Le sinistre, il potere e….le persone perbene

Le sinistre, il potere e….
le persone perbene

Le sinistre, il potere e….
le persone perbene

Quaranta anni fa mi trovavo a Napoli per motivi di lavoro e vidi il Comandante Lauro gettare, all’ingresso dei suoi uffici un pacco di mille lire alla folla che stava attendendo il suo arrivo e tale folla  accapigliarsi per prendere le banconote al grido “chillo è nu santo”

La cosa mi aveva colpito alquanto, poiché io ero abituato a vivere in una Regione con la R maiuscola allora alquanto civile, dove cose del genere non accadevano, anzi io giovane comunista trovavo inconcepibile vi fossero tali usanze, alquanto singolari e non certo edificanti.

Sono passati quarant’anni e mi trovo a vivere nella mia regione, che nel frattempo ha raggiunto non solo la decadenza di cui sopra, ma l’ha passata di gran lunga, come già ebbi a dire a proposito delle singolari elargizioni concesse allegramente dalla giunta Burlando/Paita agli impiegati della regione, mentre migliaia di pensionati e disoccupati saltano i pasti per pagare le gabelle della regione stessa. (vedi articolo “Da Guglielmo Boccanegra a Burlando”).

Domenica in Via Roma ad Albenga, dicono che sembrava di essere a Marrakesh tanti erano i marocchini da quelle parti e si distribuivano prebende (documentate da filmati)  per votare alle elezioni primarie del PD; stessa cosa accadeva a Pietra Ligure; leggo che a Genova  la DIA indaga perché  il portavoce di Cofferati pare sia stato minacciato di morte; sempre sulla stampa leggo  che intere famiglie provenienti da un paese in provincia di Caltanissetta hanno votato in massa per la Paita a Genova Certosa, noto lembo di Trinacria del capoluogo ligure, la polizia indaga; Cofferati stesso ha denunciato che “intere etnie” hanno votato in certe zone dove la Paita  ha raggiunto maggioranze bulgare, come a La Spezia, città  del futuro candidato della sinistra alla Presidenza della Regione.

 Le cronache dei giornali da anni descrivono i rapporti e gli affari fra una nota famiglia accusata di essere terminale della ‘ndrangheta in Liguria e il trio Burlando Paita e Merlo, affari che sarà la Magistratura a giudicare se legali o no, tuttavia legalità o meno, come ben si sa queste famiglie controllano centinaia se non migliaia di voti  e mi fermo qui;  invito i lettori a cliccare su Google i nomi del Clan  e ne avranno di che leggere per giorni e giorni….altro che mutande verdi!

Lo stesso Cofferati, delle cui idee condivido poco, ma che tuttavia ritengo uomo con un passato di tutto rispetto, una persona perbene con  lunga storia di elezioni alle spalle, peraltro sempre candidato nelle regioni della Padania, nella sua conferenza stampa appariva tra l’amareggiato e lo stupito nel rendersi conto di come nel suo partito si potesse arrivare a tanto in Liguria,che pur sempre geograficamente si trova in quella parte d’Italia non avvezza a episodi che meritano addirittura l’intervento della commissione antimafia.


La magistratura farà il suo corso, probabilmente  non vi sarà nulla sotto l’aspetto penale , sicuramente non vi saranno prove di reati, tuttavia lo spettacolo cui abbiamo assistito non ha eguali in tutto il Paese, neanche nelle tante bistrattate regioni meridionali e questo dovrebbe fare riflettere sia i militanti del PD ligure, sia le persone oneste che lo votano. (per poco meno a Napoli l’allora Segretario Bersani invalidò le elezioni e inviò un Commissario). Chi ama la legalità e la trasparenza e si sente orgoglioso della superiorità morale della sinistra (come lo ero io ai tempi in cui mi identificavo con quella parte  politica ai tempi di Berlinguer) mi auguro voglia  porsi qualche dubbio, se non vuole essere complice morale di certi tipi di amministratori della cosa pubblica, che usano questi metodi per perpetrare l’ okkupazione della poltrona, sia per continuare a mantenerla e restituire i favori, sia per evitare che altri possano andare a mettere il naso sulle cose fatte in passato. (!!!!)

Facendo un paragone con quello a cui avevo assistito a Napoli, vi è una aggravante di non poco conto, oltre naturalmente al fatto che parliamo di quarant’anni dopo, e l’aggravante è che il Comandante Lauro comprava i voti con le mille lire o i pacchi di pasta o le scarpe spaiate con i soldi suoi , mentre qui invece si comprano i voti con i soldi miei e dei cittadini come me.

