Morale

LA RELATIVITA’ DELLA MORALE

LA RELATIVITA’ DELLA MORALE

Che parola densa di significati, “morale”. Tutti intuitivamente sappiamo a cosa ci vogliamo riferire quando parliamo di morale, però se proviamo a definirla si fatica. Perlomeno se proviamo a definirla con parole nostre, con i nostri significati, che poi dipendono strettamente dai parametri educativi ed esistenziali che compongono la nostra interiorità.
Precisiamo: io faccio fatica a definire la moralità, tolto il mio contesto lavorativo in cui le idee le ho piuttosto chiare, non solo per rispetto di un codice deontologico ma anche e soprattutto per convinzione. Intuitivamente posseggo un concetto di moralità, e quindi di morale, piuttosto rigido, specialmente con me stessa, per cui tendo a spaccare il capello in otto. Come non notare, pertanto, che nel nostro Paese è passata sotto silenzio la notizia relativa alle dimissioni del ministro tedesco della difesa Karl-Theodor zu Guttenberg? L’astro nascente della Cdu si è dovuto dimettere a causa del copygate: il ministro veniva accusato di plagio della sua tesi di dottorato, dopo le dichiarazioni di un professore di diritto, rilasciate lo scorso mese ad un noto giornale tedesco, cui è stato dato ampio risalto.
Dopo la dimostrazione che ben 475 pagine della sua tesi erano una copiatura letterale di altri autori, il ministro ha preferito dimettersi dall’incarico pubblico. Sul concetto di moralità di chi si fa strada col lavoro altrui, in Germania sembrano avere le idee chiare. Sarebbe interessante poter verificare cosa succederebbe da noi, ma ciò è del tutto improbabile che accada, non per una tesi copiata. Da noi le tesi si acquistano senza troppi problemi, perché fare la fatica di copiarle? Anche gli esami si comprano, non è un mistero trascendente. Persino alla sottoscritta, nel lontano 1992 venne chiesto “quanto?” per cedere il posto nella graduatoria per accedere alla facoltà di Medicina e Chirurgia da chi veniva immediatamente dopo. Un Ministro che si dimette per aver copiato? E che sarà mai, da noi l’unico che si è dimesso lo ha fatto perché non si era accorto che gli avevano regalato una casa. L’ex ministro Guttemberg, probabile futuro ex dottore, è nato nel posto sbagliato. Da noi la moralità, e quindi la morale, è quanto di più relativo ci sia, se si escludono forse gli oroscopi. Già, perché da noi uno che si laurea copiando è uno “furbo”, non un emerito delinquente. Da noi chi evade le tasse non è certo messo all’indice come succede, per esempio, in Svezia. Basta esempi, perché sarebbe quantomeno imbarazzante proseguire. Resta l’evidenza che nel nostro Paese la notizia non ha avuto tanto risalto. E’ pur vero che le notizie suscitano un interesse relativo, anche alla cultura di chi le ascolta. La moralità allora è un assoluto o è relativa?

 

Giovanna Rezzoagli Ganci

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