Loano – Risultati elettorali

Le comunali sotto la lente di ingrandimento dei numeri
Loano, il terzo “partito silenzioso”del 31,30%
Chi scende e chi sale, di male in peggio?
Cresce chi non vota, ma anche 136 schede nulle e 70 bianche

Le comunali sotto la lente di ingrandimento dei numeri
Loano, il terzo “partito silenzioso”del 31,30%
Chi scende e chi sale, di male in peggio?
Cresce chi non vota, ma anche 136 schede nulle e 70 bianche 

Loano – La maggioranza dei cittadini loanesi, con la votazione del 15/16 maggio 2011, ha eletto a Sindaco di Loano Luigi Pignocca.

Una vittoria del Pdl-Lega Nord che era nelle previsioni anche se inferiori a quello che si aspettava il Presidente della provincia Angelo Vaccarezza, unitamente ai suoi più stretti collaboratori in giunta (Remo Zaccaria, Luca Lettieri, Pietro Oliva).

La lista Il Popolo della Libertà – candidato sindaco Luigi Pignocca – ha subito un calo del 9,50%,  passando da 4.107 voti con il 59,83% a 3.295 voti con il 50,43%.

La lista E’ tempo – candidato sindaco Dino Sandre – è aumentato del 3,25%, passando da 2.757 voti con il 40,17% a 2.837 voti con il 43,42%.

La terza lista (non presente nelle elezioni del 2006) Sinistra Unita per Loano – candidato sindaco Paolo Tosi – ha ottenuto il 6,15% con 402 voti di lista.

Nelle elezioni amministrative del 28/29 maggio 2006 Paolo Tosi, candidato nella lista E’ LOANO, aveva ottenuto 31 voti di preferenza.

La lista E’ tempo si è costituita con un chiaro orientamento: fare una lista civica con uno schieramento eterogeneo  con l’obiettivo (ovviamente da dimostrare) di una oculata e onesta amministrazione per la città, candidando molti giovani.

I candidati più giovani, nelle 3 liste:

 – lista civica E’ tempo: Vignola Camilla (21 anni), Andrea Dalmonte (23 anni), Luca Gallizia (27 anni), Mauro Greco (28 anni), Giulia Tassara (anni 30);

 -lista Sinistra Unita per Loano: Elisa Schirripa (21 anni), Silvia Chiappori (22 anni);

 -lista Il Popolo della Libertà: Martina De Bernardis (25 anni), Francesca Galati (30 anni).

Quali sono state le percentuali dei voti di lista nelle quattro precedenti votazioni amministrative a Loano? Quali le astensioni e le curiosità?

 

Le risposte, in sintesi, nella seguente tabella:

Anno

Elettori

Votanti

Meno votanti

%

Astenuti

1997

9868

7820

-2048

79,25%

20,75%

2001

9949

8216

-1733

82,58%

17,42%

2006

9680

7035

-2645

72,68%

27,32%

2011

9812

6741

-3071

68,70%

31,30%

Come si nota nei dati si rileva che dall’anno 1997 le astensioni degli elettori sono state in costante aumento, fatta eccezione per l’anno 2001.

Perché? Le elezioni amministrative del 2001 sono state caratterizzate per le diatribe che avevano caratterizzato gli ultimi mesi prima della fine del secondo mandato del sindaco Francesco Cenere.

Una guerra intestina all’interno di Forza Italia (oggi Pdl) fra la “confraternita” del sindaco Francesco Cenere e la “lobby” di Angelo Vaccarezza (Vice sindaco). Fino al punto che Francesco Cenere revocò ad Angelo Vaccarezza le deleghe e gli vietò di accedere in Comune negli orari di chiusura del Comune.  Caso senza precedenti nel savonese.

Vaccarezza e Pignocca (foto IVG.it)

A seguire una campagna elettorale elettorale al “vetriolo” dove per il centro destra erano state presentate due liste: la lista con Angelo Vaccarezza candidato sindaco e la seconda lista con Remo Zaccaria (pupillo di Cenere) candidato sindaco.

