mancanza di rispetto, in primis verso chi è morto nell’assolvimento del dovere e poi verso orfani e vedove.
Non ci sono giustificazioni a questo comportamento: è giusto invece che si riconosca il loro sacrificio e lo Stato provveda ai loro familiari, magari con un vitalizio. Da ricordare che la maggioranza dei medici caduti non erano dipendenti dal Servizio Sanitario Nazionale e molti già in pensione. Ai familiari di costoro non spetta alcun indennizzo neppure dall’INAIL.
Ripetiamo: sono stati giustamente definiti Eroi perché tali essi sono. Infatti il termine Eroe ci richiama alla mente il concetto di una persona che ha sacrificato la propria vita per quella degli altri (Caso simbolo: Il Servo di Dio Salvo d’Acquisto, autoaccusatosi per salvare la vita a 22 ostaggi dei nazisti).
A loro non debbono andare solo delle medaglie, ma anche un riconoscimento tangibile per sollevare almeno in piccola parte la situazione di chi è rimasto (mentre il dolore non sarà mai attenuato).
La tristezza è vedere il nostro Parlamento non riconoscere questi Eroi moderni, che hanno combattuto a mani nude contro un nemico feroce ed invisibile.
Mentre in noi è ancora fresco il terribile ricordo dei primi mesi del 2020 in cui vedevamo sugli schermi TV camici bianchi accovacciati per terra nei corridoi degli ospedali, alla ricerca di qualche minuto di riposo, dopo aver lavorato ventiquattro ore su ventiquattro.
L’approvazione dell’emendamento avrebbe significato che lo Stato era grato ai medici che si sono impegnati e sacrificati per il bene di tutti noi.
Invece è arrivata la beffa decisa proprio dal Senato: da Eroi all’oblio.
Un’altra bruttissima pagina della politica italiana.
Fonti: http://www.fanpage.it, http://www.ilgiorno.it

Valentina Vangelisti
Da FederalismoSi Magazine – www.federalismosi.com

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