Le Ferrovie vendono una galleria

 

Un enorme patrimonio ricco di contraddizioni e mancate scelte della politica
Finale, le Ferrovie vendono la galleria San Donato
Ma gran parte di aree e sottosuolo sono inutilizzati
Il Comune si è appropriato di appezzamenti, per usucapione? Il progetto regionale di  pista ciclabile. Un tema cruciale finito nel dimenticaio

Un enorme patrimonio ricco di contraddizioni e mancate scelte della politica
Finale, le Ferrovie vendono la galleria San Donato
Ma gran parte di aree e sottosuolo sono inutilizzati
Il Comune si è appropriato di appezzamenti, per usucapione? Il progetto regionale di  pista ciclabile. Un tema cruciale finito nel dimenticaio

Finale Ligure –  Le Ferrovie dello Stato, tramite Ferservizi, hanno messo in vendita, al migliore offerente, partendo da un prezzo base di 195 mila euro (neppure il costo di due box in centro città) la Galleria  San Donato, lunga 1.018 metri ed un piccolo appezzamento. Complessivamente 1.195 metri quadrati. Un proprietà poco commerciabile se si pensa che il suo sottosuolo è attraversato dalla condotta delle acque fognarie del Comune destinate al Depuratore consortile di Savona.

Ma quale è stata finora la sorte delle aree dismesse dall’ex sede ferroviaria? La recente campagna elettorale alle Regionali – tra i temi più  drammatici sul tappeto, come il ritardo dell’Aurelia bis ed ancor peggio la ferrovia a monte tra Andora e Finale – ha ignorato anche il destino di aree che potrebbero dare un notevole respiro alla soluzioni di mostruose carenze di parcheggi ed ingolfamento stradale, spazi di verde pubblico. E non solo.

Si continua a sbandierare l’esigenza di “tutela ambientale”, ma che debbono fare città come Finale dove l’entroterra continua a crescere e riversa inevitabilmente (per chi raggiunge la fascia costiera), il volume di traffico, la necessità di parcheggi.

Non solo, il caso Finale è caratterizzato da uno stato di cose davvero complesso, selvaggio, lo specchio dell’Italia parolaia e sempre più distante dall’Europa.

Tra gli anni 1975-1980, a parte la galleria di Punta Crena, a Varigotti, ed un’area a Finalpia, acquisite e trasformate, tutto il restante tracciato-rilevato ferroviario non è stato acquisito, né trasformato o reso usufruibile in modo razionale, sinergico con le esigenze pubbliche.

Il Comune, in qualche caso, si è appropriato delle aree. Un piccolo appezzamento nei pressi della colonia Cremasca, 3-4 anni fa è stato comprato dai privati; l’amministrazione comunale poteva esercitare il diritto di prelazione. E poi?

E ancora, il Comune di Finale Ligure aveva un progetto dell’importo di 4-5 milioni di euro, ma la Regione ha destinato il finanziamento (Fondi Fas europei) ai comuni di Loano per un “teatro” ed Albisola.

Si aggiunga che il Comune, per le aree occupate da anni, potrebbe esercitare il diritto di usucapione. Resterebbe da utilizzare tutto il vasto sottosuolo. E non è poco. Serve un’intesa tra enti locali, regione, Ferrovie.

Ci sono  pure giacenti progetti di massima da parte di privati. Nessuno ne parla.

Oggi va alla ribalta la vendita galleria San Donato. Difficile credere che possa far gola ad un privato. C’è chi pensa all’intervento della Regione Liguria nell’ambito dell’ambizioso progetto di pista ciclabile La Spezia –Ventimiglia.

A questo si aggiunga che esiste il Puc comunale. La programmazione.

Insomma mentre il mondo della politica –  peraltro Finale non può essere iscritto tra i centri della Riviera dove la speculazione edilizia l’ha fa da padrona –  continua ad incartarsi e consolidare il suo potere clientelare, ignorando un tema come l’utilizzo di aree ferroviarie, da decenni irrisolto. Nell’indifferenza predominante.

Il loro sfruttamento, come risorsa, potrebbe risolvere problemi di spazi, di verde pubblico, viabilità e parcheggi, giardini.

Aree inutilizzate, in gran parte, dove la sinergia tra privato e pubblico non creerebbe danni alla comunità.

Qualche neo amministratore regionale potrebbe farsene carico. E una bandiera: “Dopo 30 anni non si può più attendere, serve un piano operativo che veda impegnati ad una soluzione rapida e senza distinzione di colore.”
      

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