Fu eletto sindaco Angelo Vaccarezza con il determinante appoggio del suo referente e potente politico imperiese Claudio Scajola. Pubblicamente non si è mai saputo (salvo gli “attori” della indecorosa sceneggiata e forse i loro rispettivi più vicini seguaci) per quali motivi e ragioni si erano scontrati alla stregua di “due galli” nel pollaio.

Già nell’ottobre del 2008, nel trattare l’argomento, formulammo la seguente domanda: Si erano fatti la guerra per differenze di vedute sul come amministrare la città oppure per conseguire particolari interessi di parte e di propri reciproci sostenitori?

Silenzio assoluto! Né Angelo Vaccarezza Francesco Cenere sentirono in dovere di dare una risposta pubblica ai loro cittadini.

Ancora oggi non si è saputo nulla. Alla faccia della  trasparenza

Più dei 2/3 dei cittadini si presentò ai seggi elettorali il 13 maggio 2001 decretando la vittoria alla lista La Casa delle Libertà, candidato sindaco Angelo Vaccarezza, con 3.234 voti di lista e la percentuale del 41,53%.

Seconda la lista Cenere per Loano, candidato sindaco Remo Zaccaria, con 2.838 voti di lista e la percentuale del 36,45%.

La terza lista (come si usa dire: restò al palo!) L’Ulivo per Loano, candidata sindaco Lucia Fantuzzi, con 1.715 voti di lista e la percentuale del 22,02%.

In tale votazione le astensioni dal 20,75% del 1997 diminuirono al 17,42% del 2001.

Nelle successive elezioni amministrative del 2006 le astensioni aumentarono di quasi 10 punti, ossia il 27,32% e le ultime del 2011 un ulteriore aumento di quasi il 4%, ossia il 31,30%.

Da non sottovalutare le 70 schede bianche, le 136 schede nulle (alcune con segni evidenti per manifestare il proprio scontento accompagnate da frasi oscene e/o ingiuriose) e 1 scheda contestata nella sezione 2 (perché? A chi l’elettore ha inteso dare il proprio voto?)  

Un calo di elettori che dovrebbe preoccupare le forze politiche, gli amministratori appena eletti, sia della maggioranza che della minoranza.

Il segnale è chiaro: quasi un terzo degli elettori, da anni, stanno dimostrando insofferenza e profondo malessere nei confronti di chi è stato eletto Sindaco, Assessori delegati, i Consiglieri di maggioranza unitamente a carenze dei Consiglieri di minoranza nello svolgere il loro ruolo attivo di controllo, istituzionalmente previsto.

Significative le dichiarazioni fatte dai tre candidati sindaco pubblicate su Il Secolo XIX del 17.05.2011, a firma di Silvia Andreetto e Luca Berto

 

 LuigiPignocca
Dini Sandre (IVG.it)
Paolo Tosi

Luigi Pignocca: “Bisognerà fare una riflessione che ci porta a dover lavorare bene nei prossimi anni. C’è una stagione turistica che sta partendo e c’è la necessità ormai impellente di iniziare a lavorare sulle manifestazioni e sugli eventi da proporre ai turisti. […] E poi vorrei iniziare a lavorare sulla macchina comunale che è da riorganizzare. Ci sono alcuni uffici che devono essere organizzati per poter lavorare in maniera più rapida e per poter attuare il programma elettorale che ho proposto ai Loanesi.”;

 Dino Sandre: “Peccato sembrava la volta buona. Con Tosi avremmo lavorato sicuramente bene ma ha preferito presentarsi da solo perché non ha creduto al nostro progetto, che era cambiare il modo di amministrare Loano. Si è legato all’aspetto più ideologico del suo partito e questo non ha permesso di lavorare insieme per l’obiettivo comune.

