LETTURA DI UN’IMMAGINE: Sfinge Scultura in bronzo dipinto Di Marc Quinn

Sfinge Scultura in bronzo dipinto Di Marc Quinn
Senza fissa dimora (opera itinerante in varie gallerie e vari musei)

Le opere dello scultore britannico Marc Quinn (Londra, 1964) sono un esempio di arte volutamente antiestetica, anzi, addirittura provocatoriamente oscena. Qui ne propongo una tra le meno urtanti: il ritratto della modella Kate Moss in una posa da contorsionista, che  che ricorda una scultura indiana di Shiva. Come spiega l’autore quest’opera “si aggiunge alla lunga tradizione di immagini femminili archetipiche che va dalla Venere di Willendorf attraverso il busto di Nefertiti in Egitto, le immagini della Vergine e la Nascita di Venere di Botticelli, al Marilyn  di Andy Warhol e nel mio lavoro – la scultura -ritratto monumentale  di Alison Lapper. La Sfinge è una rinascita di Venere. E’ un ritratto dell’immagine di Kate Moss, non di se stessa…Sembra anche simboleggiare che  l’immagine di Kate è scolpita dal desiderio collettivo della società, chiusa in se stessa da troppe influenze esterne. Lei è il riflesso di noi stessi, una Venere annodata in se stessa adatta alla nostra epoca che ha perso per strada il gusto per l’armonia e per le giuste proporzioni tra anima e corpo…insomma, uno specchio, un mistero, una Sfinge”. Come si vede, la modestia non  figura  esattamente  tra le qualità dell’arte di Marc Quinn. Si potrà obiettare che nemmeno Michelangelo era modesto; sì, ma la modestia non è una caratteristica dei geni, se mai l’umiltà, che è la virtù dei santi.

Fulvio Sguerso

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