LETTURA DI UN’IMMAGINE: Sulle colline a Settignano Olio su tela (1885) Di Telemaco Signorini

Sulle colline a Settignano. Olio su tela (1885) Di Telemaco Signorini
Collezione privata

Il tema del paesaggio ricorrente nelle opere dei Macchiaioli, in questa tela di Telemaco Signorini  (Firenze, 1835   Firenze, 1901) fa da cornice e da sfondo  alla figura di giovinetta (probabilmente si tratta di Fanny, la figlia adottiva del pittore) vestita di bianco, che sta al centro della scena intenta a lavorare all’uncinetto seduta su un basso muricciolo sbrecciato. Dietro di lei si apre un paesaggio collinare dove biancheggia in lontananza un piccolo borgo  sotto un cielo sereno. La figura della fanciulla spicca contro  le sfumature di verde delle colline e della vegetazione che le sta intorno, così come spicca sul paesaggio la macchia nera dei suoi capelli  e spiccano le sue scarpette nere sul muretto corroso dal tempo, dalla pioggia e dall’incuria umana. Dall’insieme della scena spira un senso di tranquillità e di pace nella luce di un quieto pomeriggio toscano. Da notare la cura che il pittore dedica all’abito candido  della fanciulla con le sue lievi ombreggiature, ai capelli neri e alle scarpette anch’esse nere della protagonista, che sembra indifferente alla bellezza di quel paesaggio tanto caro al pittore toscano.


Fulvio Sguerso

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2 thoughts on “LETTURA DI UN’IMMAGINE: Sulle colline a Settignano Olio su tela (1885) Di Telemaco Signorini”

  1. La prima osservazione che m’è venuta spontanea sorge dal raffronto del quadro con la valanga di immagini simili che la rete ci offre; con una peculiare differenza: l’oggetto che la ragazza tiene in mano e che assorbe la sua attenzione, estraniandola da quanto la circonda: non più l’uncinetto, ma un … IPhone!

  2. Infatti Signorini intende “fotografare” un momento di vita quotidiana catturato dal suo sguardi si pittore naturalista o “verista” che dir si voglia. Un attimo di quel tempo e di quella vita vissuta oltre un secolo fa, che ritorna sotto i nostri occhi grazie alla sua arte . Ti ringrazio per il commento.
    Fulvio Sguerso

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