Vediamo una giovane donna seduta con le belle mani, impreziosite da un anello, in primo piano, in una posa che ricorda quella della Gioconda di Leonardo. Anche questa figura come quella leonardesca è ritratta di tre quarti e rivolta appena verso sinistra rispetto a chi guarda ed è inscrivibile in un triangolo equilatero con la base in basso e il vertice in alto. Diversamente della Gioconda però, dietro di lei non c’è nessun paesaggio ma uno sfondo grigio che si scurisce verso il basso e che richiama le tonalità cromatiche dell’abito che indossa. Il volto è anch’esso rivolto appena verso sinistra mentre lo sguardo pensoso e lievemente triste è rivolto verso lo spettatore, o meglio, al di là di chi la guarda quasi inseguisse un sogno. L’abbigliamento è semplice: una giacca grigioverde (forse del pittore stesso), un abito chiaro, stretto in vita e alquanto scollato ma senza malizia alcuna. Sull’abito un gilet scuro e aperto in contrasto con la veste chiara. Intorno al capo ha una coroncina di piccole foglie e un nastro quasi invisibile con al centro la perla che le adorna la bella fronte, secondo la moda del tempo. I capelli lunghi e scuri mettono in risalto l’ovale del volto e rimano con lo scuro del gilet e con quello profondo degli occhi. I quali rivelano tutta la bellezza non solo visibile all’esterno ma soprattutto quella interiore della giovane donna ritratta dal pittore che sto definito l’ultimo degli antichi e il primo dei moderni, precedente immediato della grande stagione degli impressionisti.

    FULVIO SGUERSO