Negligenza a Palazzo Sisto IV

Rubrica settimanale (11) – News online dai Comuni e notizie dimenticate 
Negligenza a Palazzo Sisto IV
Espropri senza atti, il Tar condanna
24 mila euro, soldi dei contribuenti!

Rubrica settimanale (11) – News online dai Comuni e notizie dimenticate 
Negligenza a Palazzo Sisto IV
Espropri senza atti, il Tar condanna

Savona  – Riprendiamo ad evidenziare alcuni atti dei maggiori comuni della provincia di Savona che riteniamo porre all’attenzione dei cittadini per i problemi trattati i quali, oltre a fare notizia, sollevano curiosità e presunte anomalie.

 Nel Consiglio comunale di Savona non vengono riportati gli interventi dei Consiglieri comunali che si astengono o esprimono voto contrario.

 Una anomalia del tutto incomprensibile!  Perché non pubblicati?

Con delibera del Consiglio comunale di Savona n. 10 del 28 febbraio 2012 è stato approvato il Piano di Alienazione e valorizzazioni immobiliari per gli anni 2012/2014 con votazione, espressa con sistema elettronico, con il seguente esito: Presenti: 27 – Astenuti: 1 (Frumento) – Votanti: 26 – Voti favorevoli: 19 – Voti contrari: 7 (Delfino, Romagnoli, Benvenuto, Debenedetti, Parino, Arecco, Bracco).

Nella delibera non sono riportati gli interventi e conseguenti motivi dichiarati dagli otto Consiglieri che hanno giustificato i voti di astensione e contrari. Una palese anomalia che non da ai cittadini la possibilità di conoscerne i motivi.

E’ pur vero che in delibera è riportato “Sentiti gli interventi di cui al verbale della seduta”. Appunto, se si cita il “verbale della seduta” scontato dovrebbe essere che gli interventi fossero doverosamente riportati in questo verbale che è quello ufficiale a tutti gli effetti di legge.

Le previsioni dei proventi per Alienazioni immobiliari sono quantificati in 6.649.344 euro di cui: per l’anno 2012 – 4.410.344 euro; per l’anno 2013: 1.467.000 euro; per l’anno 2014: 772.000 euro.

Nell’anno 2012 è previsto l’alienazione del noto Palazzo Pozzo Bonello ubicato in Via Quarda Superiore n. 7 per un valore di 3.500.000 euro.

Nelle osservazioni si legge: “L’immobile, assoggettato a vincolo culturale dalla competente Soprintendenza regionale, ospita l’Archivio di Stato e la Società Fratellanza Ginnastica, nonché materiale artistico della Pinacoteca da alcuni anni trasferita al Palazzo Gavotti.

Nell’anno 2009 è stato acquisito aggiornamento della stima redatta da professionista esterno del 1998 ed è stato espletato un pubblico incanto andato deserto. E’ stata acquisita autorizzazione alla vendita dalla competente Soprintendenza.”

 La stima effettuata nel 2009 aveva quantificato il valore di Palazzo Pozzo Bonello in 4.500.000 euro.  (Leggi delibera)

Con deliberazione della Giunta comunale n. 114 del 15 giugno 2010, su proposta dell’Assessore al Patrimonio, nel tener conto dell’ulteriore calo dei prezzi immobiliari anche a Savona, già verificatosi nel 2009 e presunto per il corrente anno con spostamento verso il basso della domanda/offerta, fu deciso che il prezzo di vendita da richiedersi potesse attestarsi a 3.500.000 euro.

 La Giunta ritenne necessario di affidare la ricerca sul mercato di un operatore interessato all’acquisto ad una Società, qualificata e specializzata nel settore, con autorizzazione a rilasciare un sub incarico di vendita.  

Venne individuata quale soggetto idoneo a tale conferimento la Società Fondocasa, con le seguenti clausole:

 “- nessuna provvigione può essere posta a carico del Comune;

 – l’immobile è venduto nello stato di fatto in cui attualmente si trova;

 – l’incarico alla Società avrà carattere di esclusiva e dovrà concludersi entro il 30 novembre;

 – la proposta di acquisto dovrà essere formalizzata entro il 30 novembre con sottoscrizione del preliminare di vendita e versamento di cauzione di importo adeguato rispetto al prezzo di vendita”.

 

Nulla di fatto! Viene riproposto nel Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari per il triennio 2012/2014.

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TAR Liguria condanna il Comune a pagare euro 23.702,25

per espropri terreni effettuati nel 1988.  Perché? 

Deliberazione della Giunta Comunale n. 47 del 28 febbraio 2012, oggetto: Riconoscimento debito fuori bilancio derivante dalla sentenza del TAR Liguria n. 1635/2011. 

