L’innaturale rapporto tra Pd e M5s

Storie e culture molto lontane tra PD e Grillini. 

La prima proposta è stata quella del ”campo largo ” . Ora si va ben oltre. Primarie insieme. Ma, in questi casi, la memoria e la storia non vanno dimenticate. Molti anni fa Grillo dismette i panni di comico e veste quelli di capopopolo. La sua è un’invettiva forte contro il “palazzo”, soprattutto contro la sinistra italiana. Il primo j’accuse è nei confronti dei socialisti, ma poi quando il PSI viene spazzato via, l’attacco è nei confronti del PD. Il suo famoso ”vaffa” viene lanciato in un affollato comizio proprio nella città rossa di Bologna .  Poi arriva la candidatura provocazione alle primarie per fare il segretario del PD.  Il suo Movimento vince le elezioni. Il suo slogan ”mai col Pd” porta alla formazione del governo con la Lega. Il primo governo Conte. Anni prima vi era stato lo streaming con l’umiliazione di Bersani. Fino ad allora Grillo non può certo essere definito un riformista o un progressista. Però in pochi mesi tutto cambia. Il suicidio politico di Salvini al Papeete e il crollo elettorale delle europee dei cinquestellati convincono Zingaretti a dar vita al Conte 2. Dura poco.  In Parlamento non c’è nessuna maggioranza. Arriva Draghi. I grillini passano dal ” mai con nessuno ” al governo con la Lega, col PD e ora di unità nazionale. Grillo si defila, Conte fa il segretario del Movimento. Ma chi comanda veramente è ancora un’incognita. In questi ultimi giorni Conte ha spesso attaccato Draghi e Letta. Il PD invece nasce da una fusione a freddo tra DS e Margherita, ovvero tra ex PCI e ex della sinistra democristiana.  Storie e culture molto lontane tra PD e Grillini. Ora la proposta delle primarie comuni e del campo largo ha tutti i connotati di un rapporto contro natura.

Roberto Caputo da PENSALIBERO

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