LOANO IMPAZZA

Loano impazza tra ‘notte in bianco’, stufato d’asino e fagioli neri
E in centro ha aperto il primo negozio asiatico di frutta e verdura 

Loano impazza tra ‘notte in bianco’, stufato d’asino e fagioli neri
E in centro ha aperto il primo negozio asiatico di frutta e verdura   
 

Loano –  Un successo strepitoso. La “notte in bianco” di Loano, lancia la cittadina sul piedestallo della Riviera di Ponente. Dopo essere stata proclamata da La Stampa, “Loano capitale della politica”, per i suoi autorevoli personaggi di spicco a livello regionale. Dopo la più che meritata nomina di “Città dello Sport”. Ora si sta guadagnando lo scettro di “capitale delle notti in bianco”. Senza ironia. 

Semmai c’è una notizia carina e divertente, da clima estivo e vacanziero, sfuggita alle cronache, persino a quelle delle sagre, purtroppo inflazionate e spesso dequalificate. Loano, seppure per iniziativa di un privato, nella “notte in bianco”, ha promosso un “piatto tipico” – pochi immaginavano che fosse loanese d’adozione -. Vale a dire lo “Stufato d’asino con fagioli neri”. 

 

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  Dicono che la trovata ha riscosso un lusinghiero successo e la “specialità d’asino” sia stata apprezzata, andando a ruba anche se era in omaggio. Bene le trofie al pesto – noto piatto genovese – . Beato chi riesce a prepararsi trofie casalinghe, anziché quelle surgelate o prodotte  a livello industriale. Va bene il polpo (non d’allevamento) e patate. E’ stata veramente un’idea geniale e promozionale aggiungere l’originalissmo “piatto d’asino”.  

 

Non siamo in grado di sapere se carne casalinga- cioè del territorio – o straniera; né se i fagiolini siano  messicani, specialità che si legge alla prime battute navigando su internet.

 

Sta di fatto che la folla della “notte in bianco” è destinata a raddoppiarsi alla prossima edizione. Anzi, c’è già chi propone una serata al mese. Sarebbe la fine o meglio il lancio definitivo per il comparto commerciale e turistico della cittadina. Una nuovo deciso impulso, la tanto attesa svolta, al seguito della nuova cittadella portuale che promana benessere ad ogni angolo.

 

Con tanto di resort a cinque stelle, clienti miliardari, che daranno lavoro ai ristoranti stellati  Michelin della città, ai futuri Grand Hotel ormai dietro l’angolo nella zona alberghiera di levante.

 

Agli stabilimenti balneari sempre più interessati e proiettati ad ospitare clientela qualificata che non bada a spese, pur di avere il massimo confort e professionalità.

Forse all’ottimo presidente dei commercianti loanesi, Lino Ferraro (un omonimo di Ferraro che ha realizzato in zona agricola, dietro Monte Carmelo, una villa con piscina, immediatamente controllata dai vigili urbani), la terza edizione sull’onda di un’invasione di gente, del plauso di tanti colleghi, è il  giusto riconoscimento ai risultati raggiunti nei suoi anni al vertice della maggiore organizzazione commerciale cittadina.

 

 

A. Vaccarezza
Si aggiunga che a quanto pare la ricetta originale dello “stufato d’asino” l’ha fornita il presidente Angelo Vaccarezza che era riuscito a scongiurare in extremis clamorosi errori culinari nell’ambito di una pubblicazione enogastronomia a livello provinciale. Se non ci fosse un “Vaccarezza” bisognerebbe inventarlo, visto gli ottimi risultati che sta conquistando tutto il comparto turistico savonese e di cui lui ha tenuto per se proprio l’assessorato al turismo. C’è addirittura un entroterra turistico che sta esplodendo di nuove attività, investimenti, a cui seguiranno strade moderne, senza buche, in stile europeo.

 
 

 

Loano che ogni tanto perde qualche pezzo della sua storia commerciale più recente. Come la chiusura, già un paio di mesi fa, dello “storico” bar Conchiglia di via Cesarea. Con i suoi ex gestori- personaggi.

