Niente quorum: vince la casta e il palazzo

E’ una storia che dura da tantissimi anni e che, anche questa volta, non si è voluto prendere in seria considerazione. Così si afferma per l’ennesima volta che nel nostro Paese non vi è né una sinistra liberale né una destra liberale. Si è sempre più distanti dalle altre grandi nazioni europee.
Tutto come previsto. Affluenza bassissima. Non c’è il quorum. L’armata dei quotidiani e delle televisioni che hanno nascosto i referendum o addirittura hanno indicato l’astensione, ha stravinto. Ha giocato contro anche la giornata estiva che invitava a stare al mare e un’abbinata con le amministrative che è servita a poco. La verità è che, per l’ennesima volta, l’istituzione referendaria suscita sempre meno interesse ed è evidente, a questo punto, che andrebbe modificata. E’ stata l’affermazione inequivocabile della casta, del Palazzo e del potere.

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In questo Paese non è possibile muovere nulla se si tenta di intaccare quelle che sono prerogative che durano da decenni e nessuno ha mai avuto il coraggio di mettere in discussione. La giustificazione che quei referendum fossero attribuibili solo ed esclusivamente alla Lega non regge. Le firme erano state raccolte anche dai radicali, dai socialisti e avevano optato per il “sì” anche Renzi e Calenda. La sinistra si è accodata, e lo fa ormai da troppo tempo, ai giustizialisti grillini e ha dimostrato ancora una volta di essere acquiescente alla casta degli intoccabili. Si poteva, con questi referendum, almeno dare una spinta al Parlamento per arrivare ad una riforma condivisa da vasti settori della popolazione, ma così non è stato. Si è preferito lavarsene le mani e negare che il problema esistesse e i casi di mala giustizia purtroppo sono sempre più numerosi. Con questo risultato si è invece rinvigorito il potere, già assolutamente molto forte, di quel Palazzo sempre più lontano dai bisogni delle persone comuni. E’ una storia che dura da tantissimi anni e che, anche questa volta, non si è voluto prendere in seria considerazione. Così si afferma per l’ennesima volta che nel nostro Paese non vi è né una sinistra liberale né una destra liberale. Si è sempre più distanti dalle altre grandi nazioni europee. Ma questo è. Inutile recriminare o piangersi addosso. Il risultato era scritto. Così è stato.
Roberto Caputo da PENSALIBERO

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