Loano, addio al Savoia

 Loano, addio al Savoia. E’ morto il 62° albergo
Ma il progetto, silenzioso, è del novembre 2010

Loano –   Quando era albergo Savoia disponeva di 40 camere e 63 posti. Da residence aveva 23 appartamenti. Situato sul lungomare Nazario Sauro, all’ingresso del centro storico, a poche decine di metri dal maestoso nuovo porto turistico. Ora il Savoia ha tutte le carte in regola per essere trasformato in graziosi locali da 60 mq.

Manco a dirlo, la  notizia non è mai stata diffusa, resa nota dagli autorevoli  media. La Gazzetta di Loano è troppo indipendente per abbassarsi a certe piccole notizie. Così vanno le cose, non c’è da scandalizzarsi.

 La libera informazioni fa quello che può. L’opposizione  evidentemente non sa o non riesce a farsi capire dai cittadini, ad informare a sua volta. Bisogna tenere alto la nomea di Loano “capitale della politica” in Liguria. Ha un Miceli capogruppo Pd, una Gasco ottima guardiana. Un superpresidente della stazza di Vaccarezza.

E di storie che meriterebbero di essere conosciute e raccontate ce ne sono davvero parecchie, di interesse economico-sociale, politico. Tutto tace. Ci sarà pure una ragione. La saggezza, prima di tutto. La moderazione dei giusti.

Trucioli Savonesi la settimana scorsa ha accennato, usando il condizionale, alla chiusura definitiva del Savoia. Una provocazione maliziosa, ammettiamolo.

In realtà non era una notizia dell’ultima ora. Anzi, l’ufficialità della trasformazione in alloggi è nella pratica “Dia”  n. 210 del 25 novembre 2010.  C’è tanto di cartello esposto al pubblico: “Ristrutturazione con mutamento di destinazione d’uso. Da RTA a civile abitazione… (vedi….)”. Più trasparenza di così!

Ci sono state le elezioni comunali. Si è dibattuto sul futuro del turismo, sulle line guida (per il bene supremo dei cittadini) del nuovo Puc.

Il caso dell’immobile di proprietà di Renzo Vaccarezza, già consigliere comunale ai tempi della democrazia cristiana, mitico ed apprezzato personaggio loanese, silente ed influente zio del sindaco Angelo Vaccarezza, è stato taciuto. Ignorato. Da tutti, nessuno escluso. Bisogna prenderne atto. Né insinuare…  

Il privato (e la sua società)  ha tutti i diritti di fare le scelte più convenienti, nel rispetto della legge. Anche se è una persona che sa esercitare il potere elettorale.

 L’immobile era diventato  RTA (Residenza turistica alberghiera) nel 1992.  La legge Ruggeri che dal 2008 impone il vincolo decennale riguarda solo gli alberghi tradizionali e non le RTA.

Per il vigente piano regolatore di Loano, nella zona B, è consentita la cessazione dell’attività alberghiera e la  realizzazione di un complesso immobiliare, per il più “tranquillo” mercato di monolocali e bilocali. Renzo Vaccarezza, da diligente imprenditore, non ha voluto perdere l’occasione. Si è mosso prima dell’arrivo del nuovo strumento urbanistico. Le due figlie potranno così contare su cespiti più sicuri. Oggi fare l’albergatore è molto rischioso (economicamente), oltre alla mole di sacrifici che comporta. Chi può scappa.

La ristrutturazione del  Savoia non prevede aumento di cubatura. Non conosciamo, con precisione, quale sarà la metratura degli alloggi. A questo punto poco importa. La vocazione per le seconde case, a Loano, non fa eccezioni. Né le ripetute promesse ed annunci sul rilancio del turismo alberghiero. Nella zona ex discoteca Ai Pozzi, secondo l’ultima variante, sorgerà davvero un albergo di 52 camere ed un RTA.

Loano, l’ex albergo, poi residence Savoia,  sul lungomare di levante, sarà trasformato in alloggi

 

Nella cosiddetta T 1 (zona alberghiera) da anni si leggono le notizie più avvincenti. Piccolo esempio di delusione.  Il 22 febbraio 2008, La Stampa, a firma di Augusto Rembado, annunciava: “ Una società del Gruppo Ligresti è interessata all’acquisto dell’operazione immobiliare, da circa 70 mila metri cubi, nella zona turistica delle Vignasse a Loano.

Ci sono stati contatti fra emissari del gruppo ed il pool di imprenditori locali che si appresta, dopo un iter durato oltre vent’anni, a realizzare 8 nuovi interventi turistico-ricettivi. 

Non ci saranno seconde case, ma solo nuove strutture, per metà alberghi di tipo tradizionale e per l’altra metà residence. L’ingegner Salvatore Ligresti, presidente onorario di Fondiaria del gruppo Sai, è uno dei maggiori e solidi imprenditori italiani.  E’ già suo il nuovo maxi porto turistico di Loano. L’acquisto dell’operazione alberghiera garantirebbe proprio alle spalle del porto una serbatoio di 1500 posti letto realizzati in un comparto del tutto nuovo e rilancerebbe Loano in Liguria….Secondo alcuni calcoli  un’operazione da 70-80 milioni di euro…”.