Ventiquattro anni fa l’Amministrazione comunale di Savona aveva disposto l’occupazione di parte del terreno censito al Foglio 72 mappale 90 al NCT, pari ad una consistenza di mq. 2.651, di proprietà per la quota di 30/48 dei ricorrenti Traverso Fabio, Traverso Giorgio, Bagni Graziella e Grassi Rosa Maria, rappresentati e difesi dall’ avv. Roberto Ollari, con domicilio eletto presso lo studio dell’ avv. Andrea Esposito in Genova, per la realizzazione dell’opera pubblica “Strada di collegamento zona 167 di Legino e Via Cadorna” senza mai formalmente espropriarlo. 

Il Comune di Savona era rappresentato e difeso dall’ avv. Corrado Mauceri, con domicilio eletto presso il suo studio in Genova.

 Il TAR Liguria, con sentenza n. 1635 del 23/11/2011, ha respinto l’eccezione di intervenuto acquisto della proprietà per effetto dell’usucapione opposta dal Comune e quindi ha condannato il Comune a corrispondere l’indennità per occupazione illegittima per le annualità antecedenti ai cinque anni dalla proposizione della domanda (dichiarando prescritta l’indennità per gli anni precedenti) oltre che al pagamento delle spese di lite e al rimborso del contributo unificato, quantificate in totale 6.792 euro più il rimborso a favore dell’Agenzia del Territorio delle spese dell’intervenuta verificazione, pari a euro 4.011,15. 

L’ avv. Roberto Ollari, con nota in data 05/01/211, ha richiesto il pagamento dell’indennità per occupazione illegittima pari ad euro 11.135,74, oltre che le spese di soccombenza liquidate in sentenza pari a 6.792 euro, per un totale di euro 17.927,74.

 I restanti comproprietari per la rimanente quota di 18/48 dei terreni oggetto di causa, con nota in data 26/01/2012 hanno richiesto il risarcimento del danno per illegittima occupazione oltre rivalutazione e interessi, per complessivi euro 5.775,21. 

Il totale, quale somma per il riconoscimento del debito, ammonta ad euro 23.702,95.  

La Giunta comunale ha dato mandato agli Uffici preposti di avviare la procedura per l’acquisto dai privati proprietari del terreno in oggetto. – – – – – –

R– Ancora un caso di negligente gestione della cosa pubblica. Inconcepibile che negli anni siano stati fatti espropri di terreni senza poi procedere a perfezionare gli atti per il giusto pagamento del dovuto ai proprietari.  

La sentenza del  TAR Liguria si compone di ben 24 pagine. 

Nella stessa si legge: “Il comportamento di una pubblica amministrazione, la quale abbia occupato e trasformato un bene immobile per scopi di interesse pubblico in presenza di una valida dichiarazione di pubblica utilità e di un legittimo decreto di occupazione d’urgenza, ma senza tuttavia adottare il provvedimento definitivo di esproprio, non può giammai determinare un effetto traslativo della proprietà, ma deve essere qualificato come un’occupazione senza titolo, ossia come un illecito di carattere permanente (T.A.R. Sicilia, III, 2.12.2010, n. 14232).”

 A conclusione della sentenza ecco la notizia che riteniamo clamorosa: “Sussiste certamente una colpa grave dell’amministrazione che ha agito in palese violazione dell’obbligo di concludere il procedimento amministrativo di espropriazione mediante l’adozione di un provvedimento espresso (art. 2 comma 1 L. n. 241/1990), sia questo il decreto di esproprio o un provvedimento di acquisizione sanante ex art. 43 (ora 42-bis) del D.P.R. n. 327/2001.

E poiché l’esborso di pubblico denaro per il risarcimento del danno da illecita occupazione sofferta dai ricorrenti costituisce danno erariale, si impone la trasmissione della presente sentenza alla Procura della Repubblica presso la Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Liguria, per l’individuazione e l’accertamento delle connesse responsabilità amministrative.”

D – In quanti Comuni imperiesi e savonesi vi sono casi, da anni, di espropri carenti dell’obbligo di concludere il procedimento amministrativo di espropriazione mediante l’adozione di un provvedimento espresso?

 Alla luce della menzionata sentenza, quanti saranno i proprietari che da anni sono stati oggetto di espropri di terreni senza percepire gli importi equivalenti  del loro valore, che si attiveranno  con ricorsi al TAR o, più semplicemente e meno oneroso, inoltreranno una segnalazione/esposto alla Procura della Repubblica della Corte dei Conti della Liguria?

 Quanti Amministratori e Dirigenti responsabili cercheranno di evitare che la Procura della Repubblica presso la sezione della Corte dei Conti della Liguria svolga accertamenti per l’individuazione di casi simili a quelli riscontrati al Comune di Savona?     

 Gilberto Costanza

 email: gilberto.costanza@alice.it 

25/03/2012 – Trucioli Savonesi – n. 333 

 

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