L’ultimo gestore di breve durata, una donna che oggi lavora in un supermercato cittadino, dopo aver chiuso i battenti. I locali, come documenta la foto (vedi…), vengono offerti in affitto, pare a poco più di 2 mila euro al mese. Non sarà più un bar. Magari potrebbe trovare spazio un’agenzia immobiliare di rilievo nazionale. In città hanno triplicato il numero rispetto agli alberghi, ma possiamo stare tranquilli perché il super consigliere G.B. Cipollina, col suo ritorno a Palazzo Doria ed al coordinamento del Pdl, ha annunciato che non ci sarà più spazio per nuove speculazione edilizie, e basta seconde case. Lui sostiene che ce ne sono già troppe, ma nessuno ci crede. C’è ancora tanto verde come possono testimoniare alcuni autorevoli professionisti del settore.

E poi il turismo vero ha bisogno di case, non di alberghi che ormai non vanno più di moda e rischiano di dare lavoro solo agli extracomunitari, cuochi compresi.

Di questo è conscia la comunità tutta che, stando ai si dice, ha accolto con entusiasmo l’apertura, sulla via Aurelia nei pressi del bar Haiti, degli ex alberghi Moderno e Continental, del primo negozio di frutta e verdura, con tanto di insegna e nome asiatico. (Vedi foto).

Non solo perché il negozio, con frutta esposta all’esterno, come accade ovunque, è a diretto contatto con le innocue emissioni dei gas di moto e auto, su una strada parecchio trafficata. Può fare orari lunghi e aprire domenica e festivi. Poveri commercianti italiani (loanesi)! La Lega non c’entra.

No, c’è pure una ragione di convenienza e di qualità. Il ‘marchio’ del Bangladesh in realtà corrisponde ad un cittadino italiano, figlio adottivo di una torinese che aveva comprato casa a Loano e di cui è diventato erede.

 

I locali hanno visto per decenni l’insegna Odasso che vendeva piccoli elettrodomestici, macchine da cucire e altre prodotti dell’elettronica. Chiuso Odasso sono arrivati altri gestori, altri generi ed oggi le prelibatezze della ‘nostra terra’. Della Coldiretti?

 

Un segno di vitalità economica del resto, con decine di extracomunitari che acquistano esercizi, dal centro alla periferia.

Loano che può già ospitare un gran bazar all’aperto (tutto ad un euro e poco più) al passaggio a livello con Borghetto S. Spirito. Oltre ad un paio di altri esercizi pubblici, sempre sul lungomare di ponente, particolarmente caratteristici per il nuovo turismo promosso in questi anni in modo deciso. Senza tentennamenti. E premiato del resto dalla maggioranza degli elettori. Con qualche balbettio (o forse più?) dell’opposizione.

Il Pd di Loano, ad esempio, per la prima volta nella sua storia può contare nel parlamentino locale della presenza di un solo esponente. Altri tempi quelli della folta rappresentanza del Pci vero. La sinistra storica.

Ormai i comunisti sono mosche bianche e per fortuna, a Loano, salvo un brevissimo periodo (fine anni ’60) sono sempre rimasti esclusi dalle poltrone di comando.

 

Un tempo i loanesi, i turisti, andavano pazzi e soprattutto fieri per la “Sagra del Crostolo” a Borgo Castello – avvenimento che onorava una specialità locale -, ora stravedono per la “notte in bianco”, quasi una piccola Rimini, e soprattutto festeggiano lo stufato d’asino e fagioli neri. Immuni, però, da meteorismi ed aerofagia. Vento di mare, al massimo. Vento di risurrezione, di felicità. I loanesi, riconoscenti, ringraziano.

 

R.T. ;

 

 

 

Loano, immagine invernale del gran bazar aperto tutto l’anno sul lungomare di ponente

 

 

Loano, lo storico bar Conchiglia di via Cesarea ha chiuso per sempre.

 

 

Loano, locali caratteristici sul lungomare di ponente della cittadina turistica.

 

 

Loano,  TAj Mahal, il nuovo negozio asiatico di frutta e verdura che ha aperto a Loano, in zona centrale, sulla via Aurelia

 

 

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