Rispetto a 5 anni fa Pdl e Lega hanno perso quasi 10 punti. E’ una cifra considerevole. Questo risultato assume maggiore rilevanza se consideriamo che è stato ottenuto da un candidato sindaco che siede da oltre 10 anni in giunta. Si tratta di un fatto molto importante e un segnale concreto della voglia che la gente ha di cambiare il modo di gestire le cose a Loano. Saremo un’opposizione attenta. Terremo d’occhio ogni azione della maggioranza, soprattutto in materia di denaro e scelte amministrative. Ci limiteremo a portare avanti le nostre idee. Quello che vogliamo è soltanto il bene della collettività. Sarebbe bello che il centro-destra aprisse un po’ alla minoranza. Ma dubito che questo avverrà.”

 Paolo Tosi: “Aver strappato un 6% in un “feudo” del centro-destra è un grande risultato. Abbiamo ottenuto un risultato simile a quelli che la sinistra aveva a Loano molti anni fa. Non è detto che avere noi in lista avrebbe permesso a Sandre di diventare sindaco. Ci sono tanti aspetti dei quali tenere conto, non è soltanto una questione matematica.

La lista di Sandre è quasi una lista di centro-destra, perché ha dentro Fli e anche l’Associazione di Gotti ( Masgè ndr), che nella passata amministrazione è stato Presidente del Consiglio comunale. La nostra decisione di non allearci con Sandre è frutto di una precisa scelta strategica.”

 Quando il neo Sindaco Pignocca dichiara: “E poi vorrei iniziare a lavorare sulla macchina comunale che è da riorganizzare. Ci sono alcuni uffici che devono essere organizzati per poter lavorare in maniera più rapida e per poter attuare il programma elettorale che ho proposto ai Loanesi.” evidenzia una carenza del suo predecessore Angelo Vaccarezza? La macchina comunale non era organizzata? Che cosa intende per “riorganizzare”? Quali sono gli uffici carenti e che devono essere “riorganizzati” per poter lavorare in maniera più rapida? Vi sono stati dei responsabili a livello Dirigenziale)? Se sì, chi? 

Dino Sandre ha posto in giusta evidenza che la gestione del comune del sindaco Angelo Vaccarezza ha provocato un calo elettorale di quasi il 10%.

La scelta a candidare Pignocca non ha contribuito al calo elettorale tenuto conto che da più di 10 anni è stato Assessore con le deleghe pesanti: Lavori pubblici,  Arredo Urbano, Verde Pubblico, Ambiente, Demanio, Edilizia Privata, Rifiuti Urbani?

La gestione di Pignocca delle Ville-case agricole a Loano  ha contribuito al calo oppure incrementato clientele e presunto voto di scambio? Il fatto che l’ex assessore Pietro Oliva abbia ottenuto l’approvazione la costruzione di due Ville agricole (una a Santa Libera e una a Verzi) si è trattato di una medaglia al valore? O qualcosa di cui vergognarsi, in quanto a etica pubblica? Magari il neo direttore della Gazzetta di Loano, Marco Pesce, da esperto di etica politica-redazionale, può darci il suo autorevole e disinteressato aiuto.

Sono accettabili le motivazioni edotte da Paolo Tosi per giustificare la scelta di presentare una propria lista?  Difficile non sapere che era un’impresa impossibile ottenere l’elezione di un consigliere. 

La decisione di non allearsi con Sandre è stato il frutto di una precisa scelta strategica fatta da Tosi, mirata a cosa? A quali obiettivi?

C’è chi sostiene – ovviamente non abbia certezze matematiche- che molti elettori, con la presentazione di una terza lista prettamente politica, hanno scelto di non votare incrementando la percentuale degli astenuti, dando per scontato (come d’altronde si è verificato) che sarebbe stata agevolata la vittoria del centro-destra.

Un’occasione perduta?

Gilberto Costanza

e-mail: gilberto.costanza@alice.it

22/05/2011 – Trucioli Savonesi – n. 294 

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