MONTURBANO: UN GIARDINO DIMENTICATO

 RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
Trentatreesima puntata
MONTURBANO: UN GIARDINO DIMENTICATO 

 

  RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
Trentatreesima puntata

MONTURBANO: UN GIARDINO DIMENTICATO

 

Carissimi Amici di Trucioli,

sottopongo volentieri alla Vostra cortese attenzione il pregevole Servizio Giornalistico, a firma di Roberto Pavanello, comparso sul  Quotidiano “La Stampa” (pag.58) in data 8 giugno 2011; riporto, per ragioni di brevità, unicamente i Titoli ed i sottotitoli di questo Articolo :

 IL GIARDINO DIMENTICATO 

– UNO SPAZIO DESTINATO AI BAMBINI È ORMAI NEL PIÙ COMPLETO DEGRADO 

IL PARCO GIOCHI ATTREZZATO DI VIAMONTURBANO È STATO LASCIATO DA TEMPO ALLA MERCÉ DEI VANDALI

 Alla lettura del Commento di Roberto Pavanello mi sono spontaneamente chiesto: 

–  E’ SOLTANTO IL GIARDINO E NON, INVECE, L’INTERA COLLINA DI MONTURBANO AD ESSERE COLPEVOLMENTE DIMENTICATA? 

– FINO A QUANDO CONTINUERÀ QUESTO DEPLOREVOLE SFREGIO NEI CONFRONTI DI UNO FRA GLI ANGOLI PIÙ BELLI DELLA NOSTRA CITTÀ?  

Ed allora, carissimi Amici, mi sono andato a rileggere l’Articolo, ormai datato (perché porta la data del 6 Novembre 2006), nel quale avevo svolto le mie considerazioni sull’INTERO COMPLESSO DI MONTURBANO ed, attraverso il quale, avevo avanzato le mie Proposte per conferire a questo ANGOLO DIMENTICATO DI SAVONA la sua antica dignità ed il suo inestimabile pregio naturalistico, storico e culturale; dopo la lettura, mi sono detto: 

NON HO ALTRO DA AGGIUNGERE; RIPORTO INTEGRALMENTE QUANTO, IN ALLORA, AVEVO SCRITTO.

AGGIUNGO, SOLTANTO, LA MIA PROFONDA AMAREZZA E L’ALTRETTANTA PROFONDA DELUSIONE PER L’ARRETRATEZZA CULTURALE CHE CI CIRCONDA. 

10 Giugno 2011               Aldo Pastore

 GLI ANGOLI DIMENTICATI DI SAVONA

di ALDO PASTORE

MONTURBANO 

Il titolo di questo articolo potrà far sobbalzare di sorpresa i docenti e gli studenti del Liceo Statale ” Giuliano Della Rovere”, che, quotidianamente, salgono, per ragioni di studio, sulla collina di Monturbano ed, inoltre, gli abituali frequentatori della Biblioteca Civica ed, infine, i pochi cittadini Savonesi, che, sporadicamente, amano avventurarsi sulla collina stessa; tutti costoro, per oggettive ragioni, obietteranno, che il titolo non corrisponde a verità.

Ma, a mio modo di vedere, l’intero complesso di Monturbano, in questi ultimi anni, è progressivamente diventato un ” angolo dimenticato della città” e, come tale, ignorato o, addirittura, sconosciuto a gran parte della nostra collettività urbana.

Ed allora, consiglio ai concittadini, che non conoscono sufficientemente il complesso, di fare un salto (compatibilmente alle loro condizioni fisiche cardio-respiratorie) sino alla vetta della collina e di osservare, dall’alto, il panorama che si presenta ai loro occhi:

  1. A sud, potranno vedere, da lontano, il nostro meraviglioso Mare Ligure sino al Promontorio di capo Noli ed, inoltre, l’intero centro cittadino che si estende, a semicerchio, sino ai piedi della collina stessa;

  2. A nord, in posizione centrale, potranno scorgere, addirittura, il Monte san Giorgio, (che divide, virtualmente, la costa  savonese dalla Valbormida)  e l’antica cascina della Palaiella;

  3. A nord ovest  sarà possibile ammirare la splendida collina di Cantagalletto, sino ai Ciatti ed alla cascina  della Pelicca (a pochi passi dal Colle di Cadibona);

  4. Ad ovest potranno quasi toccare con mano la collina e la Chiesetta della Madonna degli Angeli;

  5. A nord est si presenterà alla loro visuale la collina  di San Lorenzo, il Monte di San Nazario
    (al cui vertice è situata l’ omonima Cappella) ed, infine , in lontananza, oltre Marmorassi, la Cappella di San Sebastiano (ricordando che , nel suo frontespizio, si trova  una preziosa terracotta, datata 1945, di Renata Cuneo, dedicata al Santo);

  6. Infine, ad est, potranno ammirare, la meravigliosa  Collina del convento dei Padri Cappuccini  e, proseguendo sempre più in alto, le case di  Ranco ed, in ultimo, l’austera montagna di Priocco.