In effetti alla famiglia Ligresti appartiene anche la catena alberghiera Atahotels,  sul mercato da 40 anni. Le strutture  sono in posizioni strategiche, nel cuore delle città d’affari e nelle principali località turistiche. L’ultima apertura, per quanto se ne sa, è stato  il nuovo Atahotel Varese Business & Resort, nella città giardino  ai piedi delle Alpi, circondata da alcuni dei più bei laghi italiani e svizzeri.

 L’albergo era stato scelto dall’U.C.I (Unione Internazionale del Ciclismo) quale hotel ufficiale  dei campionati del mondo di ciclismo su strada (22-28 settembre 2008). 

E ancora, un altro fiore all’occhiello l’Atahotel Expo Fiera, capace di ospitare fino a 2900 persone nelle  sue diverse sale. La struttura dispone di  362 camere  hotel, 300 camere tra  Superior, Executive, Deluxe, 34 Junior Suite, 28 tra Suites e Corner Suite, oltre a 100 appartamenti in formula di residence, tutti insonorizzati e dodati di ogni comfort. Le suites ed i bilocali Deluxe hanno superficie non inferiori a 55 mq.

Ma per l’impero Ligresti è arrivata la crisi. Tra le voci c’è quella di dismissioni nel settore alberghiero. E addio alla cittadella alberghiera in quel di Loano, targata Ligresti. Annunciata a tutta pagina da La Stampa.

Dopo l’avvio concreto dell’operazione ex Pozzi (famiglia De Giovanni), una possibilità reale, di albergo tradizionale, dovrebbe arrivare dai Del Balzo (operatori del commercio ed albergatori). C’è chi spera, inoltre, nell’interesse dei Panozzo, storici e ottimi professionisti dell’ospitalità. Infine, l’annunciato, potenziamento del G. H. Garden Lido.

Certo, Loano ha detto addio al Savoia, preceduto in passato dall’albergo “Miramare” (di Nicola Vaccarezza, papà di Angelo), sempre sul fronte mare ed in centro città.

Il ‘patrimonio’ alberghiero loanese conta (dati ufficiali 2010 della Provincia di Savona)  su 45 alberghi e 17 residenze, 6 affittacamere, 1 bed & breakfast, 7 case/appartamenti per vacanze, 3 case per ferie (Sacro Cuore, Colonia Città di Torino, Istituto San Giuseppe).

Dall’annuario ufficiale degli alberghi  della Provincia di Savona, edito dall’EPT nel 1980, risultavano in attività 123 con la dizione ufficiale di alberghi. Sempre da guide ufficiali della Provincia di Savona, nel 1965, sotto il nome di “attrezzatura ricettivaLoano annoverava 115 esercizi cosi suddivisi: 31 alberghi,  44 pensioni,  il restante locande.

Angelo Berlangeri

Il 7 giugno scorso l’assessore regionale al turismo Angelo Berlangieri  ha reso noto che con 19 milioni di presenze registrate nel 2009, la provincia di Savona è al primo posto in Liguria per le seconde case a uso turistico. IL 36 per cento (di seconde case)  si concentra nel Savonese.

Nel 2009, dati ufficiali, risultano in Liguria 528 mila abitazioni non occupate, quasi il doppio rispetto al 1991.  E la provincia di Savona vanta il record  ligure: 150.875, in crescita del 52,6 per cento rispetto al 1991. Seguono Imperia (92.678), Genova (91.059), La Spezia (36.”).

Il Secolo XIX, del 7 giugno 2011, ha scritto (Alessandra Costante),  che il mercato della seconda casa, in Liguria, non conosce crisi.  Lo dicono i numeri. E le città più gettonate sono Santa Margherita Ligure, Alassio, Camogli. Gli stranieri preferiscono Sanremo e Portofino, ma anche Santa Margherita.

Loano perché dovrebbe essere “città a vocazione alberghiera”?  Fa benissimo Renzo Vaccarezza e tutti gli altri che in provincia, nel ponente ligure, seguiranno l’esempio.

Leggi … l’intervista di Franca Cappelluto Roveraro (ultima in ordine di tempo) apparsa a pagina 58 de La Stampa di sabato 30 luglio.

Il nostro ministro del Turismo, Vittoria Brambilla, proprio sabato 30 luglio – via telegiornali –  ha comunicato che siamo in netta ripresa. Tutti i dati in suo possesso parlano di un’Italia che, grazie alla politica del governo Berlusconi-Bossi, sta producendo un record di turisti stranieri. Ci sarà pure la crisi, per il ministro Brambilla  se c’è non si vede. Gli operatori savonesi sono avvertiti. Basta lacrime. Evviva la Riviera che ride! Abbasso la Riviera che piange! Insuperabile Brambilla!  

R.T. 

31 luglio 2011 

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