L’ing. Gambardella e la Margonara di Savona

L’ing. Gambardella
e la Margonara di Savona.

L’ing. Gambardella e la Margonara di Savona
Nonostante tutto quello che l’ing. Gambardella ha dovuto subire in vent’anni di assurdità urbanistiche e nonostante il periodo d’insufficienza che l’Italia sta attraversando, questo signore ci onora ai giorni nostri, mettendosi ancora in gioco. Indubbiamente la nostra Margonara possiede una delle migliori caratteristiche per un’efficiente sviluppo portuale, sia per quanto riguarda l’impatto ambientale che per l’ottima topografia costiera sul naturale confine dei nostri due Comuni Liguri. Non so se l’ing. Gambardella leggerà queste mie righe, ma sono certo che le leggeranno i politici di Savona, non fosse altro che per verificare la mia longevità.

Ing. Gambardella

Comunque sono abbastanza sicuro che gli spaventosi errori commessi sino ad ora, che hanno dotato Savona di un porto Turistico assolutamente desolato e privo di qualsiasi futuro di lavoro e investimenti, non impediranno agli estensori urbanistici di Savona ed Albissola di continuare negli stessi identici errori, costruendo ancora centinaia di alloggi vuoti che, anche se abitati daranno lavoro solo ad amministratori e lavascale. Verranno certamente costruite ancora, un centinaio di camere d’albergo, che lavoreranno come sempre nei soli mesi estivi, ed anche questo sito meraviglioso sarà così un’altro coacervo di tristezze.

Capisco che cambiare, significa riconoscere gli errori, e i nostri politici non ci sono abituati, ma come si può continuare a distruggere un’altra delle nostre zone più belle ed ambite, con un’altra valanga di abitazioni residenziali che circonderanno un’altro meraviglioso anfratto portuale, dopo aver constatato la recente distruzione economico – produttiva e di lavoro, della vecchia Darsena Savonese? Ripetendo all’infinito gli stessi errori urbanistici?  


Caro Ingegner Gambardella legga quanto scrissi nel 2009 su Google:
e nel 2013: “8 progetti per dare lavoro a 1400 persone” e mi creda, non ci sono due modi per rilanciare la produttività lavorativa in un Porto Turistico, c’è solo quello che io ho copiato internazionalmente e che ho continuato a proporre ai miei concittadini, il resto sono utopie affaristiche, mascherate dalle solite “cazzate” riprese e coccolate da “ITALIA NOSTRA”: basta con i volumi residenziali! E’ giunta l’ora del “Tipico Borgo Ligure” come contenitore di attività commerciali, artigianali, e di pubblici esercizi, mantenendo l’ipotesi di un unico intervento Alberghiero, sempre nel limite di stare al di sotto dell’Aurelia!       

“CAZZATE” che per i nostri governanti politici e per cattolici molto religiosi, suonano come l’avvento urbanistico di nuove epoche, ove per loro,  anche l’ “accoglienza” si ritrova così felicemente esaudita in ambienti finalmente umani e consapevoli!

 Ed è con questo biascicato programma, poco preciso e altalenante, che furono costruite le banchine d’attracco e le opere contro-flutti del nuovo Porto di Sanremo, da milanesi poco avveduti, che quando si apprestarono a recuperare le enormi spese sostenute con la vendita dei volumi prospicienti la battigia, si sono visti negare anche quel poco già convenuto e sono stati costretti ad abbandonare il tutto…fallendo miseramente!  

Nel nostro caso non si capisce bene quanti saranno gli “alloggi” nel “Tipico Borgo Ligure”, si capisce chiaramente però, che l’intervento Alberghiero non avrà bisogno dell’ascensore vista la sua consistenza in 3 piani, come del resto è composto lo Sheraton di Fiumicino, progettato per farci prendere in giro dalle varie Catene Alberghiere dei vari Marriott e Starwood  che negli  “APARTHOTEL”di 15/20 piani con monocamere residenziali, senza vincoli di metrature, hanno identificato l’unico mondo Alberghiero, che funziona dando LAVORO produttivo e ininterrotto!!  

Guido Luccini

Savona 22/11/2015

lucciniguido@yahoo.it

 

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