Monturbano rappresenta, in sintesi, l’autentico baricentro della città e, da esso, è possibile rivolgere un meditato sguardo non soltanto verso il passato, ma anche verso un futuro, ricco di possibili, ricche prospettive.

Sulla collina esiste, infatti, un complesso di edifici, di rilevante interesse storico, culturale ed artistico.

Cercherò di descriverli molto sinteticamente, precisandone, per quanto possibile, le origini e l’ attuale utilizzo (concreto o possibilistico):

 

. In alto, sulla vetta, si trova il COMPLESSO RESIDENZIALE DEGLI SCOLOPI, articolato in tre diversi edifici … (vedi foto);

. In posizione assolutamente centrale rispetto all’ intero complesso, troviamo l’ antica VILLA CORSI, risalente al Secolo 1700, diventata, successivamente, INIZIALE SEDE  DEL COLLEGIO DEGLI SCOLOPI.
La Villa appare, oggi, in ottime condizioni, perchè razionalmente ristrutturata; attualmente essa è destinata  a BIBLIOTECA CIVICA. Alla villa è funzionalmente collegato un EDIFICIO DI RECENTE  COSTRUZIONE (Progettista: architetto Rossigno), il quale svolge la fondamentale funzione  di Deposito librario, oltre a complementari, specifiche attività culturali. Va doverosamente  rilevato che, nel complesso della Biblioteca Civica, attualmente sono custoditi e messi a disposizione dei cittadini ben 149.015 volumi (oltre al Fondo Antico). Il giudizio complessivo su questo fondamentale servizio cittadino deve, pertanto, ritenersi positivo, sia per la idoneità dei locali, sia per la notevole disponibilità di testi letterali.

. Ai due lati dell’ antica Villa centrale è possibile osservare i  due grandi, austeri edifici, che completano il Complesso Residenziale degli Scolopi. Si tratta  di DUE PALAZZI, la cui  costruzione è iniziata  nell’ anno 1905 ed è  terminata  nel 1907; entrambi erano destinati alle SCUOLE PIE; i lavori vennero eseguiti dai costruttori Tomaso Minuto, Augusto Oxilia e Angelo Epitara.
Attualmente, essi sono diventati la sede del LICEO STATALE ” GIULIANO DELLA ROVERE” suddiviso nei tre settori didattici: SCIENZE SOCIALI, LINGUISTICO e SOCIO-PSICO-PEDAGOGICO

. Al piano-terra del palazzo  laterale ubicato a levante, trova, poi, sede L’ AUDITORIUM COMUNALE, rigorosamente chiuso con ferreo catenaccio.
Mi spiace dover far notare  che l’ Auditorium, pur essendo una struttura di pregio sotto il profilo architettonico ed artistico, non è dotato di un programma  annuale di attività, perchè abbandonato al suo destino dall’ Amministrazione  Comunale e, come tale, inaccessibile e, addirittura, sbarrato al pubblico.

. Infine, in sede latero-sottostante rispetto allo Stabile posto a Levante, è possibile osservare e visitare un QUARTO EDIFICIO, inizialmente destinato a Teatro-Palestra dei padri Scolopi. Dalla  pregevole pubblicazione  di Anna Maria Ferrero ” Le scuole  Pie di Savona”, si evidenzia che la prima pietra del costruendo palazzo venne posta il 24 novembre del 1924; i lavori terminarono nel 1926 ed il 7 febbraio dello stesso anno avvenne l’ inaugurazione, alla presenza del Vescovo di Saluzzo, in rappresentanza del Cardinale Mistrangelo, impossibilitato ad intervenire

Di notevole interesse artistico appare, ancora oggi, l’ affresco che adorna la volta del Teatro, opera di Severino Bellotti; il quadro rappresenta la scena  dell’ arrivo di san Giuseppe Calasanzio a Savona.

L’ EDIFICIO TEATRALE, dotato di grande interesse  architettonico è attualmente in fase di restauro e di ristrutturazione da parte del proprietario privato, Signor Vittorio Pagnottone.
Quando i lavori saranno portati a termine, la città di Savona potrà  disporre di una sala polivalente, dotata di circa 600 posti, in grado di poter ospitare  eventi musicali e teatrali, convegni, conferenze e seminari, presentazioni di collezioni d’arte e sfilate di moda, il tutto supportato da bar e servizi.

Di Fronte a questa grande ricchezza, fornita dalla natura, dall’arte e dalla cultura, perchè ho inserito Monturbano nel contesto degli Angoli Dimenticati di Savona ?

La risposta è   molto semplice e può essere verificata da tutti i nostri concittadini: “La collina di Monturbano è inaccessibile, non soltanto agli anziani  ed ai disabili, ma alla grande maggioranza dei cittadini savonesi

Infatti, attualmente, esiste un’ unica strada di accesso, la quale, purtroppo, possiede i seguenti difetti:

– è stretta;

– è estremamente tortuosa, specie nel tratto iniziale;

– è di proprietà privata;

– è chiusa al pubblico, dopo le ore 19.

