Liguria, il primato delle mansarde “nane”

Liguria, il primato delle mansarde “nane”
Chi sono gli inventori? Orsi, Ruggeri, destra, sinistra?
E arriva l’ultima classifica del turistico:tonfo di Alassio

Liguria, il primato delle mansarde “nane”
Chi sono gli inventori? Orsi, Ruggeri, destra, sinistra?
E arriva l’ultima classifica del turistico:tonfo di Alassio

 

Savona –   L’inserto Casa24Plus de Il Sole24 Ore – quotidiano di Confindustria – con la consueta credibilità , negli ultimi due numeri settimanali, ci ha fornito alcune utili informazioni e riflessioni. Chi congolava dei successi contro il ‘partito del cemento’ dovrà ancora una volta ricredersi. Non solo, nella nostra Riviera di Ponente continua possente il rilancio del mattone-affari, con alcuni picchi in cittadine come Savona e Pietra Ligure, amministrate dalla sinistra (destra?). O ancora, Loano, Borghetto, Alassio, Andora, alcuni centri dell’entroterra. Solo per citare, senza una precisa classifica, gli esempi più significativi. Sarà pure vero che la crisi non può risparmiare questo settore; non gode di moto perpetuo e dovrebbe soprattutto risanare l’esistente, anzichè occupare nuovi spazi sottratti soprattutto all’agricoltura e alle industrie, alle colline. 

 I fans del cemento dal cuore d’oro, come cura di crescita sociale, possono ora riflettere su certi aspetti della ‘salutare crescita urbanistica’ cui è stata sottoposta da anni la nostra regione, soprattutto il ponente (savonese ed imperiese).

Non sarà un caso che la cura persistente delle “seconde case” (che poi restano vuote 11 mesi all’anno, fruttano soldi ai Comuni, tra Ici e prima ancora costo degli oneri di urbanizzazione) sia il principale becchino del turismo alberghiero? C’è chi non ha avuto dubbi a negare questo paragone, come abbiamo letto in passato dalle dichiarazioni illuminate e disinteressate del presidentissimo Vaccarezza – già plurisindaco della cementificata Loano – ; a tenergli compagnia era stato, sui media locali, anche l’ex presidente provinciale degli albergatori Angelo Galtieri che in quanto a presenza ‘promozione personale’ faceva quasi concorrenza al “guerriero scajolano“. 

E che dire del nostro simpatico Carlo Ruggeri, già sindaco ‘comunista’ di Savona, penalizzato alle ultime regionali, ma premiato in quanto a poltrone (per competenza) ed in corsa, a piedi, per la presidenza dell’Ente porto (Autority portuale), verso il quale il nostro Vaccarezza ha sempre avuto, pubblicamente, parole di elogio quando il Carlo ricopriva la prestigiosa carica di assessore regionale all’urbanistica e negava – pubblicamente – che la Liguria fosse vittima  di palazzinari, di perpetua rapalizzazione addolcità dalle varianti (singole) ai piani regolatori.

Cosa ci illustra il giornale che promuove la casa e l’industria annessa? Da non demonizzare se amministrata per il bene comune. Scopriamo che l’altezza minima delle “strane norme del sottotetto” – nel 90 per cento dei casi trasformate in mansarde – assegna alla Liguria un primato. Non giudichiamo se positivo o negativo. Parlano i fatti, o meglio i risultati finali. Cioè lo stato del turismo e dell’economia, dei posti di lavoro non precari. la qualità della vita e del turismo. Vale a dire legati al mondo delle costruzioni. In prevalenza ad opera di Srl, subito sciolte una volta fatto l’affare. Con un’invadenza sempre più massiccia di cooperative e piccoli artigiani romeni, albanesi, extracomunitari. Che bel risparmio sulla manodopera!

La nuova notizia? L’altezza media minima dei sottotetti – continuiamo a chiamarli così – nei comuni di pianura e in quelli montani  della Liguria registra un dato da primato: metri 2,1 (leggi tabella di tutte le altre regioni a fondo pezzo). 

I nostri magnanimi amministratori  l’avranno fatto per aiutare i cittadini più bisognosi? Per  giustizia sociale? Per dare impulso all’economia e dunque al benessere collettivo?  Favorire la casa per i giovani? Intanto sarebbe interessante sapere con quali giunte regionali e quali assessori sia stato propiziato  questo miracolo.  Non solo, lo stesso articolo de Il Sole 24 Ore, ci fa sapere che gli oneri da pagare ai Comuni in Liguria possono essere dimezzati, mentre in Sicilia aumentano del 20 per cento.

Ecco la capacità dei nostri politici di stare dalla parte della gente.

Peccato che dopo tanto impegno profuso dagli odiati denigratori del ‘partito del cemento’, si stia gradualmente arrivando ad una resa dei conti forse irreversibile  per le prossime generazioni. Continuano a suonare le campane a morto per gli alberghi, per i posti di lavoro tanto importanti quanto sistematicamente ignorati del settore ricettivo.  Leggiamo ormai con costante continuità di prezzi medi di vendita in discesa, sul cosidetto mercato turistico. Tanto invenduto. Eppure si continua. Speriamo  non danneggi troppo anche le incolpevoli agenzie  immobiliari, capaci di triplicare il numero degli esercizi alberghieri e dunque fare da lobby ascoltata e vesseggiata in campagna elettorale.

Anche in questa ultima radiografia di “Scenari immobiliari” (fonte della graduatoria che pubblichiamo a fondo pagina), troviamo Alassio  al 106° posto in Italia, con un meno 3 per cento, seguita a ruota da Albenga, Loano, Ventimiglia, Bordighera, Pietra Ligure, Spotorno, Varazze, Sanremo, Borghetto S. Spirito,  Celle   Ligure. Nel ponente ligure, ancora una volta la solitaria Finale Ligure mantiene il segno positivo.  Che si tratti  di un trucco?

 

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