LE OCCASIONI DA COGLIERE: DECORO URBANO

LE OCCASIONI DA COGLIERE:
DECORO URBANO

 

LE OCCASIONI DA COGLIERE: DECORO URBANO

 Ci sono state alcune polemiche rispetto all’adozione da parte del Comune di uno strumento denominato Decoro Urbano; riepiloghiamo brevemente quanto accaduto: il Consiglio Comunale, su richiesta di uno dei gruppi di minoranza coadiuvata dalle pressioni di alcuni gruppi e associazioni culturali, ha deliberato in relazione alla possibilità di adottare uno strumento on line di libero utilizzo, Decoro Urbano, per la segnalazione delle situazioni di degrado nel contesto cittadino, salvo poi fare una parziale marcia indietro proponendo (non decidendo) che al posto dello strumento free presente in rete si utilizzasse uno strumento che ATA potrebbe creare ad hoc sul suo sito.

Cos’è Decoro Urbano?

Decoro Urbano è uno strumento on line che qualsiasi amministrazione può utilizzare gratuitamente per mappare, grazie alla collaborazione dei cittadini, le situazioni di degrado presenti sul territorio: sporcizia, dissesto stradale, incuria, mal funzionamenti etc; ogni utente può rendere visibile, pubblicandone una foto, quello che vuole segnalare e descrivere per sommi capi quale è l’aspetto critico presente, la segnalazione verrà poi collocata su una mappa della città e sarà visibile a tutti gli iscritti. I Comuni che aderiscono a tale strumento hanno poi la possibilità di comunicare ai cittadini se le segnalazioni che sono state inviate sono state prese in considerazione e nel caso a che stadio di gestione si trovano (in fase di progettazione, di intervento, completamente gestite), oppure spiegare per quale motivo non vengono prese in consegna (mancanza di fondi, non competenza etc).

La grande forza di questo sistema è la sua applicazione smart phone, che permette a chiunque passeggiando incontri una situazione di degrado di darne notizia semplicemente fotografandola e descrivendola, l’applicazione si occuperà di collocare in modo automatico la segnalazione sulla mappa online del sito; interessante anche la possibilità che tale strumento offre al cittadino di monitorare lo stato di gestione della propria segnalazione, scoprendo rapidamente (senza bisogno di telefonate interminabili a labirintici centralini) se il Comune si sta muovendo oppure no per gestirla.

Per aderire a tale strumento un comune deve prevedere due passaggi:

      1) dotarsi di una struttura organizzativa adeguata che gestisca le segnalazioni, smistandole verso coloro che dovranno intervenire (ATA, tecnici Comunali etc) e monitorandone la stato di avanzamento gestionale per poter così inviare un feedback al cittadino;

       2) diffondere lo strumento presso i cittadini, rendendogli visibile l’attivazione del servizio e offrendo loro le dovute indicazioni rispetto a come usarlo e a quale scopo (incontri nelle scuole, articoli sui giornali e sui siti etc).

Ovviamente questi passaggi comportano una spesa per il comune aderente, spesa che se paragonata alle potenzialità che lo strumento offre diviene un investimento di indubbio valore; per disporre di un sistema così capillare di mappatura, si pensi che ogni cittadino diviene potenzialmente un “occhio” dell’amministrazione, si dovrebbero investire ben altre cifre (questo fa si che città metropolitane come Roma abbiano da tempo aderito a questo progetto).


Alcuni sostengono che Decoro Urbano rappresenti un occasione di partecipazione, questo però è falso, uno strumento come questo non va a promuovere l’attivazione diretta del cittadino nella gestione del territorio, offre “solo” un canale piuttosto efficace di segnalazione all’autorità preposta delle situazioni critiche presenti in città. Il cittadino usando Decoro Urbano comunque delega al comune la responsabilità di intervenire rispetto alle segnalazioni inviate, quindi non vi sarà alcun cambiamento rispetto a come il cittadino si pone attualmente in merito alla gestione del territorio in cui vive.

In altre parole, uno strumento come Decoro Urbano non contribuisce a diffondere la cultura della responsabilità presso i cittadini, dato che mantiene invariato il rapporto cittadino\istituzione nella gestione del territorio, dove il cittadino segnala la “magagna” mentre il comune ha il dovere di intervenire – anzi avrebbe dovuto farlo prima che il cittadino si lagnasse -.

Ciò non di meno rappresenta uno strumento utile se usato diffusamente dai cittadini, in quanto amplia di molto lo spettro di azione dell’istituzione, la quale riuscirà da un parte a monitorare il territorio con maggiore semplicità, dall’altra a rendere comodamente visibili ai cittadini i propri interventi\risultati.

Va da sé che questo strumento potrà funzionare solo ed esclusivamente se la macchina organizzativa che ne sottende i servizi funzionerà a dovere; se le segnalazioni rimanessero ingestite o non vi fossero segnalazioni la macchina si incepperebbe irrimediabilmente.

Quindi, è fondamentale investire il più possibile nel curare la struttura organizzativa che amministra lo strumento e la diffusione dello stesso presso i cittadini; avere a disposizione uno strumento già pronto e di libero utilizzo  rappresenta un aspetto di forza da non sottovalutare, dato che permette di risparmiare i costi legati alla costruzione di uno strumento ex-novo e alla relativa fase di test applicativo.


Se il Comune di Savona decidesse di affidare ad ATA il compito di strutturare uno strumento emule di Decoro Urbano sul proprio sito, dovrebbe utilizzare parte del denaro stanziato per finanziare la progettazione e la fase di test del prodotto, togliendo fondi utili per la costruzione della squadra di lavoro che dovrà gestire le segnalazioni e per la fase di diffusione presso la cittadinanza dello strumento.

Inoltre desta qualche perplessità pensare a uno strumento di questo tipo in gestione non alla collettività, quindi al comune, ma piuttosto all’impresa, per quanto partecipata, che verrebbe attivata nella gestione della maggior parte delle segnalazioni; chi avrebbe la responsabilità di fare filtro rispetto a quali interventi realizzare subito, quali rimandare e quali invece accantonare? Chi garantirebbe che gli interventi da realizzare tramite denaro pubblico vengano scelti tenendo saldo il criterio dell’interesse della comunità piuttosto che quello dell’azienda?

Con questo non vogliamo assolutamente affermare di avere sospetti fondati della cattiva fede di un azienda come ATA, tutt’altro, ci limitiamo a descrivere un punto di vista possibile che conoscendo Savona, e i Savonesi, potrebbe diffondersi abbastanza rapidamente; le perplessità che una certa situazione potrebbe creare in alcuni, forse in molti, e che pertanto sarebbe utile evitare.

ANDREA GUIDO

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