Esiste, inoltre, sul lato sud della collina, un’ altra possibilità di accesso: al numero civico 8 di via Monturbano si diparte, infatti, non già una strada, bensì un’ antica scalinata, assai irregolare per una sua innata disomogeneità strutturale e per l’ eccessiva differenza altimetrica dei gradini, per cui essa è difficilmente percorribile dai pedoni, in ispecie da quelli che presentano difficoltà deambulatorie, di diversa natura.

Nasce da questa situazione reale, il mio giudizio negativo sugli accessi dell’ intero complesso di Monturbano.

Di conseguenza, sento il dovere di sottoporre alla pubblica attenzione le due seguenti PROPOSTE OPERATIVE:

 

A)  Utilizzare la galleria (residuo dei rifugi antiaerei dell’ ultima guerra) ubicata in via San Lorenzo, al numero civico 20 rosso (vedi foto) ed inserire , in essa, DUE ASCENSORI, attraverso i quali sarà possibile accedere ( in pochissimi minuti) sino alla vetta della collina, a lato dell’ Edificio Rossigno della Biblioteca Civica.

Il progetto è di facile realizzazione, perchè esso non viene assolutamente a condizionare l’ esistenza e la funzionalità del palazzo civico di via San Lorenzo ( numero civico 4), antecedente la galleria, e, tanto meno della Casa della Madre e del Fanciullo ( numero civico 6), collocata oltre la galleria- rifugio.

B)  Demolire totalmente l’ edificio delle scuole di via Cava ( alle spalle della Prefettura), non utilizzato da molti anni ed in stato di notevole degrado e collocare, sul prosieguo di Corso Italia (reso, finalmente, libero),  una SCALA MOBILE, percorrente il tracciato dell’ attuale scalinata sino in prossimità dell’ ingresso della Biblioteca Civica.

 Il modello da assumere potrebbe essere quello già esistente e funzionante nella città di Perugia.

Desidero precisare che, con questo articolo, io non propongo nulla di nuovo; suggerisco, semplicemente, una variante ( scala mobile in sostituzione dell’ ipotizzata  strada) al Progetto Sugliani – Tissoni ( stampato a Savona il 25 luglio 1931 e riportato alla pagina 125 della preziosa pubblicazione dell’ Architetto Luisa Gabbaria Mistrangelo, intitolata ” Savona: piani 1838-1959).

Aggiungo che il Progetto sopra citato è stato, inoltre, fatto proprio e raccomandato dalla Consulta Culturale Savonese, con una sua nota dell’ 11 settembre 2004.

Nel documento, firmato dal coordinatore pro-tempore Marco Castiglia, si può leggere:

” la Consulta ritiene doveroso raccomandare la demolizione, parziale o totale, del vecchio edificio, in modo da aprire, finalmente, una fondamentale prospettiva sul Colle di Monturbano, in asse con Corso Italia, realizzando così un progetto di rilevante importanza urbanistica che, da quasi un secolo la città sta aspettando.”

Nel condividere l’ affermazione  sopra citata, desidero sottolineare che, in effetti,  il Complesso di Monturbano si trova in asse perfetto con piazza Marconi e con Corso Italia, come dimostrano mirabilmente i disegni d’ epoca…(vedi foto); l’ effetto scenografico che emerge da questi disegni è notevole; l’intera area acquisirebbe un’ eleganza ed una razionalità, che ora  non conosce.

 

Mi rendo conto che, oggi, è stato ipotizzato e sta concretizzandosi il progetto della costruzione  della nuova  caserma dei Carabinieri nella scuola di via Cava.

In proposito, io, semplicemente desidero rivolgere un accorato appello all’ Arma del Carabinieri: abbandonino questa ipotesi, per l’ elementare ragione che Essi, per svolgere la loro alta e nobile funzione, hanno bisogno di ampi spazi e non già di chiudersi in mortificanti ed angusti locali; se questo progetto dovesse andare in porto, ci troveremmo, tutti, nella paradossale situazione di vedere  i Carabinieri imprigionati in ristretti ed inidonei spazi operativi; cerchiamo di andare oltre, nel più rigoroso rispetto dell’ insostituibile opera, svolta dall’Arma.

Parimenti, realizzare concretamente la proposta operativa, raccomandata dalla Consulta potrebbe significare l’ offerta di una straordinaria dignità agli edifici ed alle attività, presenti e future di Monturbano e, quindi, all’arte ed alla cultura dell’ intera città.

 

Attraverso la possibile ed auspicabile limitazione del flusso automobilistico e motociclistico sulla collina, potremmo, addirittura, riscoprire il valore ed il significato del SILENZIO e constatare che “laddove l’ assedio verbale è la norma, il silenzio è  un’ occasione per rivalutare il dialogo e spostarlo nel terreno della reciprocità”.

ALDO PASTORE                                                   2 Novembre 2006

 

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