Dico a chiare lettere soldi miei, in quanto grande contribuente di soldi veri di questa Regione e di questo Comune , naturalmente  in buona compagnia di centinaia di imprenditori, che, assieme ai loro dipendenti, contribuiscono non poco a finanziare l’apparato di una Regione che è diventata “cosa loro” intendendo per “loro” di Burlando & C.

Il caso Roma ha insegnato come funzionano spesso le cose tra potere pubblico, le clientele votanti e il “mondo di mezzo” ….il tutto pagato da chi lavora, sgobba, rischia i soldi suoi  e per lo più non ottiene i servizi che meriterebbe per migliorare la propria attività, e di conseguenza lo sviluppo economico della regione e del Paese o per migliorare la propria esistenza, ma al contrario contribuisce a mantenere in piedi un sistema di potere, che pensa solo a se stesso nel modo più sconcertante e ipocrita. ( la spocchia e la protervia  della compagna Paita  durante  l’intervista dopo le elezioni era eloquente!)


Quante sono  quelle municipalizzate o le cooperative dove di 100 assunti per uno scopo, allo scopo ci va solo 1% perché il 99% serve per mantenere l’organizzazione e le poltrone degli amministratori, che poi votano e fanno votare per chi li ha messi in tali enti?

Nel caso di specie la Regione LIGURIA, che a parte una piccola parentesi di centro destra è stata sempre nelle mani delle sinistre, anzi principalmente di Burlando e del suo Clan, come ha dichiarato anche lui stesso sui giornali (“sono vent’anni che mi attaccano”), la dice lunga  di come , malgrado i tanti esempi di malgoverno , il Partito Democratico sia riuscito per anni ad okkupare tutti i gangli dell’apparato amministrativo della regione asservendolo a se stesso.

Oggi abbiamo la prova di come  funziona la democrazia nel Partito Democratico ligure stile Burlando:  i soldi che la Regione incassa dalle tasse , che sono le più care d’Italia (vedi benzina, tasse sulla casa , addizionali varie etc…) anziché essere impiegate per infrastrutture o per migliorare la vita dei cittadini vengono impiegate a pioggia per le varie bocciofile, squadre di calcio, associazioni del pesto o dei tarocchi e comitati vari e naturalmente a tutti gli amici dell’apparato, tutti mezzi apparentemente legali (su quelli illegali stanno indagando e solo il fatto che stiano indagando la dice lunga!) per comprare il consenso, che nel gergo politico si chiama “voto di scambio”, che nell’Italia Meridionale ha portato in Tribunale fior fiore di politici.

In poche parole io imprenditore pago pesanti tasse che non hanno eguali sia in Italia che nel mondo  e anziché avere in cambio un servizio , finanzio il sistema di potere di chi mi amministra, come ad esempio succede a Savona dove la cooperativa il Faggio finanziata dal Comune e quindi dalle mie tasse paga appartamenti di proprietà di un assessore del Comune (non si sa quanto!) e tali appartamenti vengono messi a disposizione di extracomunitari che poi vanno pure a votare, assieme naturalmente ai dipendenti della cooperativa, magari con il pulmino dell’associazione e tale assessore si vanta di aver contribuito con il suo pacchetto  alla elezione della  compagna Paita.

Questo è solo un piccolissimo esempio di come sono riusciti a mantenere un potere per così tanti anni con lo stile classico dell’Italia Meridionale, riuscendo ulteriormente a perfezionare il metodo “Lauro” sopra descritto.

La conseguenza  ormai è che i dati economici della Liguria  sono sovrapponibili a quelli delle regioni meridionali, basta pensare alla disoccupazione giovanile che è superiore alla media nazionale, mentre l’occupazione delle poltrone è sempre salda nelle mani del PD e dei suoi vassalli  prima UDC  (che attualmente sono  fuori servizio…impegnati in cose più impellenti!) ora NCD, e questo solo in base al pacchetto di voti ottenuti  per lo più  con i metodi sopra accennati, voti che non rappresentano fette di società, come dovrebbe essere in una elezione primaria, ma voti di persone che non sanno neanche per cosa votano.

Mi domando come le persone perbene che votano tale partito possano tollerare cose del genere e qui torniamo a Berlinguer e alla sua questione morale; ma il povero Enrico non c’è più e la sua questione morale è andata via insieme a lui, specialmente , ahimè,  qui in Liguria.

Silvio Rossi

Lega Nord

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